Si, ve lo dico, io con le frange ho un rapporto conflittuale. Da sempre. E nulla, dico davvero, nulla, posso farci. Tra odio e meno odio, finisco per adorarle puntualmente in certi casi, ma mai per accettarle davvero. Sta di fatto, comunque, che da sempre per me le frange hanno un sinonimo indiscusso: Roberto Cavalli. E si, ancora una volta, il mio pensiero non è tradito. Nessuno come Roberto Cavalli darà mai un senso così armonioso e coerente alle frange, niente come le sue collezioni mi faranno rivalutare la mia posizione a riguardo. Se c’è qualcuno in grado di farmele amare, seppur con riserve, di certo questo è lui. E questa collezione conferma il mio pensiero: le frange vestono abiti, capispalla e accessori, incontrandosi con stampe forti e decise. Il risultato è affascinante.

 

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Altrettanto sexy la collezione Mark Fast, dove le silhouette sono fascianti e tagli e scolli mostrano spalle, pance ultra piatte. Le frange si incontrano e formano gonne dalle midi e maxi lunghezze: il risultato è per volumi e palette cromatica, suggestivo.

Più basic il gusto Band of Outsider, più pulite le linee e sobrie le soluzioni, così come Calvin Klein Collection, elegante e sofisticato, anche nell’uso delle frange; Gucci, quell’allure vagamente retrò e un risultato assolutamente deciso ed Emilio Pucci. Le frange incontrano le iconiche stampe dalla palette cromatica brillante, il punto di arrivo è sofisticato come sempre, feminile e sexy.

Da Moschino la comparsa è puntuale, In una passerella che mette in scena il conflitto tra good girl e bad girl e che lascia spazio a pezzi d’archivio, le frange compaiono declinate nella più classica delle interpretazioni: una cowgirl decisa sfila cappello munita e vestita di un tocco irriverente decisamente divertente.

L’interpretazione Azzaro è invece sexy e iperfemminile, le frange un elemento fortemente presente, dedito a decorare mini dress che lasciano ora le spalle scoperte, ora si aprono in profondi scolli, sino a diventare in taluni casi tema centrale di indagine. Lussuosi e avvolgenti, si vestono di un’allure assolutamente preziosa.

Iperfemminile anche la collezione Altuzarra, di cui avevo gia parlato qui: elementi etnici e tocchi di ispirazione maschile si fondono in una sensualità sofisticata ed elegante dove le frange compaiono come dettaglio ma anche come tema centrale di abiti dalle lunghezze midi. Già detto, il risultato mi piace.

E poi Simonetta Ravizza e Rodarte, dove un perfetto gusto grunge-chic esalta più che mai le frange, tra minigonne e top dal gusto un po’ ‘80s e un po’ Rockabilly. Tosto il risultato, sexy e si, con una buona dose di eccentricità.

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Foto credits courtesy of Tumblr | Tutti i diritti sono riservati

Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati

2 Risposte

  1. b@beafashionshark.com

    Il nostro rapporto è ancora conflittuale. Però credo che i giusti pezzi diano un ottimo senso al tutto. I pezzi di Barbara Bonner ti confesso non li ho mai visti dal vivo ma ricordo l’amore folle per una maxi bag bianca di pelle con le frange della scorsa pe. E ti dico anche che c’è una certa borsa per la prossima pe14 che mi ha catturata….e ha le frange, anche questa. 😉
    Amore e odio, te l’ho detto.

  2. Carolina

    Ciao Barbara!
    Mi sto convertendo alle frange proprio in questo periodo, prima non mi entusiasmavano ora invece sono alla ricerca di un pezzo che le abbia e la mia “mira” è una borsa di Barbara Bonner, tu cosa ne pensi?
    Un bacione

    Carolina