Giorgio Armani è sempre Giorgio Armani, anzi di più: è pronta la nuova adv campaign per la Primavera/Estate 2018 e quasi verrebbe voglia di precorrere i tempi, meteorologici e personali, per vedere affisse queste foto, per vedere le città inondate dalla verve del Re.
La nuova creatura armaniana nasce dalla collaborazione tra lo stilista piacentino e Sarah Moon, fotografa di un leggendario The Cal: dapprima modella che negli anni ’60 ha poi intrapreso la carriera fotografica approdando, nel 1972, alla direzione del celebre calendario Pirelli e consacrandosi come la prima donna a realizzare delle fotografie per questo almanacco, vera e propria icona visiva dell’evoluzione della Moda.
«Credo che la fotografia riguardi questo: far durare un istante. Nel momento in cui lo catturi è già diventato un ricordo»: è questa la lapidaria affermazione della fotografa francese che sulla pellicola ha sempre cercato l’emozione viva del ricordo, la vibrazione della memoria, e ci è riuscita anche alla corte di Armani perché ha creato un racconto emotivo, un susseguirsi di immagini statiche che parlano di ingegno dinamico e viva passione; non poteva essere altrimenti quando ad incontrarsi sono Giorgio e Sarah, allorché comuni sensazioni hanno preso vita in questi scatti e hanno definito una eclettica quanto innovativa struttura portante di campagna pubblicitaria.
I modelli Daga Ziober e Simon Nessman sono ritratti nel movimento che diventa, con la fotografia di Moon, eternità suggestiva; una bruma artificiale sfoca e dissipa contorni netti e lo spettatore può percepire il fruscio degli abiti, il lieve soffio che spiana le pieghe di una gonna plissè rendendola proposito emozionale. Gli sguardi sono sbiechi, non c’è diretto contatto tra l’occhio umano e l’obbiettivo della camera, è quasi un’indagine a distanza del nuovo codice Armani, di abiti che sono concepiti per restare, per non passare oltre, per oltrepassare la solita couture.
Colori leggeri, quasi cipriati si intersecano con la sfrontata vividezza del verde smeraldo e del rosso corallo, si piegano alla forza naturale del blu più classico di una sacca, ai raffinati intrecci di suède sui sandali: oggetti colti nella totalità di un’immagine fotografica si isolano e isolano lo sguardo dello spettatore, seguendo l’idea, il cuore di Giorgio.
Non poteva esserci connubio migliore, addizione più esatta di quella tra Armani e Moon; il binomio creativo e personale ha prodotto un’infinita parabola ascendente in cui l’emozione aumenta esponenzialmente alla bravura di due talenti, eterogenei e complementari, che hanno deciso di regalare al mondo un grande esempio di eccellenza, artistica e umana.
Articolo scritto e redatto da Ciro Sabatino| Tutti i diritti sono riservati