Io che ho vissuto negli anni in cui Leonardo Di Caprio era un credo. Io che i suoi poster era la prima cosa che vedevo al mattino, a 13 anni, tra Nick Carter dei BSB (Back.Street.Boys, ndr) e i primi bagliori di quell’amore che avrei dato a Robbie Williams per qualche anno a seguire, non ho potuto resistere al dolce Leo, neanche stavolta. Neanche nei panni del contorto J.Gatsby, neanche nel momento della sua sfuriata più nera o della sua radente follia. Ma soprattutto non ho potuto resistergli nel momento in cui J. è stato assassinato. I suoi occhi, scintillanti di un’epoca di fasto, alla fine, si sono spenti

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Ho adorato tutto di quel film, alla faccia di certe critiche. Io gli anni ’20 li amo. Il pubblico contegno, l’apparente integra condotta, Lo stile, il gusto, il divertimento, la leggerezza. La leggerezza di vestirsi di paillettes e applicazioni scintillanti. Non sempre mio, ma #adoro. La femminilità, questo credo che sia, come quella noir della passerella firmata Giorgio Armani. La palette lo è per prima, le linee e gli accostamenti rafforzano il messaggio di una donna decisa e intrigante, che chiede molto all’armadio di lui, senza perdere la sua essenza. Tra gioielli in onice e baschi in pelliccia dall’ispirazione anni ’20, le linee sono fluide, le silhouette pulite, i materiali più o meno contaminati da applicazioni di paillettes e Swarovski. Elegantissima. Simile ma anche lontana anni luce la donna pensata da Marc Jacobs, per Louis Vuitton e per l’omonima linea. Intensa ed elegantissima sempre ma con un’anima diversa. Sulla passerella Marc Jacobs il gusto tradisce un amore per l’abbigliamento maschile che si contrappone fortemente, ma in perfetta armonia, alla scintillante femminilità e sensualità dei capi. Paillettes e tessuti metallizzati, oro e argento si affiancano, frutto dello stesso genio creativo, alle silhouette avvitate firmate Louis Vuitton. Collezioni d’effetto. Ma io adoro Marc Jacobs, già detto.

Scintillante e sofisticato anche Aquilano.Rimondi, sempre femminile, ancora magnetico.

Lamè, paillettes e perline per Badgley Mischka e ancora allure frivola ma decisa per DSquared2. Ancora tagli maschili rivisitati, e di cristalli corredati.

Molto disco l’interpretazione di Vivienne Westwood invece, tra paillettes e tessuti metallici, che si contrappone all’eleganza sofisticata dei long dresses realizzati da Giambattista Valli. Eterei. E sempre unici.

E poi Milly e N°21 by Alessandro Dell’Acqua: l’ispirazione borghese, i dettagli preziosi. Per capi e accessori.

La frivolezza profuma di buono.

 

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(Credits: Tumblr)

Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati