Ho deciso! Per l’anno nuovo voglio realizzare una instagram gallery perfetta.
Qui a The Old Now ne andiamo tutti pazzi e la boss ha una gallery molto seguita piena di scatti emozionanti. A proposito l’avete già vista?
Sembra facile a dirsi, ma come tutti i miei desideri, oscilla tra l’impossibile e l’improbabile (semicit. ok vi agevolo con un piccolo aiuto) ma stavolta ho deciso di pianificare per bene la mia “ascesa” nell’olimpo dei migliori fotografi di instagram (ehm, forse…).
Ma cominciamo con ordine, perché instagram? Semplicemente perché é la piattaforma di condivisione fotografica più Cool del momento. E se non siete ancora insta-addicted, seguitemi nella gloriosa impresa e non potrete farne più a meno.
Cos’è Instagram
è un’applicazione gratuita sviluppata da Kevin Systrom e Mike Krieger che permette di scattare foto, abbellirle grazie ai filtri e condividerle sulla piattaforma oppure su altri social network. Lanciata nell’ottobre del 2010, è via via diventata l’app di condivisione fotografica più amata e in ascesa. Infatti, instagram -attualmente controllata da Facebook con un’acquisizione milionaria – ha superato addirittura Twitter contabilizzando circa 300 milioni di utenti.
È compatibile con iPhone, iPad, Android e recentemente anche per Windows Phone (ma solo in versione beta)
A dicembre instagram ha pubblicato un aggiornamento epocale:
- 5 nuovi filtri e la possibilità di ordinarli a proprio piacimento
- possibilità di caricare video in slow motion
- visualizzazione dei commenti alle foto in diretta
Oltre a realizzare la più grande operazione di trasparenza (dopo la Glasnost!) ovvero #instagrampurge cancellazione di quasi 20 milioni di utenti, ritenuti fake che ha comportato la fine (per ora) del mercimonio di follower. Ah se lo facessero anche altre piattaforme…
Ma qual è la magia di Instagram? Sarà la forma quadrata degli scatti in omaggio alle Polaroid. Sarà la possibilità di rendere le proprie foto così uniche e belle con i filtri. Forse sarà la possibilità di trovare hashtag per tutti i gusti: pavimenti, minimalismo, architettura, food, beauty, fitness e chi più ne ha più ne metta. Oppure sarà la possibilità di perdersi in alcune gallery stupende (ecco alcune delle mie super favorite!)
Ora più che mai sono decisa a scoprire i segreti più segreti di questa nobile arte dell’instagrammare e per farlo ho deciso di rivolgermi assai in alto! E lo faccio chiamando in causa quei gran geni di Instagramers Italia!
Anche conosciuta come @igersitalia, è la community italiana degli appassionati di instagram finalizzata alla conoscenza e diffusione di instagram e della mobile photography attraverso eventi, challenge e attività fotografiche di gruppo (instameet e instawalk) per migliorare costantemente il livello e la qualità delle foto condivise. Fa parte della community mondiale di Instagramers, fondata da Philippe Gonzalez nel gennaio 2011 a Madrid.
Contatto su facebook (ehm) Orazio Spoto – co-fondatore di Instagramers Italia
Orazio mi risponde subito e con una gentilezza rara, e proattivamente mette in moto tutta la community e fa arrivare in mio aiuto, Raffaele Monaco – @raffamuffin su Instagram – uno degli account manager di @igersnapoli e @igerscampania.
Grazie a lui, proverò a carpire i segreti per ottenere la instagram gallery perfetta! E ovviamente li condividerò all’istante con voi. Promesso 🙂
Eccomi pronta con il taccuino degli appunti, una penna rossa e un succo super salutare 😉
10 domande/risposte (+1) per costruire una gallery instagram perfetta
1. A parte il gusto personale, cosa rende una gallery perfetta?
E qui la risposta di Raffaele mi spiazza.
Non esiste una galleria “perfetta” , anche perché non esiste la foto perfetta.
Cavoli?!? E ora come la mettiamo? Il mio decalogo non può infilarsi in un cul-de-sac alla prima domanda! Ci riprovo, tranquilli, stavolta la prendo un po’ alla larga.
2. Come possiamo rendere avvincenti i nostri scatti? E’ importante raccontare qualcosa di personale oppure è meglio che la foto sia impersonale, quindi più comune alle esperienze di tutti?
Ci sono diverse scuole di pensiero. Personalmente, il reportage è il genere che preferisco. Di solito avere un tema aiuta a restare focalizzati, ma il bello, soprattutto con la mobilephotography è la possibilità d’improvvisare.
3. Quanto conta lo scenario? Si possono fare foto bellissime in posti che definiremmo brutti?
Lo scenario è importante, ma non è fondamentale. Anche perché è abbastanza facile fare foto brutte in posti stupendi.
Sono d’accordo con Raffaele, l’importante che il contesto non sia solo bello, ma che significhi qualcosa per noi e soprattutto, che racconti a chi guarderà la foto qualche aspetto di noi.
4. Dobbiamo rincorrere lo scatto perfetto che abbiamo in testa oppure lasciare che il mondo ci stupisca? In altre parole, quanto conta postare con frequenza anche se non ho la foto che mi sembra ottima?
Ripeto non esiste la foto perfetta. Personalmente non posto con frequenza. Condividere una foto non significa rincorrere like o follower, ma provare a comunicare . Tanto più che adesso i follower li puoi comprare… (ma ora ti sgamano ndr) Insomma poche foto ma buone.
Un mio amico dice sempre: “se hai una bella foto che fai ? Te la conservi?” Io posto senza una strategia, non sono i like che fanno una bella foto.
5. Quanti scatti sono necessari per una bella foto?
Dipende da quanta fortuna hai e dal genere di foto. Se faccio StreetPhotography non ho il tempo di fermarmi, scattare, controllare se la foto è venuta bene. Se fotografo in studio oppure un panorama, allora posso avere la tranquillità per verificare quello che faccio.
6. Puristi dello smartphone oppure diciamo si alle foto scattate con reflex e caricate su instagram?
“The best camera is the One that’s with you” dice Chase Jarvis e, umilmente, sono d’accordo.
7. Capitolo hashtag quanti? Quali? Inseguire la popolarità oppure puntare su quelli di nicchia?
Instagram Italia ha promosso un dibattito sull’uso “consapevole” dei tags. È giusto taggare la foto con hashtag che abbiamo attinenza l’oggetto della foto. Nella mia personale esperienza il tag è importante, ma non rende bella una foto. Il tag è invece importante quando affronti un nuovo progetto. Serve ad identificarlo e renderlo fruibile immediatamente.
Personalmente, adoro i canali tematici e i tag che raccontano storie, tipo
oppure lasciatemi passare l’amore di mamma
Ecco, dopo il momento autocelebrativo, ora vado dritta al punto e cerco di capire come catturare un featuring
8. Che caratteristiche deve avere uno scatto per essere scelto da igersitalia?
Deve semplicemente essere una bella foto.
Caspita, Raffae’ e ti pare facile??? Ho capito non vuole svelarmi tutti i suoi segreti, così ho deciso di utilizzare le ultime due domande a mia disposizione per dei consigli moooolto tecnici. Vado.
9. Consigli per un corretto utilizzo dei filtri?
La scelta dei filtri è determinata dal gusto del fotografo e dagli obbiettivi che si è proposto. Non esiste una regola generale e nel caso di mobilephotography dipende, soprattutto dal device che si usa.
raffaele 3- nunzia 0. Mi sa che questa intervista finisce con la “manita“. Ma sono indomita – raffaele non avrà letto la mia bio su theoldnow- così passo alla domanda sugli strumenti del mestiere.
10. Quale app è indispensabile per affiancare Instagram?
Gli ultimi aggiornamenti hanno reso instagram un’app completa, ma esistono diverse applicazioni che non possono mancare nel tuo smartphone .Le mie preferite sono Hipstamatic, fruibile anche su Windows come Oggl , vscocam, per Android e per iOS . Ma non è possibile dimenticare Snapseed e Filterstorm.
+1.Ti prego svelami i 3 profili da seguire assolutamente
Tre profili sono troppo pochi e per non fare torto a nessuno cito solo 3 stranieri. Ma potrei fare almeno altri 20 nomi, ci sono moltissimi bravi fotografi su Instagram .
Doh! Guardando queste gallery ho capito che ne ho di strada da fare per stare al loro livello.
Avete qualche suggerimento per me?
E voi? A che punto siete nella vostra ascesa per la “gallery instagram perfetta”?
Articolo scritto e redatto da Nunzia Arillo | Tutti i diritti sono riservati
Fantastico pezzo! Bravi autrice e intervistato, e Laura 🙂
Grazie mille Ilaria! :*