Dovrebbe essere facile scrivere e parlarvi di un argomento come il vintage. Ma non è tutto super semplice, come può sembrare. Per me è scontato, io so da sempre cos’è e, sopratutto, il valore che esso possiede non solo per me, ma per il mondo della moda. Proverò partendo dall’inizio, come se volessi raccontarvi una storiella, quelle che da bambine ci facevano spalancare e brillare gli occhi. Innanzitutto, bisogna sapere che un capo, un oggetto, un accessorio, per poter essere definito “vintage” al 100% deve avere dei requisiti particolari. Il primo, imprescindibile, è che il capo che abbiamo tra le mani sia stato prodotto almeno 20 anni prima. Proprio per questo motivo fondamentale, il vintage in genere è ritenuto importante per il valore storico che ogni capo possiede. Pensate alle manifatture che venivano eseguite anni fa, pensate ai tessuti che oggi non vengono più prodotti, pensate al design che inevitabilmente, muta nel tempo. Pensate anche soltanto che uno di quei capi o di quegli accessori, è stato pensato proprio dal creatore della maison stessa: non è difficile trovarsi tra le mani capi di Valentino, di Chanel, di YSL. I brand di un certo calibro infatti, hanno al loro interno un archivio storico in cui conservano gelosamente i loro tesori e che consultano quando c’è da impostare una collezione. Ed hanno anche molto spesso chi va in giro a cercare e ricercare capi… senza sosta. Non c’è fine al mercato del vintage, anzi, credo sia solo al suo albore. Non siate prevenute nell’indossare un capo “usato”. Pensate alla storia che ha, a quante cose potrebbe raccontarvi.. basterebbe solo chiudere gli occhi e lasciar volare l’immaginazione. Vi ritroverete inamorate di quella borsetta dalla chiusura particolare ed introvabile ormai, o di quel maglioncino così over e così particolare. Non tralasciamo poi, neanche l’aspetto dell’unicità del prodotto. Pensate che ormai viviamo in un’epoca in cui la moda è per la maggior parte dei casi stereotipata. Tanto di cappello a marchi come Zara, H&M che ci permettono di fare shopping a prezzi accessibili ma… quante volte vi capita di incrociare per strada qualcuno che ha la vostra stessa maglietta o paio di scarpe? Cerchiamo di dare personalità e creatività ai nostri look, alla moda che scegliamo di portare, alla donna che vogliamo essere un lunedì mattina in cui abbiamo un pranzo di lavoro o un aperitivo con le amiche.
Aggiungiamo quel tocco di personalità che possiamo recuperare e creare indossando un pezzo vintage acquistato anche a prezzi ragionevoli. Molti mi chiedono spesso perchè sia così costoso il vintage in alcuni siti o negozi specializzati. Ognuno sceglie di dare il prezzo che meglio crede al capo e molto varia anche in base a quel valore storico di cui vi parlavo prima. Ci sono collezionisti che spenderebbero cifre da capogiro pur di avere tra le mani un tubino di Versace. Io sono una profonda amante del settore, chi mi conosce lo sa bene, e sa anche che amo ricercare e sporcarmi le mani per accaparrarmi un vintage di qualità e sopratutto, attuale. Lo pago poco però, perchè sono io che cerco, vado alla fonte. E’ questa la cosa che di solito, genera curiosità. I prezzi del vintage che acquisto, si aggirano tra i 30centesimi e i 5€, nella peggiore delle ipotesi. Per anni ho beneficiato da sola di questi tesori, cercando fonti sempre nuove, trascorrendo tante albe all’interno di mercatini in luoghi non sempre facili da raggiungere. Ma da qualche tempo, spinta dalle richieste di chi sta iniziando ad amare questo mondo tanto quanto me, ho deciso di condividere con la rete e con chi mi segue, capi ed accessori che fanno parte del mio guardaroba ormai infinito, o cose che ricerco a posta per voi, per chi mi chiede un capo in particolare, o consulenze su cosa indossare ad eventi specifici. La mia filosofia si basa sul “vestirsi bene spendendo poco“, come recita implicitamente la parola PIUSC, che in gergo napoletano sta a significare “Vergognati!”. Basta avere occhio, avere pazienza e vi garantisco che ci si può vestire alla moda, curate ed eleganti, davvero con poco. La nostra creatività non ha limiti e non deve averne. Lasciamo scorrere i nostri occhi ed il nostro cuore sulla trama di un maglioncino dalle geometrie colorate, su un paio di scarpe arricchite da fiocchi neri delicati. Innamoriamoci di un capo che ha attraversato decenni prima di esssere avvolto dalle nostre mani. Ed interpretiamolo con il nostro gusto, con la nostra moda, creando look unici che sappiano parlare di noi.
Valentina Ciotola
ndr.
Sono nata e cresciuta nella città dove c’è sempre il sole, Napoli, mentre ora vivo in quella dove per antonomasia, non c’è quasi mai. Ho iniziato sin da bambina ad amare il mondo della moda grazie a mio nonno, artigiano calzaturiero, che mi portava con sè nella nostra fabbrica di famiglia. Ho poi iniziato a sentirmi sempre più attratta da questo mondo e così, ho mosso i primi passi collaborando con l’ufficio di mio padre, consulente calzaturiero. Poco dopo è arrivata la laurea in Fashion design e alcuni corsi di specializzazione che hanno poi consolidato il tutto. Ora Vivo a Milano dove lavoro come Brand Category Manager da Lumberjack e mi destreggio nel gestire al meglio Piusc, il mio blog che ormai è online da quasi 3 anni, e l’e-commerce invece appena agli albori. Ma sono tanti i progetti che mi frullano nella mente. Un domani chissà, mi piacerebbe lavorare da free lance ed aprire uno studio tutto mio.. vedremo