Neanche fosse la pubblicità di un nuovo mascara e la voce della suadente modella lontana anni luce da noi ci invitasse a fare nostra la filosofia dei volumi XXL, le passerelle di questo AI ci hanno invaso di insoliti e interessanti volumi. Di primo acchito non sempre extra-femminili, ma non è detto. E’ un gioco che mette in tavola diverse carte, scegliendo strategie e soluzioni differenti, con lo scopo di realizzare qualcosa di creativo e vincente. Nuovo e interessante. Un gioco di forme che produce volumi sovradimensionati e spesso opere quasi scultoree
Dai cappotti misurati e finemente costruiti di Daks, ai volumi oversize delle passerelle firmate Balenciaga e Chloè e dei cappotti Sconamiglio, alle soluzioni eccentriche di Comme des Garcons e Sarah Burton per Alexander McQueen. Volumi spesso irriverenti, non sempre facilmente indossabili.
– Ovviamente non per Lady Gaga, che non ha resistito alla collezione AI 2012-2013 realizzata da Rey Kawakubo -.
Questo non placa però la libertà poetica di molti designers – e io, comunque, dico Meno male! -.
La collezione Comme des Garcons per questa stagione propone capi che richiamano subito alla mente gli abitini da ritagliare sulle riviste per le bambine di una volta. Io però non ci giocavo, e voi? Osata nelle forme, appariscente nella scelta delle cromie, originale nella ricerca di innovazione dei volumi. Due le dimensioni, attenta la ricerca delle forme. Una silhouette singolare e appiattita, dove la terza dimensione sembra – almeno in un primo momento – dimenticata. Futurista la passerella Balenciaga. La palette è acida, brillante, techno. Blu navy, bronzo e argento, grigio, al servizio di tagli laser per proporzioni oversize, spalle esagerate, volumi sovradimensionati. Decisamente all’avanguardia. E da ricordare. In netta contrapposizione con la fluidità delle linee e la morbidezza dei volumi targati Chloè. La palette è più morbida, le soluzioni hanno il sapore dello chic parigino, sofisticato e noncurante della sua stessa eleganza. Nessuna ostentazione di volumi, non domina la ricercatezza di linee strutturate, tutto è semplice e morbido. Easy oversize. I volumi decostruiti e sartoriali, over, firmati Costume National, il gusto sporty e timeless altrettanto sartorialmente declinato da Cèline. Phoebe Philo neanche questa stagione abbandona le silohuette architettoniche e leggermente over, la ricerca nel guardaroba maschile continua e le soluzioni sono ancora una volta eleganti e desiderabili. Ancora geometria e struttura per le linee secche dei maxi cappotti sulla passerella di Francesco Sconamiglio. Osata ed eccentrica come sempre la proposta di Sarah Burton e iconica la collezione Maison Martin Margiela per H&M.
La declinazione dei volumi si fonde, stagione dopo stagione, tra la natura iconica di alcune maison alla ricerca all’avanguardia di altre, realizzando capi e accessori sempre nuovi e ricercati. Le soluzioni si dividono tra brillanti e dubbie, lasciando spazio, come sempre, ad un ampia criticità da parte del pubblico. Ma, onestamente, chi di noi vorrebbe che finisse?
(Credits: Tumblr)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati