Sentivo qualche giorno fa alla radio che per il 37% degli italiani la cucina giapponese è la migliore tra quelle straniere. Una percentuale altissima, se pensiamo a quante cucine esotiche si possono gustare facilmente nelle nostre città. Ma cosa rende la cucina giapponese così gustosa ai nostri palati occidentali? Un ingrediente magico c’è e lo usiamo anche noi per molte preparazioni: la salsa di soia. Quasi tutti l’abbiamo provata almeno una volta, magari per condire l’insalata o per dare un sapore diverso alla carne. Io la uso soprattutto per far marinare il salmone prima di farlo al forno: una delizia.

Chi sulla salsa di soia ha puntato tutto è Kikkoman, azienda leader nel settore da oltre 350 anni; nata in Giappone intorno al XVII secolo, dal 1979 è presente anche in Europa. Il punto di forza della salsa di soia Kikkoman è la fermentazione naturale, una lavorazione lunga (siamo nell’ordine dei mesi) e complessa ma che attribuisce alla salsa tutte le sue particolari caratteristiche. La fermentazione naturale permette di ottenere la stessa qualità in tutto il mondo: la produzione di Kikkoman avviene infatti vicino ai luoghi di consumo (per l’Europa è stato creato, nel 1997, uno stabilimento in Olanda). L’obiettivo, per quanto possa sembrare strano, non è diffondere la cucina giapponese ma piuttosto integrare la salsa di soia in tutte le tradizioni culinarie.

La salsa di soia ha come delle proprietà magiche: fa sparire gli odori forti (come quello del sashimi), stimola l’appetito (grazie al suo bel colore rosso), equilibra tutti i gusti da noi percepiti (dolce, aspro, amaro, salato e umami) e ha più di trecento diversi profumi, il che le permette di adattarsi a qualsiasi ingrediente del mondo. La previsione di Kikkoman, infatti, è che entro il 2020 la salsa di soia diventi un condimento globale.

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Per promuovere la salsa di soia, Kikkoman ha pensato ad una due giorni sul tema “Lo spirito nella cucina giapponese”. Il 12 e 13 luglio, al Palazzo delle Stelline, Kikkoman ospiterà alcune dimostrazioni di cucina Washoku (la tradizionale giapponese), corredate da workshop e degustazioni, guidate da nove chef stellati: Murata Yoshihiro, Kurisu Masahiro, Araki Shigeo, Tokuoka Kunio, Nakamura Motokazu, Takahashi Takuji, Nakahigashi Hisato, Takahashi Yoshihiro e Yanagihara Naoyuki. Un’occasione davvero più unica che rara in cui avvicinarsi alla cucina tradizionale giapponese al fianco di rinomatissimi chef ed esperti del settore. Il regalo che Kikkoman vuole fare ai cittadini milanesi e a tutti i turisti in città in occasione di Expo è che l’evento sarà aperto a tutti e totalmente gratuito. Per partecipare basta solo accreditarsi inviando una mail a [email protected] o chiamando lo 02.54123452.

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Articolo scritto e redatto da Ludovica Volpi | Tutti i diritti sono riservati