Il bianco e nero indica una forma di rappresentazione visiva che non utilizza il colore. Spesso abbreviato con B/N, il termine si riferisce al solo utilizzo del bianco e del nero anche se in realtà poi vengono normalmente utilizzate tutte le gradazioni di grigio intermedie. In fotografia fino agli anni ’70, quando cioè il calo dei prezzi ha reso popolare la fotografia a colori, la quasi totalità delle fotografie scattate era in bianco e nero. Questa tecnica non è tuttavia scomparsa, ma si è ritagliata come una nicchia per le sue peculiari capacità espressive ed ha superato indenne anche l’avvento delle fotocamere digitali
Perché? Per il fascino e l’eleganza, per quella sensazione di arte che ne deriva immediatamente, per quella capacità di tirare fuori, senza fronzoli, le caratteristiche umane di dettaglio e di contorno. È perfetta, assolutamente precisa e meticolosa. È ideale per farci sognare storie favole al di là dell’immagine stessa. Come la chiama a raccolta in fretta, l’ombra che crediamo giocando con la frutta, il contrasto audace e netto che è in grado di estremizzare dettagli del viso che altrimenti perderemmo con l’utilizzo dei colori.
C’è poi chi ha fatto de il bianco e nero una vera filosofia di vita, coadiuvato con il motto “lessi is more” che riconduce ad un minimalismo estremo che risulta poi completo nella sua interezza. Scandisce i contorni, rende unico ciò che abbiamo dinanzi. Che esso sia uno smoking oppure un tramonto, una giacca dal taglio preciso oppure un jeans eroso sull’orlo. Che sia un’immagine riflessa nello specchio, personale, oppure qualcosa che va al di là della nostra immaginazione, come creato da qualcosa, o qualcuno, prima di noi. I tetti di Parigi, la tour Eiffel, i bordi di un quaderno, i denti bianchissimi che fanno la loro comparsa in una risata, a cuore aperto. Ci vuole sempre una giusta dose di lentezza e di concentrazione per cogliere il vero significato del bianco e nero.
Ingrediente segreto infine l’ironia, capace di rendere magiche e coinvolgenti anche le immagini più serie e precise. Quelle in cui tutti i dettagli che fanno la loro comparsa posseggono un che di autoritario e referenziale, ma che poi nel complesso ci fanno sorridere, facendo nascere dentro di noi quell’emotività coinvolgente che ci lascia di buonumore.
Questo storytelling fa parte di un progetto editoriale realizzato in collaborazione con Grand Marnier sul tema dell’Eleganza e delle sue declinazioni #grandmarnierlovescharm
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