Il mio personale pregiudizio nei confronti delle auto francesi è ormai morto e sepolto e da qualche tempo ogni auto prodotta da Renault è un concentrato di stile, tecnologia ed eleganza. Merito dell’olandese Laurens van den Acker che da qualche anno segue il restyling del marchio conferendo alle auto linee morbide, generose e decise.
A questo giro mi hanno portato a Zaragoza, in Spagna, per un lungo test drive di due giorni tra le montagne ed il deserto delle Bardenas. Una prova su strada mista asfalto-sterrato che vuole evidenziare come siano molteplici sono gli usi a cui di presta la nuova Renault Kadjar, un Crossover del segmento C che sarà sicuramente un successo.
La prima cosa che si nota è lo stile. Quel grande fanale a forma di “C” che è il segno distintivo delle nuove Renault e che abbiamo già visto nella Espace, conferisce all’auto uno sguardo accattivante e particolarmente tecnologico, come se volesse comunicare immediatamente un senso di forza.
La nuova Renault Kadjar vuole puntare su tre temi principali: stile, tecnologia e sicuramente abitabilità interna.
L’auto è basata sullo stessa piattaforma della Nissan Qashqai e X-Trail ed è proprio con il primo dei due modelli che questa nuova Renault Kadjar va a scontrarsi. La lotta contro Qashqai è dura (è il Crossover più venduto in Italia) ma Kadjar venderà molto: ve lo assicuro.
Salendo non si può fare a meno di apprezzare l’abitabilità sia per i passeggeri anteriori sia per quelli posteriori e nella parte anteriore, quasi a voler ricordare la natura “fuoristradistica” del veicolo, troviamo anche un maniglione per il passeggero, molto utile nei casi di strada particolarmente dissestata. La seduta è alta e prevede molte regolazioni. Le donne, che spesso gradiscono posizioni di guida più elevate, apprezzeranno sicuramente.
Al centro troviamo il Touch Screen da 7 pollici con sistema R-Link2 (nelle versioni che lo prevedono), già visto in molte vetture Renault, grazie al quale si gestiscono tutti gli aspetti del veicolo.
Le dotazioni di assistenza alla guida sono modulari e vi sono funzioni quali il parcheggio assistito (parallelo, lisca di pesce e verticale) nonché strumenti di sicurezza quali la frenata automatica in caso di rischio collisione o il line keeping assistant che evita il passaggio accidentale di corsia grazie ad un segnalatore acustico. Dotazioni tipicamente cittadine perchè, lo ricordiamo, è un’ottima auto anche per il tarffico quotidiano e per il viaggio in autostrada.
La capienza del baule è di 472 litri e se proprio avete bisogno di caricare un sacco di materiale allora potete raggiungere quasi 1500 litri abbattendo ogni sedile interno. Certo l’altezza del veicolo porta ad una soglia di carico di quasi 80 cm ma del resto è il prezzo da pagare per avere un automobile che permette di fare un po’ di fuoristrada leggero.
Come si comporta su strada
Il primo giorno di giuda ho a disposizione il propulsore turbo benzina da 1.2 litri TCe che eroga 130 cavalli. Mi colpisce subito la silenziosità del quattro cilindri che sa erogare in maniera lineare tutta la sua potenza. A volte risulta un po’ sottodimensionato, specie se ipotizzo una piena capacità di carico ma per un uso ordinario si comporta più che bene anche grazie alla coppia, disponibile al 90% già dai 1500 giri e totalmente disponibile dai 2000 ai 3000 giri. La casa dichiara 5,6 litri per 100 km e soli 126 grammi di CO2/km. Nella prova su strada i consumi sono stati superiori ma vi sono diverse motivazioni, non ultimo il fatto di avere un sistema meccanico ancora “da rodare”. La visibilità interna è ottima e la stabilità in curva non manca, nonostante l’altezza da terra.
La versione diesel che ho provato il secondo giorno è un 1.6 litri sempre da 130 cavalli che ha una tecnologia derivata direttamente dalla Formula 1. Consuma poco, sempre secondo la casa: 4,3 litri per 100 km. Tra i due preferisco il diesel. A parità di cavalli ho una coppia massima di 320 Nm, disponibile all’80% già a 1500 giri.
Il cambio in entrambe le versioni che ho provato era manuale. Innesti lunghi ma precisi. Arriverà un automatico a doppia frizione.
Come si comporta nel misto
La seconda giornata di prova su strada è stata dedicata alla prova in fuoristrada, per farci provare le doti offroad della nuova Renault Kadjar. Il terreno del deserto delle Bardenas era tendenzialmente semplice e non certo da puro 4×4 ma ad essere onesto io e il mio copilota ce ne siamo fregati del percorso e ci siamo buttati su e giù dalle montagne senza particolare cura. Il risultato? Sorprendente. Mai una sbavatura anche quando, contrariamente a tutte le migliori aspettative, siamo riusciti a buttare giù la macchina da un dirupo di una decina di metri con una pendenza di circa 45 gradi. Merito degli angoli di attacco: 18 gradi in anteriore e ben 28 in posteriore, ma anche un plauso alla trazione integrale AWD che nelle salite e discese aiuta non poco il pilota.
L’auto con trazione AWD dispone di tre modalità: 2WD (anteriore), 4WD (che interviene automaticamente in caso di necessità) e 4WD lock, che mantiene la trazione integrale fino a 40km/h.
Considerazioni finali
L’auto parte da poco più di 20.000 euro e viene prodotta in Europa, precisamente in Spagna. Sarà un successo perché prende la Nissan Qashqai e la migliora, per quanto possibile. Consiglio la versione diesel (a parità di cavalli e quindi di bollo ho più coppia e consumo un filo meno). Quattro gli allestimenti disponibili: Life, Zen, Intens e Bose cui si aggiunge anche il Premium Edition che può essere ordinata solo tramite Internet fino a fine agosto. Quest’ultima versione propone il leggendario 1.5 litri dCi da 110 cavalli e una dotazione completa a soli 27.400 euro. Francamente non so cosa si possa desiderare di più.
Vi lascio con i miei soliti scatti…
Articolo scritto e redatto da lingegnere | Tutti i diritti sono riservati