Molte di noi lo sanno, che altrettante di noi – e quando dico noi intendo noi femmine – venderebbero l’anima al diavolo per farsi infilare una pietra al dito. Ma se voi non lo sapeste – e stavolta dico voi parlando dei maschietti, e di qualche donnina anche – non tutte le femmine muoiono dalla voglia di accecarsi con la sola forza di un anulare. A molte di noi – la restante parte delle femmine – serve un’intera costellazione di pietre per farci urlare siiiii.
E, giusto per chiarezza, le pietre sopracitate non arriverebbero da una sofisticata gioielleria, ma da una favolosa passerella, e il siiii trascinato non risponderebbe alla domanda mi vuoi sposare? bensì andrebbe interpretata come una pura e intensa esclamazione di felicità, che non risponde a niente.
Detto questo a seguire una serie di note in merito: prendeteli come degli appunti da cui trarre ispirazione. Avrete una fidanzata/una sorella/un’amica? Tutti ne hanno almeno una. E se ne siete sprovvisti, ci sono io, non temete.
Bottega Veneta, sempre così borghese, merita note positive anche stavolta: le applicazioni sono solo una piccola contaminazione per abiti dalle midi – quasi maxi- lunghezze, ma la collezione è molto decisa, pura e precisa. Mi conquista.
Dolce&Gabbana e le loro silhouette orami da qualche stagione svasate e cortissime. Ricche nelle stampe di una Roma fatta di rovine, tralci e rami fioriti, paesaggi, che lasciano spazio a capi totalmente gold: una cascata di ricami e pietre e trame preziose chiude una collezione forse un po’ opulenta, e non così easy-to-wear, ma ripetutamente desiderabile.
Ancora pietre e applicazioni per la glamorous e rock Diesel Black Gold, Francesco Scognamiglio, pietre pop per Prada. Una contaminazione che arriva fino a Tom Ford e Anthony Vaccarello.
Anche l’austerità di casa Marni è invasa dalle pietre, che pongono un accento speciale a quel gusto sporty fatto di bomber e cappellini a visiera. Così come il masculineVSfeminine di casa N°21 fa esplodere una femminilità fatta di completi-pijama, camicie dai colletti abbottonati, i boxer – di lui- che si intravedono sotto longuette tempestate di cristalli, maxi shirt da bowling che accompagnano gonne gioiello. Pietre, pietre e ancora pietre.
E infine Burberry Prorsum, che non mi stancherò mai di dirlo ma Bailey sia lodato. Amen. Tutto è favoloso di questa collezione, le linee, i colori, i tagli. Le linee sono semplici, i volumi basici, i tessuti e le lavorazioni preziose, i colori femminili e aggraziati. Il risultato è quello di una donna assolutamente sexy ma con garbo. E questo è assolutamente perfetto. Broderie anglaise di stampo vittoriano e femminilità fresca e floreale, per silhouette longilinee con gonne pencil e camicie in pizzo, mantelli a vestaglia, trasparenze, drappeggi e ricami gioiello. Speciale.
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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati