Tu credi di essere unico. Tu credi di essere speciale. Tu credi di essere diverso da tutti. Ma in realtà non è così!
O meglio: siamo sicuramente unici. Ma ci sono tante piccole cose che ci rendono identici agli altri. Un esempio plateale sono gli alternativi. Gli alternativi si sviluppano in tanti campi, ma nell’era dei Social Network si distinguono per una frase: “No, io non ho Facebook. Non sono mica un pecorone come tutti voi“.
E dicendo queste parole, vanno ad aggiungersi a tutti i pecoroni che dicono “No, io non ho Facebook. Non sono mica un pecorone come tutti voi“. E’ un po’ la storia dei tatuaggi. Prima era una cosa alternativa. Ora è alternativo avere lembi di pelle senza inchiostro!
Insomma. Siamo unici, ma scordatevi di essere soli. Quello che fate o pensate lo fanno già altri milioni di persone.
Tutti respiriamo, tutti mangiamo, dormiamo, beviamo, ci relazioniamo e via dicendo. Però abbiamo la presunzione di credere che alcune azioni siano solo nostre. Ma ammettetelo: anche voi vi strofinate gli occhi per vedere le lucine magiche. Anche voi cantate sotto la doccia. Avete sbattuto il mignolo del piede sul comodino. Avete detto almeno una volta, bevendo un bicchiere d’acqua “Aaaaaahhhh ditemi quello che volete, ma niente è buono come l’acqua!”
Ma sopratutto, anche voi, siete di quelli che cantano le canzoni inglesi conoscendo solo tre parole. Masticate tutta la canzone, per poi urlare le parole che sapete!
Lo facciamo tutti! Abbiamo suonato i campanelli e siamo scappati. Abbiamo fatto i capricci. Abbiamo parlato come nelle pubblicità! Ecco, questa è una cosa che non ho mai sopportato!
“Devo andare a fare tanta plin plin!”
“Brava Giovanna… brava…”
”Che figo quel maglione! E’ nuovo? No, è lavato con Perlana!”
Tutti abbiamo almeno una volta nella vita, parlato come uno spot della pubblicità… No io non lo faccio. Ma solo perchè io valgo!
Si… Come l’alluce! Tutti siamo stati maschilisti. Pensiamo che gli unici videogiochi adatti per le donne siano quelli di lotta. Tanto anche premendo i tasti a caso, si riesce a vincere.
Smentiamo questa cosa! Anche le donne sono delle ottime gamers. Non tutte. Ma sono delle ottime gamers. Ma ammettetelo! Solo loro si piegano come una candela sotto il sole del 15 agosto con i giochi di macchine!
Ma è durante la nostra solitudine che facciamo cose di cui ci vergognamo ma che fondamentalmente fanno tutti. Come soffiarci il naso per poi controllare il contenuto del fazzoletto! Seguendo questa logica dovremmo farlo anche quando ci puliamo il sedere!
Parlare per citazioni! Chi non l’ha mai fatto? Anche se ultimamente è diventato impossibile. Perché salta sempre fuori qualcuno che ti accusa di aver preso “la frase da Facebook”!
Esisteva un mondo prima di Facebook!!! Ma questo la gente l’ha dimenticato.
Il meglio delle cose uniche (che non sono uniche), è interpretato da nostra madre. Crediamo che sia l’unica a dirci certe frasi e invece rientra in tutti i clichè materni!
“Cosa vuoi mangiare a cena?”
”Non saprei… Pizza?!”
”No, ho già fatto il minestrone!!!”
Tutti abbiamo il terrore quando siamo i primi al mattino a far incontrare le nostre chiappe con il gabinetto ghiacciato. Tutti abbiamo pensato di fare una dieta. Tutti al cinema mangiamo i popcorn come dei signori finchè la luce è accesa, per poi scatenarci come dei maiali ciottolosi quando la luce si spegne.
Come fanno tutti l’evoluzione accrescitiva scolastica. Passiamo in un attimo da “ma che palle andare a scuola, vacci tu al posto mio” a “Eeehhhh goditi questi momenti che poi non torneranno più“. Come diavolo puoi sentire la nostalgia della scuola? Dei mal di pancia delle verifiche, delle interrogazioni… Bhè! Ne sentirete la mancanza! Lo facciamo tutti! Sopratutto, sentirete la mancanza delle gite! Quelle pallose visite ai musei, dove passavi il tempo immaginando cosa avrebbero potuto dire le opere raffigurate nei quadri!
Siamo unici. Unici come milioni di persone. Pensiamo di essere gli unici a non saper cosa fare il giorno del nostro compleanno. Quanto odiate quando vi cantano tanti auguri a te e tu non sai che cavolo fare?!
”Cosa faccio?! Canto anch’io? Rido come un ebete? ”
Sono situazioni imbarazzanti come quando da piccolino, arrivava il parente di turno o l’amico di famiglia a chiederti: “vuoi più bene alla mamma o al papà?!“. Cosa dovrei risponderti?
Siamo esseri unici. Ognuno ha la sua testa, il suo modo di fare, di pensare e di dire. Ma siamo unici tra sette miliardi di persone, quindi tutto ciò che facciamo o crediamo di fare in modo univoco, lo fanno già altre persone.
Ndr.
Daniele Selvitella (alias Daniele Doesn’t Matter), è nato a Casale Monferrato (AL) il 7 Agosto 1987.
Web designer, laureato in Scienze del design, approda al mondo della Rete con video comico-satirici, alla fine del 2009, raggiungendo in breve tempo ottimi risultati su un pubblico molto vasto. Su YouTube ha superato i 480.000 iscritti, più di 40 milioni di contatti e una media di 250mila visualizzazioni per video. In costante aumento.
Per integrare ulteriormente qui potete trovare Daniele in uno dei suoi ultimi video dove parla proprio di Cose che fanno tutti.