Chiudere gli occhi e sentire il tessuto che si muove. Percepire, fra il brusio delle voci sedute ai bordi della passerella, i capi ultra leggeri che danzano uno dietro l’altro. Il connubio fra Italia e Cina prende forma e diventa realtà nella magica atmosfera del Palazzo Reale in un sabato sera che profuma di favola e che solo la sfilata Uma Wang poteva rendere ancora più perfetto

 

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Il fruscio della carta in movimento diviene protagonista, varca la passerella e catalizza l’attenzione degli occhi che non riescono più a percepire gli affreschi intorno perché troppo distratti dalle uscite che si susseguono in un susseguirsi di consensi e sorrisi. Terre lontane e tempi leggendari si fondono fra loro, dando vita a tinte intense, reminiscenze di dipinti di Giotto e trame di tessuti che rivelano la complessità dei cancelli scolpiti da Ghiberti.

Uma Wang prosegue il suo favoloso lavoro tessendo meticolosamente una tela esotica di spensierata e nomade nobiltà che non appartiene a nessun luogo e a nessun tempo, ma è di tutti i luoghi e di tutti i tempi. La collezione autunno inverno 2014 diviene così occasione per godere dal vivo della sua maestria e del suo sapore orientale

 

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