Ciuffi verdi dappertutto. I germogli di grano spuntavano ritti da piattini ed erano adornati con fiocchi e nastri rossi. A Baku, capitale dell’Azerbaijan, sul finire dell’inverno questi manufatti vengono posati per strada, negli uffici, nelle case, sui terrazzi, persino in metropolitana. A marzo, i fioristi nei loro negozi ne avevano interi tappeti. In attesa del giorno dell’equinozio. Perché queste decorazioni vegetali, chiamate dagli azeri Semeni, sono simbolo della festa di Novruz, il capodanno persiano. La ricorrenza ha origini zoroastriane e nell’antica Persia veniva festeggiata già nel VI secolo a.C., durante la dinastia degli Achemenidi. Oggi è ancora molto amata in Iran, dove rappresenta l’inizio dell’anno secondo il calendario ufficiale del Paese, il Shamsi Hijri. Le celebrazioni vengono organizzate anche in molti stati dell’Asia centrale, come il Turkmenistan e l’Afghanistan. In Azerbaijan, le famiglie iniziano a prepararsi quattro settimane prima rispetto alla data ufficiale della festa. Tutti i martedì notte lungo le strade vengono accesi falò, usati per un rituale di buon auspicio: è infatti tradizione saltare oltre il fuoco esprimendo desideri di felicità per il futuro. Cibo tipico della festa sono dolcetti di frutta secca, in particolare gli şəkərbura. Si tratta di pasticcini ripieni di mandorle, noci e nocciole, impastate con lo zucchero. Vengono mangiati anche i pakhlava, elaborate sfoglie che si possono trovare anche in Italia. I bambini in quelle giornate fanno un gioco simile all’occidentale “trick or treat” di Halloween. Lasciano un cappello davanti alla porta di un’abitazione e bussano, poi scappano via per non essere visti. I residenti depositano dolci e soldi nel cappello, i bambini poi lo ritireranno si divideranno i doni. Data la rilevanza nazionale della festa, non mancano le celebrazioni pubbliche. La sera del 20 marzo sul Bulvar di Baku, la passeggiata che costeggia il Mar Caspio e che è zona di shopping e divertimenti, è stato organizzato uno spettacolo pirotecnico. Figuranti in abito tradizionale hanno ballato attorno a enormi Semeni e posato per le foto con i visitatori. Numerose le bancarelle di delizioso cibo tipico, come la carne condita con il Sumac, una spezia violacea che ne rende più fresco il sapore. Da tutto l’Azerbaijan artisti e artigiani sono arrivati nella capitale per mostrare le loro abilità. C’erano anziani che intrecciavano ceste di vimini, scuole di danza e di canto, una famiglia che commercia tappeti e che per giorni ha lottato contro il forte vento che voleva portarsi via la merce in esposizione. All’inaugurazione hanno partecipato le autorità locali, i figuranti hanno camminato in corteo lungo il Bulvar e la vicina, enorme strada, Neftchilar Prospektiv. Il tutto sotto gli occhi dei numerosi turisti azeri che hanno approfittato del periodo di festa per visitare Baku e i suoi tesori, come la città vecchia Icheri Sheher. Traendone soddisfazioni, perché gli azeri sono un popolo ospitale e cordiale. Se visitate Baku durante il Novruz è possibile vi invitino a saltare oltre il loro falò o a mangiare le delizie tipiche, spiegandovi fieramente la storia delle loro tradizioni.

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 ndr.

Nicoletta Pisanu è nata nel 1988 ed è giornalista freelance. Scrive per Il Giorno e altre testate, si occupa di cronaca locale e reportage. Partecipa al neonato travel blog collettivo Baraccando.

 

Foto credits courtesy of Francesco Bruciamonti | Tutti i diritti sono riservati

 

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