Gia Carangi è l’icona di riferimento per questa collezione.
Lei, sensualissima, magnetica. Di una femminilità disarmante nascosta dietro un fare quasi mascolino che non ne ha mai oscurato l’immagine, tutt’altro.
Proprio così è la passerella firmata Piaggi-Citron: un certo gusto maschile veste ancora una donna forte e glamour, di un rigore estetico dai risvolti architettonici inattesi.
Si, l’essenza della maison non è tradita ma esaltata e sublimata.
Quel glamour architettonico che ho respirato la scorsa stagione trasuda anche in questa collezione: la pulizia formale richiama il più rigoroso dei progetti e stupisce nello sviluppo interno. Alla mente subito richiamati gli origami: i tessuti si spiegano e sovrappongono, ora si aprono attraverso tagli grafici su spacchi e scollature, ora si slanciano diagonalmente sviluppando silhouette dal carattere modernista. I volumi sono ora morbidi, ora strutturati, non discostandosi mai dalla volontà di elevare il profilo femminile: i punti vita sono ancora fortemente esaltati, la visione della silhouette vuole essere cristallina.
Da qui maxi obi e nastri impunturati annodati accentuano la figura stringendo il punto vita, raffinati bracciali e volute di seta premiano i polsi, da sempre tema caro alla maison.
La pulizia geometrica e il design austero trovano conferma nella palette cromatica assolutamente centrata: bianco ottico e bianco naturale, nero assoluto, blu notte, cipria in tutte le nuance, grigio perla. Lurex per abiti da sera, tute e per lo scultoreo costume da bagno.
Il colpo d’occhio? Un abito, verde clorofilla. Magnetico.
Ancora sensibile, sensuale ed eclettica la donna Ferrè per la PE14, ancora essenziale nell’elemento maschile, ancora perfetta.
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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati
Descrizione attenta, curata e molto appassionante… Complimenti Barbara