Gola. Peccato capitale per eccellenza, miete vittime anche fra le più inaspettate. E nessuno di noi ne è davvero immune. Che la vostra “debolezza” sia il dolce od il salato, sono pur certa che anche voi, come me, siete caduti in tentazione. Magari anche più volte. Magari anche qui, al Forte Village, dove i giorni scorrono rapidi e con loro pranzi e cene stellati. E quando dico “stellati”, vi garantisco che non è un modo di dire!
Chi mi segue sui social, specialmente su instagram (ndr. profilo Laura_theoldnow) avrà fatto caso al mio menù variegato di questi giorni, impossibile da non notare, ma andiamo con ordine perchè qui di argomenti da trattare ce ne sono e anche molto succulenti! 🙂
La Locanda – chef Giancarlo Perbellini
Partiamo dall’inizio, la cena di sabato 27 luglio si è svolta presso La Locanda, delizioso ristorante vicino alla spiaggia raggiungibile solo attraversando una coppia di ponticelli sull’acqua costeggiati di fenicotteri rosa che, con la loro elegante leggiadria, ci hanno accompagnati all’interno del ristorante stellato dove Giancarlo Perbellini esprime tutta la sua personalità. L’estro ed il trasporto della sua cucina si ritrovano fra le righe del menù ma sopratutto nella lista dei dolci, dalla quale ho deciso di iniziare il mio racconto
Cominciamo da lui: il dolce che varrebbe la pena di una nuova visita. Si tratta di Lamponi e crema di Caprino con spuma di pistacchi di Bronte, una delizia non solo per gli occhi, ma anche – e sopratutto – per il palato. A seguire, quasi a pari merito, un altro dolce, La bignolata “di Carlo” che non necessita di molte parole visto il suo aspetto assolutamente invitante. Tornando indietro alle prime portate, due antipasti ottimi: il Fritto di mazzancolle e calamari in insalata all’emulsione d’uovo ed i Gamberi di San Remo al vapore, basilico, patate e fagiolini
La prosecuzione è stata affidata ad un primo delizioso, l’ Insalata di spaghettini integrali “alla boscaiola”, seguito a ruota dal secondo di “Gazpacho” italiano di crostacei e calamari al vapore, che dimostra quanto più reale può essere il connubio fra la qualità degli ingredienti e la maestria di chi li lavora! Promosso a pieni voti, non solo da me, dato che La Locanda vanta una stella Michelin
Forte Gourmet – chef Rocco Iannone
La seconda serata si è svolta presso il Forte Gourmet, dove Rocco Iannone è il protagonista assoluto con la sua filosofia de “La cucina è una cosa seria”. Con un ristorante che si affaccia sulle piscine con la vista del tramonto che fa la sua comparsa, la cucina segue a pari passo l’incantevole cornice entro cui si trova. L’apertura è affidata ad un carpaccio di spigola di mare con erba cipollina, servito in contemporanea con i crostacei con patate, sedano e cipollotto
Segue un primo da 10 e lode fatto totalmente a mano, gli Gnocchetti di patate e gamberetti che mi hanno stupito per l’amore verso l’artigianalità e la passione che sprona ancora ai giorni nostri la tradizione nei piatti, valore assoluto della cucina italiana! A seguire due secondi eccezionali, che ricalcano la freschezza degli ingredienti con lo studio di abbinamento fra tartufo e pesce, che mi ha sorpreso piacevomente, parliamo infatti del Rombo alla griglia e della Coda di astice bretone al vapore, con tartufo nero e asparagi in cocotte. Un’altra serata incantevole che non poteva che essere accompagnata dalle bollicine
Gordom Ramsay – chef Fabio Cirillo
La terza serata le stelle si sono susseguite e la cena è stata una vera e propria experience, di cui potete leggere tutto qui!! Vi dico solo che si parla di Gordom Ramsay e questo è uno dei piatti che ho avuto l’onore di assaggiare!!
Le Dune – chef Stefano Mei
Dopo un’esperienza internazionale come quella svoltasi da Gordon, il desiderio di piatti squisitamente italiani ha fatto la sua comparsa, e con grande piacere ho trascorso la serata presso Le Dune, dove la cucina di Stefano Mei mi ha piacevolmente colpita! La cena inizia con un Filetto di manzo battuto al coltello profumato alla soia con chutney di peperoni dolci, spuma al parmigiano invecchiato 24 mesi e mandorle tostate ed una Tagliata di astice sobollito con spaghetti di verdure, zabaione freddo di corallo e germogli sakuta
Il primo piatto ha rispolverato, senza troppi indugi l’amore per le cose fatte in casa, con le Tagliatelle di seppie e di pasta fatta in casa su vellutina di piselli e crudo di pomodoro ed il Riso Vialone nano della Riseria Ferron con consommé di crostacei, gambero rosso e fiori di zucca ai sentori d’arancio, che con il suo profumo inebriava il piatto
Costine d’agnello all’olio affumicato con polenta abbrustolita salsa al Terre Brune e cestinetto di patate e verdure per una seconda portata da 10-e-lode e Misticanza di pesci e molluschi scottati all’olio di frantoio su soffice di patate e insalatina di Salicornia per dilettare il palato con il pesce che qui si rinnova per qualità e freschezza. A questo punto non resta che chiudere, con una Bavarese ai frutti rossi con salsa vaniglia e Cointreau e, quando il ragazzo di sala ci chiede un feedback sui piatti e ci trova piacevolmente soddisfatti ed afferma “Il nostro Mei è imbattibile” non posso che dargli ragione e sorridere dell’orgoglio che questo giovane ragazzo prova per chi sta in cucina
Belvedere – chef Antonello Arrus
Il nome del ristorante fa intendere già molto. All’ultimo piano della magnifica struttura di Villa del Parco, infatti, si trova un ristorante speciale: il Belvedere, condotto dalla sapiente cucina di Antonello Arrus, chef d’eccezione che ha creato un connubio davvero molto intrigante fra i suoi piatti e la sala, dando vita così ad un’atmosfera davvero suggestiva. L’apertura è affidata ad un ottimo calice di champagne accompagnato da Il crudo del mare nel piatto con terrinetta di pomodori di campo e caviale italiano ed il Tarantello di tonno cotto e crudo in confit e panzanella, frangi pane ai pistacchi
Il pesce non poteva non fare la sua comparsa anche nei primi piatti, da provare assolutamente gli Spaghetti rustici con misticanza d’aragosta e dattero rosso e La classica fregola in coccio di frutti e crostacei con sentori di zafferano soleggiato, due portate che richiamano i sapori della tradizione rendendoli moderni ed intriganti
A seguire una Nocettina di vitello profumata alle piccole erbette di campo in camicia di guanciale su salsa noisette, pesche e cannella e la Treccia di pesce San Pietro e strudel di spinacina in salsa “pazza” al lemon gras e cedro, due trionfi di sapori ma sopratutto di profumi, che hanno colorato l’aria sotto il cielo stellato di piacevoli ricordi
La chiusura non poteva che essere dolcissima, con un Tortino di cioccolato fondente con anima al peperoncino e menta con gelato fior di latte ed una Spuma di mascarpone ai frutti rossi con cuore di mango e sbrodolone di frutti secchi, delicata ma al contempo ricca di carattere
Ristorante Sardo
Non potevo certo ripartire senza aver assaggiato la cucina locale, quella del posto. Quella che davvero ti fa capire quanto il territorio sia importante e fondamentale per la ristorazione. Non solo pesce freschissimo ma anche carne, cotta lentamente per renderla preziosa grazie ad odori unici al mondo. L’apertura è stata affidata ad un Antipasto degustazione della tradizione sarda rivisitati in chiave moderna, dove formaggi tipici, creme, molluschi e sapori si sono fusi per creare il giusto mood per la serata
Due primi di qualità a seguire: Zuppa di fregola tostata al forno con fantasia di molluschi e crostacei del Golfo al tocco di peperoncino e Culurgiones di patate e menta con salsiccia alla campidanese, stigmi di zafferano di San Gavino e vellutata di pecorino giovane. Sapori arcaici, che si riflettono nella pasta fatta a mano, nella sfoglia unica per ciascuno, e preparano, inconsciamente, per il piatto forte della serata: Il maialetto da latte arrostito al fuoco di brace profumato al mirto, con pinzimonio di verdure estive, un trionfo di sapore che ha reso famosa la cucina sarda a livello internazionale
A chiudere non poteva certo mancare un Semifreddo al gatto’ di mandorla con coulis di fragole e limone di Muravera, seguito da un liquore di mirto, che ci lascia in bocca, e nella mente, la sensazione di serenità tipica della vacanza, del buon cibo e di quell’atmosfera che al Forte Village regna sovrana
I piatti e gli chef di cui vi ho parlato sono solo una piccola selezione fra le scelte che il resort offre. In realtà c’è molto altro, a partire dalla colazione internazionale servita fra i pappagalli colorati fino agli aperitivi ed agli eventi speciali che si susseguono di sera in sera. Per cene strutturate ci sono ben 20 ristoranti, alcuni sul mare, altri all’interno, con una visuale sul parco o sulle piscine salate cuore della struttura. Pesce e carne la fanno da padroni, ma non solo gli unici, anzi! A questo punto non vi resta che prendere qualche appunto, magari per una futura visita e farmi sapere se conoscevate già qualche piatto o chef! Ne sarei curiosa!
un abbraccio ed a domani per un altro articolo, questa volta parleremo di sport!
Laura