Sono in una strada di campagna a Istia D’Ombrone, a due passi da Grosseto: mi lascio il mare dell’Argentario alle spalle e tra colline punteggiate di vigne e ulivi arrivo a Fattoria Le Pupille. Entrando si respira subito l’atmosfera calda e accogliente tipica delle case coloniche toscane, con il pavimento in cotto e i mobili antichi in legno scuro; inspiro quest’aria “di casa” mentre da una finestra intravedo un giardino curatissimo e un vialetto di pietrisco bianco che conduce ai luoghi più preziosi dell’intero casale, la cantina e la bottaia. Tuttavia, non appena incontro la produttrice, Elisabetta Geppetti, ho anche la sensazione che qui ogni cosa sia stata conquistata con tenacia e passione. Infatti, questa donna dai capelli di fuoco fece (e vinse) oltre trent’anni fa una grande scommessa: portare la Maremma, una regione vitivinicola allora semi-sconosciuta, ai vertici del vino italiano.

Il vitigno chiave fu il Sangiovese, varietà principe del Chianti, del Brunello di Montalcino e …del Morellino di Scansano: vino simbolo della Maremma che oggi è tra i giovani rossi toscani più conosciuti e amati.

Le tappe della sua storia si riassumono in alcune date: nel 1978 viene riconosciuto a livello nazionale e internazionale con la DOC, nel 1992 nasce il Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano del quale proprio Elisabetta Geppetti è il primo presidente, infine con il 2006 al Morellino viene riconosciuta la DOCG.

In mezzo c’è la storia di Fattoria Le Pupille, oggi considerata tra i pionieri del territorio. Me la raccontano, in tre calici, Elisabetta Geppetti e sua figlia Clara, entrata nell’azienda di famiglia giovanissima e oggi instancabile ambasciatrice dei suoi vini in giro per il mondo.

Il Morellino, cuvée a base di Sangiovese cui si aggiungono anche Alicante e Malvasia Nera, è per Fattoria Le Pupille l’espressione piena e costante del proprio territorio, un mosaico di circa 80 ettari vitati. Ne vengono prodotte circa 180.000 bottiglie ogni anno e costituisce il biglietto da visita più immediato e accessibile dell’azienda. Mi colpisce per il suo frutto vivace e la sua freschezza – è davvero un giovane fuoriclasse. Secondo assaggio è il Morellino Riserva, annata 2015. Nel bicchiere percepisco tutto il calore e la potenza di questa terra, con note tostate e di macchia mediterranea: non mi sorprende che si sia aggiudicato gli ambiti Tre Bicchieri nella Guida del Gambero Rosso. Infine, ecco Poggio Valente “il vino della maturità” dice Elisabetta. È un vero Signore della Maremma, interprete del vigneto omonimo, caratterizzato da un’esposizione a sud-ovest e un terreno in arenaria e sabbia che gli conferisce grande eleganza ed equilibrio. È perfetto anche così, da solo, ma io me lo immagino già sulla tavola di Natale con un bel filetto in crosta.

La gamma dell’azienda comprende anche altre etichette: vini che interpretano i più classici e importanti vitigni bordolesi come il famoso Saffredi e vini freschissimi come Poggio Argentato o RosaMati… Io però mi fermo qui, innamorata di questi Sangiovese così intensi ed eleganti.

Mi aspettano parecchi chilometri per tornare a Milano: faccio il mio pieno di elettricità (sì, da qualche settimana Elisabetta Geppetti ha voluto installare un punto di ricarica per auto elettriche in azienda!) e mi metto in marcia. Alla prossima visita.

 

Fattoria Le Pupille

Str. Piagge del Maiano, 92, 58100 Istia D’Ombrone (GR)

Visite e degustazioni su prenotazione: tel 0564 409517 o email [email protected]

 

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