La depressione post parto è come un’ombra nera, un momento che ci fa – a volte – più paura del parto stesso. Siamo programmate per la gravidanza, per diventare mamme, per sentirci l’involucro di qualcosa di preziosissimo che prende forma, giorno dopo giorno, all’interno di noi. Ma poi siamo spaventate dall’idea di quei giorni grigi, a volte neri. È una paura fondata che dipende in realtà dagli scompensi ormonali che invadono il nostro corpo subito dopo il parto.
Non è un discorso di essere forti o deboli, grintose od arrendevoli. Tutte le donne ci passano: alcune non se ne accorgono, altre fanno fatica ad uscirne. È come un buio che avvolge mente e corpo, che non ci fa dormire, che ci fa sentire inadeguate. Si dice che abbiamo le lacrime in tasca e non c’è nulla di più vero. Prima del parto, durante il parto e dopo siamo sensibili come mai lo saremo in tutto il resto della nostra vita. Ci viene da piangere per tutto: gioia, tristezza, entusiasmo, sconforto, euforia etc.. Tutto diventa motivo di pianto e, senza che nemmeno noi ce ne accorgiamo, i nostri occhi si bagnano, il naso si arrossa e tutto ci sembra incredibilmente lontano e difficile. Non dobbiamo avere paura di questi giorni perché arriveranno, saranno con noi e sembreranno infiniti.
La domanda adesso verrà spontanea:
ma tu la depressione post parto l’hai provata?
Sì, con il senno del poi penso proprio di essere passata per i giorni bui e tristi che contraddistinguono questa fase. Sono una cosa mi ha aiutato ad uscirne ed a non caderci in maniera troppo profonda: l’amore del mio compagno. No, state tranquille, non vi propinerò la storia del “vissero per sempre felici e contenti” e nemmeno quella del Mulino Bianco, ma una cosa devo ammetterla: avere vicino la persona giusta che ti capisce e con la quale puoi parlare liberamente di ciò che senti dentro di te, è fondamentale.
Perché, e non me ne vogliano gli altri, ma in quei momenti vuoi solo lui.
Lo vuoi per ristabilire un equilibrio in un momento in cui tutte le tue certezze vanno a cadere. Lo desideri al tuo fianco perché solo lui ha vissuto le tue stesse paure e la tua stessa gioia con la nascita di tuo figlio. In quel momento avete qualcosa che vi accomuna e che vi legherà per sempre: il parto. Parlate con il vostro compagno, confidatevi con vostro marito, affrontate questo momento difficile con la persona con la quale avete deciso di dare la vita. Rifugiatevi nel suo abbraccio: in quella stretta che nemmeno lui sa spiegare e che oggi ha un sapore completamente diverso, molto più profondo e intimo. Non vergognatevi di farvi vedere con i lacrimoni, in camicia da notte e spettinate: gli avete fatto il regalo più grande che potevate nella vita e lui, in questo momento, vedrà solo quello.
La depressione post parto non è polvere da nascondere sotto il tappeto ma è qualcosa da affrontare a muso duro e possibilmente a quattro mani. Sono stata fortunata, lo dico sempre. Sono stata fortunata perché il mio compagno è un uomo speciale e le mie bimbe un dono incantevole che hanno trasformato la mia esistenza in vita vera. Ma anche nel mio piccolo idillio ho vissuto giorni bui, ricchi di tensione e di paure ma li ho affrontati, tenendo per mano il padre delle mie bimbe e guardando al nostro futuro in quattro come la luce che ci aspetta alla fine di un tunnel brutto attraverso il quale dobbiamo passare necessariamente.
C’è chi lo attraversa di corsa, chi camminando lentamente. L’importante è non perdercisi dentro nella vana ricerca della via per tornare indietro perché, come in tutte le fasi della nostra esistenza, la soluzione migliore è sempre quella di andare avanti, di parlare e cercare qualcuno con cui affrontare la strada per renderla più piacevole e, possibilmente, in discesa.