Il duo, sorella e fratello, Nicholas e Christopher Kunz ha presentato a New York una collezione avventurosa, composta di abiti multi-strato, con sofisticati drappeggi che riecheggiano lo stile safari utilizzando stoffe quali il camoscio, la seta, il denim e la pelle ad effetto invecchiato.
Le modelle hanno camminato in passerella avvolte in strati di nylon leggero, tenuti insieme con fibbie utilitarie e corde, quasi come avvolte in paracadute. La silhouette larga e comoda contribuisce ad un look futuristico, che trasuda fluidità, trasformando chi indossa i capi Nicholas K in guerrieri aeronautici. Decidendo di mantenere una palette semplice, il duo ha optato per un predominante bianco, il color crema, il bronzo e l’oro. Questi sono intervallati da arancio e nero spesso con effetto batik sulla lunghezza degli abiti.
Nicholas ha studiato fashion design presso il Fashion Institute of Technology di New York e al Polimoda di Firenze. Al suo ritorno negli Stati Uniti, Nicholas ha lavorato per la linea maschile di DKNY e successivamente presso Coach, nel settore abbigliamento sportivo. Ritornata dopo poco da DKNY, Nicholas lavora sulla collezione donna e poi passa a John Varvatos, consultando per Nautica, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Polo, prima di lanciare Nicholas K con il fratello Christopher nel 2005. Il suo background unisex è evidente nella collezione presentata per la Primavera/Estate 2016.
Prima di lanciare Nicholas K con la sorella, Christopher ha lavorato presso il Los Alamos National Laboratory come impiegato con diverse competenze, che includevano anche analisi di marketing competitivo e posizionamento strategico. Con una specializzazione in biochimica e biologia cellulare e molecolare e un MBA, Christopher ha lavorato anche come modello a New York, Milano e in Asia e nel reparto vendite per Polo Ralph Lauren a New York City. Un escursionista esperto, appassionato di tiro con l’arco, immersioni, pesca a mosca tra le altre attività, la sua estetica utilitaria traspare fortemente in questa collezione.
Articolo scritto e redatto da Giorgia Martinucci | Tutti i diritti sono riservati