L’adulterio è una materia che ha le sue regole, le eccezioni e i paletti, tipo la grammatica italiana.
Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti
Esce oggi sugli scaffali delle librerie, Non avremmo mai dovuto il primo frasario semiserio del fedifrago italiano, firmato da Francesca Bonafini e Caterina Falconi per ad est dell’equatore edizioni. E noi di The Old Now l’abbiamo sfogliato in anteprima per voi 🙂
Non avremmo mai dovuto è – per volontà delle autrici stesse – un manuale di difesa personale, perché “ogni marito fedifrago, quando si rivolge alla propria amante, attinge, più o meno inconsapevolmente, a un repertorio consolidato, una sorta di serbatoio dell’inconscio collettivo adulterino.”
Un libro inaspettato e divertente, voluto da due amiche e scrittrici che a quattro mani hanno saputo mettere alla berlina alcune cialtronerie maschili, ma anche smascherare ingenuità tipicamente femminili.
Cercando di mettere “in bella” lo spinoso tema delle corna, fatte e subite. Compito non facile perché si tratta di orientarsi in una materia con un carico di dolore e amarezza, che Francesca e Caterina riescono a modulare attraverso i toni ora leggeri ora disincantati. Grazie a una vera e propria raccolta di dichiarazioni e promesse, ripensamenti, autocommiserazione, finti abbandoni, moniti e precisazioni, vacanze coniugali e fantasie poligame attualmente in dotazione del fedifrago italiano, le autrici raccontano e ci mettono al corrente di storie vere di tragicomica attualità.
“Non sarà sempre così per noi, amore mio. Dammi sei mesi. Io non sono come gli altri uomini sposati”
“Dammi sei mesi”. Sei mesi per dirlo alla moglie, ai figli, all’intera famiglia, agli amici (detrattori e complici), ai colleghi di lavoro. Per trovare un nuovo appartamento, spartirsi le cose con la quasi ex, lasciare il tetto coniugale.
E chissà perché sei…
Forse perché sei è un tempo dimezzato. Metà quadrante dell’orologio. Metà anno. La metà evoca il doppio. È la sua trasposizione sul piano del desiderio, immagine dell’incompletezza che vuole ricongiungersi a un’altra metà. L’altra donna. L’altra vita, finalmente.
Il perfetto libro per l’estate che ci aspetta, la stagione che per eccellenza favorisce gli sguardi furtivi e le languide carezze. Da leggere belle comode sotto un albero o in riva al mare. Per non farsi trovare impreparate all’aggancio dell’ennesimo lumacone che tenterà di turlupinarci con le frasi di rito. Per affrontare il dolore del tradimento con toni leggeri e riuscire a ridere delle nostre disavventure per non esserne sopraffatte. E per ripetere tra sè e sé un nuovo mantra “Ma come ho fatto a crederci???”
Un prontuario che consigliamo alle mogli che finalmente sapranno cosa raccontano i mariti alle amanti. A queste ultime, che si accorgeranno di non essere sole, ma di condividere esperienze con migliaia di altre. E infine, al maschio fedifrago che se dotato di intelligenza e umorismo potrà farsi quattro risate e per una volta cercherà di inventarne di migliori o – assurdità – di essere sincero.
E come suggerisce l’assennato finale del Falstaff di Verdi, la verità della condizione umana è che siamo tutti gabbati. Così, con uno sguardo di tenerezza rivolto al nostro annaspare, davvero non ci resta che ridere.
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Francesca Bonafini vive a Bologna. Ha pubblicato i romanzi Mangiacuore (Fernandel, 2008) e Casa di carne (Avagliano, 2014).
Caterina Falconi è laureata in filosofia. Ha pubblicato i romanzi Sulla breccia (Fernandel, 2009) e Sotto falsa identità (Galaad Edizioni, 2014).
Non avremmo mai dovuto,
Francesca Bonafini e Caterina Falconi
Ad est dell’equatore, pp. 208, 12 euro.