Ed Ruscha, artista americano contemporaneo, nato ad Omaha nel 1937, attraverso le sue opere testimonia il mutare dei valori della vita americana nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Le rappresentazioni hollywoodiane, le stazioni di benzina, le insegne stilizzate, le architetture di servizio, i parcheggi numerati e i paesaggi ci trasportano in un linguaggio di codici cinematografici e tipografici.

La mostra inedita, Mixmaster, alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, curata da Paolo Colombo, allestita da Marco Palmieri, è l’occasione per lo sponsor, il brand Borbonese, di riconfermare la sua attenzione per il mondo dell’arte e del design. La Pinacoteca rende omaggio al fotografo e pittore poliedrico, fino all’otto marzo, attraverso un intimo percorso di scoperta, di riflessione e metafora sulla vita.

Il lavoro di Ed Ruscha, influenzato da Jasper Johns, Arthur Dove, Marcel Duchamp, Robert Rauschenberg, trova una sua collocazione nei movimenti dell’avanguardia come la Pop Art, l’arte concettuale, il fotorealismo, l’astrattismo.

Ed Ruscha, sulla scena internazionale dalla fine degli anni ’50, è ironico nella scelta di parole e frasi: gioca, fra la ambiguità del significante linguistico, dell’immagine e del significato, con i suoi pastelli, i materiali organici, i pigmenti o la polvere da sparo su carta, gli acrilici su cartone telato o antiacido, proponendo  scritte e paesaggi a volte un po’ ossessivi in cui il vero protagonista, l’uomo, è evocato, ma costantemente quasi sempre assente. La mostra si suddivide in capitoli, ognuno dei quali corrisponde a una stanza o a uno spazio dedicato:  le opere  sono state scelte personalmente da Ruscha sottolineando così il suo gusto estetico.

Nonostante le sue immagini siano innegabilmente incentrate sulla realtà statunitense, egli vuole soffermarsi su questioni universali, con occhio critico ed introspettivo, quali l’apparenza, la labilità e caducità della vita: la nostra evanescente e transitoria presenza nel mondo. Guidato dalla sperimentazione compositiva, frasi e parole spesso indirette e pungenti si stagliano sui suoi dipinti, in una continua interazione tra le due dimensioni del linguaggio, quella  fisica e quella comunicativa in modo elegante, laconico e quasi ovattato.

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

Via Nizza 230/103, Torino

www.pinacoteca-agnelli.it

Credits, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

Articolo scritto e redatto da Daniela Rigoni | tutti i diritti sono riservati

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