Palermo è una città che non conoscevo, non ero mai stata in vacanza in Sicilia fino a quest’anno ed associavo il nome a un’idea non ben definita di buon cibo, caldo e mare
Ovviamente, c’era molto di più di quello che mi aspettavo, la sua storia millenaria le ha regalato un notevole patrimonio artistico ed architettonico che spazia dai resti delle mura puniche per giungere a ville in stile liberty, passando dalle residenze in stile arabo-normanno, alle chiese barocche ed ai teatri neoclassici. Per ragioni culturali, artistiche ed economiche è stata tra le maggiori città del Mediterraneo ed oggi è fra le principali mete turistiche del Sud Italia e tra le maggiori mete crocieristiche del bacino mediterraneo
Affermatasi in un momento di difficile gestione socio-politica per l’isola fu invece la dominazione del Regno di Spagna. Gli spagnoli fecero di Palermo la sede del Viceré. La dominazione spagnola fu molto apprezzata in Sicilia poiché ne rivalutò il territorio come baluardo di importanza strategica per la lotta contro gli Ottomani. Carlo V (1516-1554), fondatore della dinastia degli Asburgo di Spagna, rappresentò la figura simbolo della Storia della Sicilia spagnola. Ben due secoli di dominio da parte delle dinastie spagnole a Palermo terminarono nel 1713 con il Trattato di Utrecht che segnò la fine della guerra di successione spagnola.
Nel 1734 la città divenne dominio dei Borboni, che mantennero il Regno di Sicilia e di Napoli separati. Nel 1816 entrambi i regni vennero riuniti nel Regno delle Due Sicilie: Palermo perse lo status di capitale, divenendo secondo centro amministrativo dopo Napoli e ciò causò diverse rivolte a carattere separatista nell’isola
Già capitale nel 1816 e poi seconda città per importanza, dopo Napoli, nel Regno delle due Sicilie prima del 1861, Palermo subì un declino economico con la nascita del Regno d’Italia. È sede dell’Assemblea regionale siciliana, dell’omonima università degli Studi e della principale arcidiocesi regionale
Piazza Pretoria, delimitata tra il Palazzo Pretorio, la Chiesa di Santa Caterina Palazzo Bonocore, oltre che dalla Via Maqueda, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Giuseppe dei Teatini. Al centro della piazza, l’imponente fontana di Francesco Camilliani. La piazza è conosciuta anche come “Piazza della Vergogna” con riferimento alla nudità dei soggetti immortalati dalle sculture della fontana
Nel 1860, dopo che a Palermo si era verificata la rivolta della Gancia ed anche il resto dell’isola era insorto, avvenne lo sbarco dei garibaldini a Marsala; da lì, grazie all’aiuto dei siciliani cominciarono a conquistare l’isola in nome dell’unificazione dell’Italia; Palermo insorse il 27 maggio, data in cui Garibaldi entrò in città dalla porta Termini. Tra il 1860 e il 1866 la città fu soggetta a varie lotte e rivolte, la più importante delle quali fu la rivolta del sette e mezzo, che distrussero non poche strutture architettoniche
In seguito all’Unità d’Italia, il comune di Palermo intraprese la costruzione di alcune importanti opere architettoniche: il taglio di via Roma e la costruzione dei due teatri più rappresentativi della città, il Massimo e il Politeama
Nel primo ventennio del XX secolo Palermo attraversò un’epoca florida, con un breve ma intenso periodo liberty. Non interessata dal primo conflitto mondiale, Palermo subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, fino ad essere occupata nel luglio 1943 dalle truppe alleate del generale americano George Smith Patton
Il Novecento è stato caratterizzato, inoltre, dallo sviluppo del fenomeno della mafia: nella lotta contro Cosa Nostra furono colpiti, tra gli altri, Boris Giuliano, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il presidente della Regione Siciliana Pier Santi Mattarella, i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Gaetano Costa e Rocco Chinnici, il sacerdote del quartiere palermitano di Brancaccio, don Pino Puglisi e il giornalista Peppino Impastato
Oggi Palermo è uno dei principali centri d’affari e dei commerci del bacino del Mediterraneo, ed è spesso scelta come sede di manifestazioni culturali di rilievo
Infine, se passate da Palermo, non potete non visitare la Cappella Palatina è una basilica a tre navate dedicata ai santi Pietro e Paolo
Fu fatta costruire per volere di Ruggero II e venne consacrata il 28 aprile 1140 come chiesa della famiglia reale. Le tre navate sono separate da colonne in granito e marmo cipollino a capitelli compositi che sorreggono una struttura di archi ad ogiva. Completa la costruzione la cupola, eretta sopra le tre absidi del santuario. La cupola e il campanile originariamente erano visibili dall’esterno prima di venire inglobate nel Palazzo Reale in seguito alle costruzioni successive. La cupola, il transetto e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti il Cristo Pantocratore benedicente, gli evangelisti e scene bibliche varie. I mosaici di datazione più antica sono quelli della cupola, risalenti alla costruzione originaria del 1143. Il soffitto in legno della navata centrale e le travature della altre navate sono decorate con intagli e dipinti di stile arabo. In ogni spicchio sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte islamica
Danneggiata dal terremoto del settembre 2002 fu sottoposta a restauri, conclusi nel luglio 2008. Il progetto dei restauri redatto dall’architetto Guido Meli dirigente del centro regionale per il restauro della Regione Sicilia venne finanziato dal mecenate tedesco Reinold Wurth per oltre tre milioni di euro. I lavori vennero eseguiti sotto la direzione dell’architetto Mario Li Castri da un gruppo di restauratori di opere d’arte romani tra cui Carla Tomasi, Marina Furci, Michela Gottardo e Paolo Pastorello