Il Belgio non è mai stata una potenza europea, basti pensare che il miglior piazzamento ad un mondiale risulta essere quello a Messico 86 con un sorprendente quarto posto su cui pochissimi avrebbero scommesso. Un evento raro, un momento di gloria all’interno di una storia calcistica che ha sempre alternato qualificazioni agli ottavi a visioni della rassegna continentale da spettatori.
Sono passati ben 12 anni dall’ultima partecipazione dei Diavoli Rossi ad un mondiale e in tutto questo tempo la nazionale belga ha avuto modo di intraprendere una profonda ristrutturazione. Nel mondiale di Corea e Giappone, infatti, la squadra era arrivata alla fine di una generazione, presentando tutti giocatori over 30 che non riuscirono ad andare oltre gli ottavi di finale dove vennero travolti dal Brasile, futuro campione del mondo.
Ora la musica è cambiata, il Belgio si presenta al mondiale brasiliano da testa di serie grazie ad un girone di qualificazione impeccabile con otto vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta, 18 gol segnati e soltanto 4 subiti. Numeri importanti se consideriamo il girone particolarmente ostico nel quale erano inseriti (con Croazia,Serbia e Scozia) e che hanno stravinto.
I meriti sono sicuramente da attribuire a l’ex stella Marc Wilmots, allenatore arrivato nel 2012 e che dieci anni prima era in campo proprio in quel mondiale Nippo-Coreano che ha di fatto chiuso un ciclo, e alla grandissima integrazione razziale che il paese è riuscito a costruire.
Già perchè se prendiamo la probabile formazione titolare possiamo notare come almeno metà degli elementi siano naturalizzati. A partire dal bomber Lukaku, originario del Congo e che un certo Didier Drogba ha indicato come suo naturale erede, fino ad arrivare alla recente vicenda di Adan Januzaj, stella diciannovenne del Manchester United conteso da ben 7 federazioni ma che alla fine ha deciso di indossare la maglia dei diavoli rossi anche a livello di nazionale. Impossibile non menzionare poi Witsel (origini martinicane) e il difensore Kompany (Congo), capitano ed elemento imprescindibile del Manchester City fresco campione della Premier.
Proprio nel campionato inglese, ritenuto da tutti come uno dei più affascinanti e competitivi, giocano pure tutte le altre stelle di questa nazionale a testimonianza che la rosa può annoverare tra le sue fila dei giocatori che con il pallone ci sanno fare eccome: In difesa troviamo Thomas Vermaelen (Arsenal) e Jan Vertonghen (Tottenham), a centrocampo quel Moruane Fellaini che ai tempi dell’Everton si era imposto come uno dei migliori centrocampisti d’europa ed in attacco la stella indiscussa del Belgio: Heden Hazard.
Il trequartista del Chelsea rappresenta in pieno il talento che questa nazione ha saputo proporre negli ultimi anni e c’è da scommetterci che con le sue accelerazioni metterà in crisi tutte le difese avversarie. Pagato quasi 40 milioni di euro solo un paio di stagioni fa, il 23 enne di La Louvière ha già tutto il peso della nazione sulle sue spalle candidandosi ad essere uno dei migliori giocatori di tutto il torneo.
Se davanti il potenziale è indiscusso, è risaputo che tutte le grandi squadre dovrebbero avere un grande portiere. Anche sotto questo punto di vista la nazionale belga è ben coperta (e lo sarà per molti anni) grazie al 22 enne Thibaut Courtois, protagonista indiscusso della strepitosa stagione del suo Atletico Madrid vincitore della Liga e vice campione d’Europa. Tanto per intenderci, questo ragazzo di proprietà del Chelsea “rischia” di essere richiamato in fretta e furia alla base dopo i mondiali e di rubare il posto ad un certo Peter Cech, considerato da tutti come uno dei migliori portieri esistenti su questo pianeta.
Nonostante il grave infortunio di Benteke e la scelta (discutibile) di lasciare a casa Radja Nainggolan, la nazionale belga si presenta al mondiale in grande spolvero con una rosa giovanissima e piena di talento. Sulla carta potrebbe essere la vera sorpresa di questi mondiali e se a dirlo è pure Felipe Scolari, Ct del Brasile padrone di casa, allora è proprio il caso di fare molta attenzione a non sottovalutare i diavoli rossi. Inseriti nel girone H con Russia,Corea del Sud e Algeria debutteranno a Belo Horizonte il 17 giugno contro gli africani.
Se nel 2002 era finita una generazione, oggi sta iniziando quella più promettente in tutta la storia del Belgio.
Articolo scritto e redatto da Stefano Scortegagna | Tutti i diritti sono riservati