<<Tutto il progetto promuove una visione contemporanea ed intergenerazionale del retail, una riflessione sul significato dei prodotti, anche quello etico e sociale, che ci circondano nella vita quotidiana, e aspira ad un’idea del design contemporaneo come “semplicità e complessità risolta.”>> Bruno Munari
E’ la prima volta in cui un progetto italiano di store design viene premiato a livello mondiale: si tratta dello studio Paolo Lucchetta+RetailDesign con il progetto Coop.fi. Su oltre cento progetti provenienti da tutto il mondo, questo studio ha ottenuto il prestigioso premio internazionale Retail Design Awards, promosso dall’istituto di ricerca EHI che vede in giuria i direttori delle più grandi riviste di interior design. Il premio, consegnato in occasione del Gala di apertura del congresso mondiale Euroshop a Düsseldorf, ovvero la fiera triennale più importante del settore, appuntamento fondamentale per venire a conoscenza delle proposte, visioni e tendenze del futuro.
Il progetto dello studio Paolo Lucchetta+RetailDesign è stato premiato ex aequo con lo store del brand Puma di Osaka in Giappone ed il department store Simons dello shopping center West Edmonton Mall in Canada.
Ma quali sono, nel dettaglio, le peculiarità del progetto?
Considerato un nuovo modello di mercato contemporaneo, il progetto Coop.fi, situato a Novoli, integra valori innovativi con un il concetto di retail, nello specifico si tratta di un recupero di edifici esistenti, attenzione nei confronti della filiera corta del fresco, applicazione di innovazioni tecnologiche a supporto dell’esperienza di shopping ed accento sul social retail, ovvero il l’interpretazione del supermercato come spazio aperto a tutti ed a tutto.
L’architetto non si è ispirato a modelli stranieri, ma al tema del mercato contemporaneo più propriamente italiano. I nuovi modelli di mercato hanno un ruolo chiave nella rigenerazione, in particolar modo nelle aree di frangia delle grandi città, e infatti, Coop.fi ha già assunto una forte connotazione territoriale nel contesto in cui è inserito. Per quanto riguarda l’interno, si trovano aree differenti dove il prodotto in vendita è integrato alla socialità, una struttura completamente diversa da quella lineare del supermercato.
Presenza chiave, è quella del Laboratorio del Gusto dello chef Andrea Bianchini, spazio di ristorazione che utilizza ingredienti in vendita nel mercato, il quale ha l’intento di avvicinare e sottolineare i valori di una corretta educazione alimentare. Ogni mattina lo chef fa la spesa insieme ai clienti, cucinando con i prodotti della filiera italiana, poiché il Laboratorio interpreta una tendenza, quella in cui nei mercati contemporanei la degustazione dei cibi diventa parte integrante dell’esperienza di shopping. Si tratta di una vera e propria interpretazione della dimensione multisensoriale dello spazio, integrata all’importanza del sociale.
Articolo redatto da Erica Chiesi | Tutti i diritti sono riservati