La “terza” tappa del 2015 relativa al Porsche Sci Club si è conclusa con il consueto successo. Dopo aver saltato la prima tappa di Corvara a causa della mancanza di neve e dopo aver trascorso un gelido ma piacevole weekend in quel di Livigno, ecco che il serpentone di auto con il cavallino di Stoccarda giunge a Macugnaga, ridente comune piemontese, proprio nel bel mezzo di una leggera nevicata.

Io sono con la mia Cayman GTS, un’auto che definisco “supersportiva per il quotidiano”, tanto prestante quanto comoda, agile e maneggevole per l’uso ordinario. La neve non mi infastidisce, nonostante la trazione posteriore. La dimestichezza con le supersportive mi invita a togliere il controllo di trazione e lasciare che l’auto si prenda qualche leggera liberà, senza esagerare (siamo sempre su di una strada aperta al pubblico).

Giunto in albergo trovo il solito gruppo di amici, con qualche faccia nuova che ho il piacere di conoscere sul momento. La serata di venerdì si svolge come di consueto con molta calma di fronte ad una cena in albergo attendendo che tutti i soci raggiungano Macugnaga. Una chiacchiera piacevole con soci vecchi e nuovi, un bicchiere di vino (tanto siamo tutti in albergo e nessuno deve guidare) e un po’ di musica allieta l’inizio del weekend.

Si sa bene però che in montagna la sveglia suona presto ed ecco quindi che verso le 23 ci dirigiamo verso le rispettive stanze dandoci l’appuntamento alle 8:30 della mattina successiva. La notte scorre tranquilla mentre fuori continua a scendere la neve.

Il risveglio non è purtroppo dei più piacevoli perché la nebbia, che raggiunge il comprensorio solo occasionalmente, ha inondato completamente la valle e le piste da sci. Dopo un attimo di panico generale ecco che l’organizzazione, sempre impeccabile, gestisce la cosa nel migliore dei modi: si parte comunque per le piste da sci posticipando di qualche ora l’inizio della  gara: mattinata libera e aggiornamento della situazione per il pranzo in baita.

Il tempo scorre con calma, alcuni soci sciano sulle piste nebbiose, il pilota Francesco resta a valle per tracciare la pista ed io salgo a monte insieme a Barbara per qualche rilievo dell’ultimo minuto. Il tempo passa e, dopo qualche piccola avventura, ci troviamo alla baita dove pranzeremo con una serie di prodotti alimentari a km zero. La proprietaria mi spiega che l’intero menu è basato su ingredienti di loro produzione e che anche la carne arriva da bestie allevate o cacciate, con i relativi permessi, in zona. Non vedo l’ora di assaggiare tutte queste prelibatezze perché il profumo che proviene dalla cucina è veramente allettante.

Nel frattempo i minuti scorrono e riceviamo costantemente aggiornamenti meteo da parte degli abitanti della valle. Ci viene garantito che la nebbia si alzerà nel primissimo pomeriggio ed è così quindi che invitiamo tutti i soci ad un pranzo leggermente in anticipo rispetto all’ipotetica tabella di marcia.

Il menu è effettivamente interessante. Si parte con un misto di formaggi locali, si attraversano diversi antipasti per arrivare a polenta e selvaggina. Nonostante tutti i buoni propositi è veramente difficile rimanere leggeri perché la cucina offre materie prime di alto livello e l’occasione per assaporare ingredienti così freschi è veramente unica.

Nel mentre, all’esterno, la nebbia, che abbracciava l’intera valle, si solleva nell’arco di pochi minuti. Lo spettacolo che ci si para davanti è impressionante con il Monte Rosa proprio a fianco a noi.

Ora capisco perché hanno scelto Macugnaga: che vista! Il cielo è terso e ci rimangono poche ore di sole: tutti alla pista preparata da Peter Runggaldier.

I primi partecipanti del Porsche Sci Club iniziano a scendere e come sempre scatta la sana voglia di competere che contraddistingue tutti i soci. Giovanissimi contro meno giovani, mariti contro mogli, figli contro padri. Ognuno si esprime al meglio delle proprie capacità, dietro i preziosi suggerimenti del Direttore Tecnico del Porsche Sci Club.

Dopo due sessioni di discese è giunto il momento di raggiungere Francesco, il pilota della Porsche Sport Driving School, per cimentarsi alla guida dei bolidi lungo un tracciato ricavato da due parcheggi connessi tra di loro. L’ordine di partenza è sostanzialmente il medesimo adottato nel corso delle precedenti edizioni: partono prima le trazioni posteriori, per poi lasciare spazio alle trazioni integrali  per poi lasciare correre i SUV.

I soci tirano fuori le unghie per fare il miglior tempo e, colto dallo spirito della competizione, decido di scendere in pista anche io, fuori concorso, con la mia Porsche Cayman GTS.

Solo per la partenza stacco il Porsche Traction Management, apro lo scarico, metto la modalità sport plus. Affondo il gas in folle, per attirare l’attenzione dei presenti sul mio bolide. L’auto, che sa essere una timida compagna per le commissioni quotidiane, reagisce rabbiosamente quasi volesse dimostrare alle più pepate Panamera Turbo S che i cavalli non contano nulla. Vorrei sperimentare il famoso Launch Control di Porsche, ma non ci sono gli spazi. Decido per una partenza leggera per evitare che l’auto slitti troppo. Sinistra 2 in destra 1 su tornante. Il tutto in 100 metri. Praticamente un kartodromo. Schiaccio l’acceleratore, ho le gomme da neve, la trazione c’è, affronto la sinistra 2. Colpo di sterzo a destra, controsterzo a sinistra e accelero a fondo. Il motore romba, l’auto si intraversa. Scorgo la faccia di un bambino che strattona il papà mentre faccio tutta la curva in drifting. Il motore urla rabbiosamente. Siamo sui 7mila giri. Mi preparo all’effetto pendolo per la Destra 1. Stacco l’acceleratore, l’auto si ricompone e controsterzo accelerando al momento giusto. L’auto mi segue, mi sta addosso come se fosse una seconda pelle. Tranquilla, si lascia scivolare secondo le mie istruzioni. Mi capisce quasi fossimo amanti da anni. Il tornante è stretto, insidioso e richiede un colpo di freno, così come mi hanno insegnato alla Porsche Sport Driving School. L’auto si ricompone. Con un colpo di destrezza attacco l’elettronica, perché non siamo in pista e con la sicurezza non si scherza.

Completo i tre giri a pochi secondi dalla Porsche GT3 e sopra i partecipanti con bolidi pieni di cavalli.

Chiudo, gli occhi e respiro come se avessi trattenuto il fiato per tutto il tempo.

#myPorscheExperience #LINGEGNERE

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