Viaggio spesso. Viaggio come prima ragione di vita, come aria da respirare a pieni polmoni, come linfa vitale, come adrenalina da centellinare nella quotidianità una volta ritornata a casa. Viaggio e non me ne stanco. Viaggio e sento la realtà delle cose arrivare a me in modo diverso. Viaggio ma mai da sola, ci sono tre cose che porto sempre con me. Il passaporto, un bracciale ed uno zaino che, da maggio, è diventato il mio instancabile compagno di avventure.
E’ uno zaino da uomo. Di quelli di pelle che non subisce le stagioni, l’utilizzo, le intemperie. Quello che si è seduto vicino a me in aeroporto a Doha quando aspettavo il cambio volo per l’Australia. Che ha visitato con me la Yarrah Valley, Philip Island e Melbourne
Quello che ha custodito reflex e cartina geografica per i boschi tedeschi. Quello che è stato sbatacchiato in treno ed in auto lungo i percorsi più impervi, su e giù dalle montagne in estate, su e giù dalle cabinovie in inverno. Quello che mi fa sentire che un pezzo di famiglia la porto sulle spalle, quello che ha generato la gelosia di papà che ne voleva uno per sé. Quello che ha dormito con me curiosando mezza Europa e che è ancora perfetto come quando l’ho estratto dalla confezione regalo. Quello che si è visto abbinare a parka invernali come a giacche corte in pelle color pastello in primavera. Quello che comunque lo metti sta bene. Comunque lo riempi sta bene. Qualunque cosa tu voglia portare con te ci sta dentro.
E’ firmato Zanellato e la qualità non è un dettaglio da poco; ha la pelle perfettamente trattata: compatta ma morbida, che sa di cose che durano nel tempo, che non ti stancano ma ti accompagnano. Che puoi pensare di poterci contare sempre. Sul serio. Che quando fai la valigia è in cima alla lista, senza se e senza ma.
Ecco, senza di lui non parto più.