Solitamente tendo a pescare brani dal passato a medio o lungo termine, ma stavolta no. Pochi giorni fa Alicia Keys ha pubblicato il suo ultimo singolo We Are Here. Ed è di questo che ho avuto subito voglia di parlarvi. Non perché credo sia il suo migliore pezzo, ma per il valore che ha, per quello che riesce a far trapelare e perché significa qualcosa.
Banale per una canzone, potrete pensare. Ma no: si possono raccontare tante cose con la musica, spesso ci commuove, altre sembra ricordarci chi siamo o allontanarci da quello che rifiutiamo, è molto più raro invece che una canzone riesca a motivare, confortare e parlare alla gente di così tante cose e così tanto importanti in quella sola manciata di minuti che ha. C’è tanta musica in giro, ma poca parla d’amore come visione.
Questa canzone è qualcosa di più di una canzone, è un messaggio chiaro. Così chiaro che la stessa artista ha presentato il brano sulla propria pagina Facebook raccontandone il senso così:
“Il giorno in cui ho scritto questa canzone, ero seduta in mezzo ad un gruppo di persone di ogni età, quando ci è stato chiesto: ‘Per quale motivo siete qui’. ‘Perché sono qui?’. Questa domanda mi ha colpito nel profondo; ho realizzato che non mi era mai stata posta da nessuno, prima”, ha scritto Alicia Keys presentando la canzone, “mentre mi preparo a dare alla luce una nuova vita, non posso non pensare al mondo nel quale io la sto portando. Credo che la mia visione sia più di un sogno e so che potrebbe essere la nostra realtà: credo in una comunità mondiale costruita sul vero significato della parola uguaglianza, una comunità nella quale tutti siamo considerati un popolo, indipendentemente dalla razza, dalla religione, dal genere, dalla provenienza geografica o dall’orientamento sessuale. Tutti noi, insieme, possiamo dare vita ad un mondo più buono e pacifico per tutti i bambini; le nostre anime sono state riunite affinché possiamo amarci l’uno con l’altro, proprio come fratelli e sorelle. Siamo Qui. Siamo qui, per tutti noi“.
A quanto pare, Alicia ha già dichiarato che crede molto nel lavoro che sta facendo in questi mesi per la preparazione del prossimo e sesto album, che seguirà “Girl on fire” del 2012. L’attesa del secondo bambino sembra essere fonte di grande ispirazione e funziona, perché è proprio così che definirei “We are here”, un pezzo ispirato.
E’ un richiamo a dare un senso a quello che si fa, che segue immediatamente dopo il motivo per cui “siamo qui”. E’ un richiamo a ritrovare il senso di come facciamo le cose e a come ci stiamo dentro. E’ la voglia di tirare fuori quei “discorsi seri” di cui si racconta senza parlare, per termini generici, così: per riferimenti impliciti e spesso colti tra le righe.
E’ una sfida: quella di chiedere alle persone di prendersi la responsabilità di esserci davvero, prima ancora di difendersi, arrendersi, scontrarsi e indisporsi. Ed è una sfida incredibile e una mossa coraggiosa.
Ci vogliono grandi imprese per riportare le persone alla loro più profonda umanità, successi esorbitanti o sconfitte incredibili. Siamo così vestiti dalla necessità di trovare un colpevole, che magari poi ci dimentichiamo di ritornare alla semplicità delle cose importanti. Quelle per cui siamo qui.
Io ora ci penso. Sfida iniziata, e voi? Perché siete qui?
Articolo scritto e redatto da Alessia Esposito | Tutti i diritti sono riservati