E’ tutto iniziato in un pomeriggio di alcune settimane fa: era appena cominciato il 2015 e già la mia agenda era bloccata per i giorni 23/27 febbraio. Ma facciamo un passo indietro: la social media week Milano, è da alcuni anni un appuntamento importante per il settore ed utile per fare davvero un punto sugli aspetti che riguardano le tematiche web. C’è bisogno, ogni tanto, di fermarsi e guardarsi da fuori per capire davvero dove siamo arrivati e decidere la strada da intraprendere per migliorare le proprie competenze e raggiungere i proprio (nuovi) obiettivi
Trovo sempre di grande interesse il confronto, sopratutto con chi è arrivato a questo mondo virtuale in maniere e modi differenti dai miei e che vive una quotidianità diversa dalla mia: è stimolante e sempre utile per una formazione costante e profonda. E, ad affiancarmi in questa avventura di racconto della social media week, ho avuto l’onore e la fortuna di avere al mio fianco Raffaella Amoroso, Nicola Carmignani, Gabriele Stringa e Pietro Pannone che hanno costituito, insieme a me ed ai ragazzi di Hagakure, il social media team. A questo punto, armati di smartphone e curiosità abbiamo inizato a destreggiarci fra le conferenze e gli speaker, fra gli interventi ed i live per una 5 giorni di assoluto divertimento ed apprendimento.
Lunedì, dopo la cerimonia di apertura che ha ufficializzato l’inizio della settimana più social dell’anno è stato un susseguirsi di arrivi a Milano. In treno, in aereo, in auto uno dopo l’altro sono giunti in città tutti quei cuori mossi dalla passione per il web e per tutto ciò che intorno al web ruota. Il sole di Milano ha stupito anche i più scettici e ci ha scaldati fra un panel e l’altro. Si è parlato di Smart Citizens (infrastrutture, edifici, veicoli) And Personal Mobility, del concetto di Lavorare connessi ed essere connessi per lavorare, di Wikipedia, di You Tube e di come si fa per avere successo fra un video e l’altro, ma anche di schiscetta perfetta e di moda in un panel a cui ho avuto modo di partecipare come speaker insieme a Margo Schachter ed Alessandro Vannicelli
Schiscetta (Schi-chic) prêt-à-porter: cibo e moda, come si inventa un (food) trend
w/ Margo Schachter ed Alessandro Vannicelli
Martedì è stata la giornata dedicata alla moda, allo storytelling, all’innovazione digitale e il futuro della musica, al pensare digitale per aziende e politica. Google Mobile Academy ha fatto uno spaccato molto interessante ma, la conferenza che in assoluto mi ha colpito di più è stata quella di chiusura della giornata: The Impact of Open Data durante la quale è intervenuta Erie Meyer, executive office of the President at the White House che, insieme a Gianfranco Chicco, Massimo Russo e Cristina Tajani, ci ha raccontato come cambia il modo in cui il governo USA lavora per i cittadini. Energia professionalità si sono fuse all’unisono per dare vita a una conferenza davvero interessante. Prima di tutto Erie è una persona preparatissima nel suo campo che spiega i suoi concetti -in inglese- con una semplicità di parole e di espressione che solo chi è davvero competente nel suo settore può fare. Inoltre è stato davvero interessante poter fare un parallelismo fra Italia e America per quanto riguarda il tema degli Open Data che, spesso, non ci accorgiamo nemmeno di utilizzare.
Mercoledì un sole meraviglioso ha deciso di svegliare Milano, e me che, coinvolta da un cielo blu che più blu non si può, ho deciso di iniziare presto il mio personale tour dei panel iniziando da “From Like to Love”, una conferenza davvero interessante, con tanto di hashtag dedicato, che ha raccontato le diverse fasi utili per creare un engagement di qualità
From Like to Love. Creare Brand Loyalty per PMI e start-up
PMI e start-up hanno il vantaggio ed il potere di gestire le relazioni con i propri clienti in modo più snello, umano e diretto. I social network permettono di andare ancora più a fondo e di convertire queste relazioni in conversazioni significative, e clienti in paladini del proprio servizio o prodotto, con vantaggi che non hanno prezzo perché si basano sulla qualità e non sulla quantità. Durante la conferenza si è parlato di strategie, tecniche e strumenti per la creazione, il monitoraggio della brand Loyalty con un’attenzione particolare gli aspetti di marketing e di engagment applicati alle esigenze di PMI e start-up e alla crescita del ROI.
A seguire un altro panel molto interessante ci ha condotto nella sfera del marketing, quello vero e proprio mentre qualcuno si aggiudicava il premio alla conferenza Lego e qualcun altro scherzava sugli outfit invernali scattati al chiuso.
Né persuasione occulta, né invasione manifesta: il nuovo marketing è quello fatto per bene
Internet e i social network hanno costretto il mondo del marketing e della comunicazione a rivedere i propri paradigmi. Ma mentre più si sono affannati a coniare nuovi neologismi, rivedere sì, stravolgere le dinamiche, ridefinire gli attori, accorciare le filiere, allungare le filiere, progettare strumenti e vendere persone come media, il nuovo paradigma è tutto nell’atteggiamento con cui si può, anzi si deve, fare mercato oggi.
Giovedì il concetto di reputazione on-line è stata la vera e propria apertura della giornata. La mattina è stata dedicata alla conferenza “fare business con le chat” che ha affrontato il concetto di WeChat fra innovazione e accesso al mercato cinese sottolineando quanto ormai, questo tipo di comunicazione è diventata un punto focale per chi vuole intraprendere nuovi business. Abbiamo proseguito fra giornalismo al femminile, cultura, storytelling e ambienti digitali per il marketing territoriale e poi, dalle 16:30 alle 20, presso la Mondadori di piazza Duomo, si sono susseguiti tre panel legati al mondo del food che hanno permesso di raccontare alcune storie simbolo del concetto del raccontare il cibo e del raccontarsi attraverso il cibo stesso.
La serata poi è terminata ai Magazzini Generali dove ha preso corpo la festa della Social Media Week e dove è stato un susseguirsi di saluti abbracci fino alle prime ore del mattino
Venerdì, ultimo giorno di settimana social, per me è stato un giorno particolarmente importante in quanto alle 11.45 sono passata dall’altro lato della cattedra e, insieme a Andrea del Campo di Ford Motor Company e Roberto Venturini, Digital PR, ho tenuto il panel “Facciamo il punto sulle PR digitali” che mi ha fatto trovare per la prima volta davanti a una vera e propria platea di curiosi ed addetti ai lavori che erano venuti per ascoltare il punto di vista dell’azienda, dell’agenzia e del blogger. È stata un’esperienza davvero molto interessante perché non mi ero mai trovata con 660 persone in aula e quasi altrettante collegate attraverso lo streaming: l’emozione era davvero palpabile.
Facciamo il punto sulle PR digitali
Si è conclusa così la (mia) social media week Milano: tanti ricordi, tantissime cose imparate, moltissimi confronti e tanti abbracci che sono diventati reali e concreti. Un innaffiamento speciale dai miei compagni di viaggio in questa avventura ma anche a tutte con le persone che hanno voluto incontrarmi e scambiare un’opinione, un sorriso un saluto durante questi cinque giorni. Ci vediamo il prossimo anno