Con buone probabilità, quella di domenica contro il Sassuolo può essere considerata l’ultima partita di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan. Un intero girone, 19 partite nelle quali l’ex stella rossonera ha cercato di dare un nuovo schema di gioco alla squadra ma soprattutto quella spensieratezza e tranquillità psicologica che era completamente scomparsa nella precedente gestione Allegri.
Seedorf era arrivato di corsa a Milano, a tal punto da appendere anticipatamente gli scarpini al chiodo e risolvere con qualche mese di anticipo il contratto che lo legava al Botafogo. L’amore verso quell’ambiente e quella squadra con cui aveva vinto praticamente tutto era talmente irresistibile da accettare questa nuova sfida nonostante lo scetticismo generale dei media circa la sua totale inesperienza da allenatore.
Visto il disastro targato Allegri (squadra che lottava per non retrocedere) era difficile fare peggio ma Clarence, partita dopo partita, è riuscito a far crescere la propria squadra grazie anche ad alcuni innesti arrivati nel mercato di gennaio come Rami e il marocchino Taarabt, vera rivelazione di questa seconda metà di campionato che l’allenatore olandese ha avuto il coraggio di gettare subito nella mischia nella gara contro il Napoli. Dalla lotta per non retrocedere, si è passati a quella per un posto in Europa League grazie ad una rimonta eccezionale (tra cui la vittoria nel derby) che ha portato i rossoneri a lottare fino all’ultima giornata di campionato contro le dirette rivali Torino e Parma.
La media di Seedorf è stata di quasi 2 punti a partita, con un andamento da terzo posto in classifica se prendiamo in esame solo le partire di campionato da quando lui è alla guida del Milan. Numeri importanti per un esordiente, numeri che in qualsiasi altra società porterebbero ad una conferma immediata se consideriamo anche l’unione dello spogliatoio nei suoi confronti e gli attestati di stima di tutti i tifosi.
A quanto pare, invece, la società A.C Milan non è dello stesso avviso e le dichiarazione del patron Berlusconi in data 9 maggio (anche se successivamente ammorbidite) “Alla Sacra Famiglia ho incontrato molte persone che terrebbero bene in mano lo spogliatoio del Milan” sembrano una sentenza scritta già da tempo. Se a questa aggiungiamo anche lo sfogo di Galliani “È matto” riferito alla scelta di Honda titolare contro l’Atalanta, possiamo capire come l’allenatore olandese sia ormai completamente solo ed abbandonato a se stesso.
Ma perché Seedorf viene messo in discussione?
La risposta è probabilmente per quel suo carattere forte ma al tempo stesso ingombrante che lo ha portato spesso ad avere un atteggiamento con la stampa poco gradito dalla società. Le recenti (e clamorose) dichiarazioni del presidente Berlusconi “Se troveremo la via sul tipo di rapporto tra lui e la società potrebbe continuare” sembrano più un tentativo per smorzare i toni, ma soprattutto non specificano quale sarà il ruolo dell’ex numero 10. Già perché una delle possibili interpretazioni è che Seedorf possa restare al Milan con il ruolo di ambasciatore o di consigliere in modo tale da riassorbire e diminuire l’ingaggio promessogli fino al 2016 che è di circa 2,5 milioni l’anno.
La sensazione è che comunque un accordo si troverà, ma difficilmente sarà per il posto di allenatore per il quale si fanno sempre maggiori le quotazioni di Pippo Inzaghi. Indipendentemente da come finirà la vicenda, Seedorf ha saputo dimostrare di essere un buon allenatore con ampi margini di miglioramento e ne uscirà a testa alta.
Cosa che invece la società difficilmente riuscirà a fare.
Articolo scritto e redatto da Stefano Scortegagna | Tutti i diritti sono riservati