Inizio questo articolo con quella che potrebbe essere considerata una banalità ma che, in realtà, nasconde al suo interno il punto focale su quale dovremo concentrare la nostra attenzione quando intendiamo di acquistare un capo di abbigliamento.
Ogni corpo è differente da tutti gli altri.
Come fa quindi un capo creato con una produzione standard ad essere perfetto per ciascuno di noi? Come è possibile che in sole tre misure – small, medium e large – tutto l’emisfero possa scegliere una determinata maglia, un capo spalla o un pantalone ed avere la sensazione di indossarlo in maniera perfetta?
E proprio da questo concetto che nasce una filosofia di abbigliamento completamente diversa: BETTYCONCEPT. Si tratta di una produzione di capi reversibili nati dal concetto degli origami. L’imperfezione ci rende unici ed il fuorimoda non esiste. Qui non si seguono le tendenze e non si ha una data di scadenza. Qui finalmente dalle mani sapienti di Betty e dei suoi collaboratori possono nascere capi su misura perfetti per noi.
1. BETTYCONCEPT. Come, dove e quando nasce?
Bettyconcept nasce nella mia testa all’età di 6 anni quando ricevetti in regalo la mia prima macchina da cucire.. Ha cominciato a prendere forma nel 2002 in parallelo ad altre mie attività,, ho lavorato nella GDO, seguendo ufficio sile e sviiluppo fino ai punti vendita.Ma solamente nel 2014 ha preso forma in modo pìù strutturata.
All’interno Bettyconcept lavorano con me mio fratello Andrea e mia mamma Kim che seguono la parte di realizzazione di tutti i capi, il nostro lavorare insieme rende questo progetto ancora più famigliare a chi acquista. Nasce dalla fusione delle mie origini vietnamite che si mescolano al mio vivere occidentale, insieme si mescolano per dar vita all’abiti che non solo svolgono la funzione di coprirci. L’abito ci copre e ci scopre al mondo, è un linguaggio non verbale potentissimo che ci da modo di esprimere la nostra personalità e mostrarci con occhi diversi
2. Raccontaci la tua visione dell’imperfezione.
L’imperfezione non è un aggettivo negativo, tutt’altro.. l’imperfezione è ciò che più ci rende unici, perché attraverso esse si definisce la nostra persona diversa da ogni altra. In una società che ci vuole alla ricerca delle perfezione sia fisica che professionale, concedersi di essere imperfetti e accettarsi è un atto di consapevolezza e amor proprio.
3. Parlaci del concetto dell’origami e di come sei riuscita a rendere un pensiero così tradizionale in una chiave moderna e accattivante.
L’origami è una tecnica antichissima che permette ad un semplice foglio di trasformarsi in qualsiasi cosa voglia semplicemente piegandosi su se stesso, questa pratica così affascinante e di immenso equilibrio mi ha fatto pensare che ciò che indossiamo dovesse provare ad essere il più versatile possibile, per essere indossato in diverse occasioni ad interpretare noi che cambiamo ogni giorno, più volte al giorno.
4. Creare un abito su misura. Spiegaci qual’è il tuo concetto di su misura e per quale motivo andrebbe scelto.
Ogni donna sa perfettamente quali caratteristiche debba avere un’abito per farci sentire a nostro agio e piacerci. Ognuna di noi ha dei punti da esaltare e altri da minimizzare: la manica lunga fino al gomito per la ciccetta del bicipite, stretto in vita per evidenziare il punto forte, morbido sui fianchi che non segni, non scollato sul retro per quella leggera gobbettina sul collo, lungo sotto le ginocchia per coprire le ginocchia gemelle…Ma nonostante il mercato sia sommerso dall’offerta fatichiamo a trovare il capo che davvero sogniamo di indossare. Pochissime incarnano perfettamente la taglia standard, che per altro è cambiata con gli anni non tenendo conto dei corpi femminili odierni, così facendo trovare qualcosa che calzi a pennello è impossibile, così ci sentiamo insicure e inadatte. Ecco perché scegliere un abito su misura può certamente essere un’esperienza, di grande gratificazione che ci mette in equilibrio… perché dovrebbe essere l’abito ad adattarsi alla persona e non viceversa.
5. SU MISURA non significa soltanto misure e proporzioni ma anche ricerca e studio di tessuti e fantasie. Ci racconti il tuo punto di vista?
Il su misura è un mix di proporzioni, tessuti e fantasie ed è del tutto una scelta personale. Ci rende consumatrici più consapevoli. la scelta dei materiali in base all’effetto che desideriamo amplifica la nostra conoscenza dei materiali e ci avvicina decisamente alla consapevolezza del materiale più adatto per noi.
Ci rende più libere di essere noi stesse: le fantasie è assodato non stanno bene a tutte, seguendo la moda stagionale talvolta ci imbattiamo nella moda di tendenza che non ci appartiene ma che scegliamo perche tartassate da continui richiami visivi. Poter scegliere una fantasia al di la della moda del momento, dà libero sfogo al nostro gusto personale che va salvaguardato come patrimonio dell’umanità
Ci rende più consapevoli del nostro cormo: il metro non mente, abbiamo una percezione molto più oggettiva di noi dopo esserci misurate. Se lo specchio può falsare il nostro io poter capire le nostre proporzioni ci da il modo di prendere certamente più confidenza con il nostro corpo.
6. Il 9 giugno scorso hai partecipato alle 9 Muse, l’evento organizzato da Veronica Benini per promuovere l’imprenditoria femminile. Raccontaci la tua esperienza e la tua visione proprio di questo tema.
L’esperienza del 9 muse è stato decisamente positivo e inaspettato, i social per un giorno li abbiamo vissuti in analogico: ho avuto il piacere di conoscere molte persone che seguivo sul web dal vivo ed è stata un’esperienza che mi ha fatto capire ancora meglio quanto sia importante che il virtuale assomigli sempre di più al reale.
Questo evento mi ha confermato che non siamo mai sole e le uniche ad avere un percorso imprenditoriale in salita con alti e bassi, le storie di altre imprenditrici di differenti settori mi hanno fatto ispirato a fare ancora di più.
L’essere un’imprenditrice e mamma è un esercizio quotidiano di incastri ben calibrati, è difficile ma decisamente possibile. Penso che far rete sia indispensabile, confrontarmi ogni giorno con altre donne che vivono la mia stessa quotidianità mi da modo di migliorarmi e non fermarmi davanti alle difficoltà. Essere donne e avere un’attività autonoma è difficile il doppio, ma spetta a noi cercare di cambiare il sistema, dimostrando con il nostro fare che ne vale sempre la pena.
7. Social network ed imprenditoria femminile. Raccontaci come questi due mondi, apparentemente così lontani, si fondono per te e BETTYCONCEPT?
I Social Network per me sono vita reale, sono parte del quotidiano e mi mettono in connessione con persone anche lontanissime fisicamente ma che hanno molto in comune con me. Lascio alle persone la possibilità di conoscermi nella mia vita personale e professionale, anche perché si mescolano tantissimo lavorando con la mia famiglia. I social a piccole imprenditrici come me sono fondamentali per raggiungere possibili clienti con budget ridotti, l’investimento è decisamente basso rispetto alla ridondanza che puo’ avere la condivisione di un contenuto con protagonista un prodotto.
Io personalmente ho da poco approcciato i social in modo professionale, nonostante li usassi da anni, sto rilevando decisamente una crescita veloce della mia attività anche se tengo a precisare che il tempo da dedicarci equivale sistematicamente al tempo di produzione dei miei prodotti.
I social non hanno un ruolo marginale, tutt’altro, l’uso corretto di questi mezzi di comunicazione : ovvero coerenza, genuinità e verità rendono l’esperienza dell’acquisto simile se non uguale a quella che si potrebbe avere dal vivo. Su questo concetto si basa tutto il progetto Bettyconcept, riprodurre la stessa esperienza di un su misura dal vivo sui social.
8. Quali sono i tuoi progetti sul medio-lungo termine?
Vorrei accompagnare più donne possibili a scegliere di indossare un’abito che più le somiglia.
Vorrei portare i miei progetti didattici per il sociale nelle scuole e negli ospedali pediatrici.
Vorrei continuare a collaborare con altre imprenditrici trasformando le loro idee su tessuto.
9. Quale consiglio vorresti dare a chi approccia il mondo dell’imprenditoria femminile adesso?
Di non improvvisarsi ma di informarsi: cercare chi fa cose simile, individuare i possibili acquirenti,di tentare a piccole dosi e crearsi un business plan decisamente completo. Di porsi sempre la domanda: cosa posso proporre di davvero personale e vendibile che non ci sia già? Di crederci sempre, nonostante le notti in bianco, la fatica immensa, la fine del tunnel sempre più lontana..Perché vale sempre la pena avere un sogno da realizzare.
10. Qual’è la domanda che avresti voluto ricevere e quale risposta mi avresti dato?
Bettyconcept non crea solo abiti su misura, cosa si può trovare dentro il mondo Bettyconcept?
Bettyconcept è un contenitore di molteplici progetti:
- TAILORBETTY Il su misura che ti somiglia, è il servizio su misura personalizzato.
- BIMBETTY La creatività è intelligenza che si diverte. Sono i laboratori personalizzati per bambini dai 4 ai 12 anni per introdurli al mondo degli abiti in modo divertente e educativo
- MAMBETTY Il set dei tuoi momenti da ricordare. E’ un set fotografico professionale per immortalare momenti irripetibili per mamme le loro pance, bambini a marsupio e le loro famiglie.
- COSTUMBETTY Rinnova i tuoi capi pieni di ricordi. Riciclare capi a cui siamo particolarmente affezionati è un modo sostenibile per dare nuova vita ad abiti in disuso, guardandoli da un’altra prospettiva.
- IDEABETTY Idee su tessuto per il tuo business. Realizziamo progetti personalizzati per piccole e medie imprese che voglioso distinguersi caratterizzando i loro prodotti.
- SOCIALBETTY L’empatia si costruisce insieme. Sono i progetti sociali rivolti alle associazioni e alle scuole, dove l’abito è un mezzo di comunicazione che veicola molti messaggi educativi e sociali.