Mancano solo pochi giorni al grande evento. In queste ultime settimane, come un maratoneta, un guerriero, dunque, ogni domenica, allungavi il chilometraggio, 30, 32, 21, 36, 26 per forgiare le gambe ed allenare la testa. Hai voluto fare tutto da solo. Tu allungavi ed io lottavo per pochi chilometri che mi sembravano infiniti, per allenare le gambe e forgiare la testa. Il contrario di te. Nel tuo caso le gambe seguono e la testa governa perché se quel giorno in gara non ci sarai con la testa, tutti i chilometri racimolati resteranno uno sparuto numero sulla tua tabella. Nel mio caso, le gambe devono insegnare alla testa a farsi da parte. Tu allungavi ed io lottavo per mantenere una parvenza di costanza, per lottare contro i miei demoni e cercare motivazione.
Qualche giorno ti separa dal tuo esordio in maratona in solitaria. Per festeggiare, se così si può dire, l’inizio della settimana di count down siamo tornati, come l’anno scorso, a correre lungo il tuo amato naviglio, uno a fianco all’altro. Per te una domenica di scarico, per me un allungo rispetto i soliti 10. Il naviglio finalmente riaperto al pubblico sportivo della domenica. Ha cambiato faccia, eppure sono riuscita a ritrovare tutti i miei punti di riferimento. Esattamente dove li avevo lasciati: il conteggio dei chilometri per terra, l’inizio degli orti curiosi, la casa di cura, il passaggio a lato dello spiazzo per lo zoo, la strada contro mano, i parchi da costeggiare e una fabbrica dismessa dove sogniamo un ristorante in stile londinese, i campi da calcio ed il ristorantino di Gaggiano che nasconde la prima salita. Ho sempre odiato i rettilinei, tu lo sai benissimo. Eppure il naviglio è stato testimone dei miei lunghissimi l’anno scorso e ti ha regalato un tempo promettente durante il tuo lunghissimo nel weekend di Pasqua. Lungo, dritto, solo qualche lieve curva ed un paio di salite, silente testimone della determinazione e della forza di volontà del guerriero che si cela in ogni runner.
I rettilinei non sono facili da gestire, eppure domenica, riscoprirlo dopo una lunga assenza mi ha regalato un percorso rassicurante, forse quello giova maggiormente alla mia mente. Lei non deve pensare, le gambe fanno il loro dovere ed i chilometri scorrono. Ti ho sempre sbeffeggiato per la tua teoria del criceto, ma ora ti devo dare ragione. La teoria del criceto prevede, infatti, che se sei stanco, ma devi allenarti è inutile cercare di complicare le cose e farlo in un modo creativo. Scova un parcheggio, un circuito chiuso, blocca la testa e corri in circolo finché non porti a casa l’obiettivo. Con questa regola, ti ho visto correre nei posti più impensabili per me, soffrire, ma portare a casa sempre un passo in più verso il tuo obiettivo. Non ho la sfera di cristallo, non riesco a prevedere come sarà e se raggiungerai il tuo Personal Best, ma sono convinta che in qualunque modo avremo portato avanti una bella avventura: tu allunghi e io lotto, io allungo e tu lotti. E chissà, magari nel 2016 torneremo ad allungare e lottare insieme. Due guerrieri che conquistano il tempo in maratona insieme. Succederà, ne sono certa!
Intanto, il naviglio primaverile ha avuto i suoi influssi positivi: a te mancano pochi giorni al tuo obiettivo, io ho focalizzato il mio primo obiettivo e mi mancano davvero poche settimane. Solo un toro come me poteva mettere un obiettivo così sfidante in così poco tempo, 10 chilometri, 50 minuti in poche settimane, ma anche se non mi hai ancora detto il tuo obiettivo, da ariete quale sei, so che sarà altrettanto sfidante.
Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo, veglio su di te, io sono il tuo guerriero. Marco Mengoni
Vai Guerriero e conquista Londra!
Articolo scritto e redatto da FRANCESCA TOGNONI | Tutti i diritti sono riservati