Avete presente quella sensazione adolescenziale simile alle farfalle nello stomaco che ci prende di fronte ad un’emozione forte ? Beh io vi posso assicurare che nel momento in cui ho visto parcheggiata la nuova Jaguar F-Type ho provato proprio quella sensazione.
Andiamo con ordine… Il nostro weekend inizia un sabato mattina molto presto. Io, insieme ad un gruppo di colleghi, mi dirigo in treno fino a Firenze dove, alla stazione del capoluogo toscano ci aspettano una decina di Jaguar F-Type S (versione intermedia da 3 litri con 380 CV).
Svolte le pratiche burocratiche di rito ci viene spiegato il percorso che si articola sostanzialmente in due tappe distinte: una prima per il pranzo ed una seconda per l’aperitivo alla fine della giornata. Decido di guidare per primo ed abbiamo la fortuna di prendere possesso della vettura di colore arancione dotata di cerchio in lega “Centrifuge” da 19 pollici (optional – 1.563 €) e tetto panoramico in vetro (optional – 1.170€).
L’auto esteticamente sembra un’opera di design. La parte anteriore si presenta con griglia di raffreddamento molto aggressiva e quattro convogliatori d’aria (due per lato). Per mantenere una linea aerodinamica perfetta le maniglie di accesso all’auto si ritraggono verso l’interno e sono accessibili solo a veicolo fermo e aperto. In moto si nascondono automaticamente.
Con una parte anteriore esteticamente fantastica, una silhouette degna di una modella ecco che arriviamo alla parte posteriore dove i fari centrali trovano il proprio spazio in una vera opera d’arte. I due scarichi centrali richiamano immediatamente lo sguardo e l’alettone (automatico) posto in corrispondenza del baule esalta il sapore sportivo e aerodinamico.
Interni
Entrato all’interno del veicolo non ho potuto fare a meno di percepire la connotazione fortemente sportiva del veicolo. Una seduta piacevolmente bassa che ti fa ricordare ogni volta che entri in macchina che non sei su di un’auto qualunque. Il volante è stretto e trasuda eleganza. Il giaguaro posto al centro del veicolo ti guarda con aria di sfida. Basta avere la chiave in tasca e schiacciare un pulsante ed il gioco è fatto. L’auto si avvia grazie alla pressione di un tasto arancione posto sul montante centrale e, appena avviato motore immediatamente vieni invaso dalle emozioni.
Abbiamo avuto l’opportunità di provare la versione coupè ma abbiamo visto anche alcuni colleghi con la versione cabrio. Se siete il genere di persone che legge venti recensioni diverse troverete che alcuni hanno definito gli interni come “poveri”. Io vi dico in tutta sincerità che non mi trovo d’accordo con questo tipo di aggettivo.
Piuttosto li difenderei “essenziali”. Non tanto nell’accezione negativa del termine ma piuttosto nel fatto che tutto ciò che serve per comandare l’auto è presente ed in effetti, a conti fatti, bastano poco meno di 10 pulsanti, molti dei quali sono peraltro dedicati alla gestione sportiva dell’autoveicolo. Il resto delle funzioni sono poi comandabili tramite il sistema di infotainment.
Una particolare degno di nota riguarda il posizionamento dei bocchettoni di climatizzazione che sono a scomparsa. In pratica rimangono nascosti fintanto ché l’aria non viene accesa e si ritraggono una volta spenta così da mantenere sempre un layout esteticamente perfetto.
In posizione centrale trova posto il sistema di navigazione ed infotainment di cui abbiamo accennato in precedenza. Si tratta di un sistema che mi è sembrato essere particolarmente intuitivo e che ha anche alcune funzioni dedicate agli smanettoni che vogliono sapere a tutti i costi la forza di accelerazione laterale massima raggiunta in curva…
Lo spazio a disposizione si completa poi con un vano sotto il poggia braccia ed un ulteriore vano posto tra pilota e passeggero. Come noto il veicolo è un due posti secco.
Il baule della versione coupè mi ha sorpreso: pensavo fosse minuscolo invece abbiamo una capacità totale di ben 407 litri.
Motore e guida
Per quanto riguarda la parte di motore forse ci si potrebbe scrivere un articolo intero perché le emozioni che vengono comunicate dal propulsore sono molto intense. Come sopra anticipato abbiamo avuto modo di provare la versione intermedia, il V6 3L da 380 cavalli e devo dire che è stato più che sufficiente.
Nonostante la potenza sia effettivamente abbondante non ho mai avuto la percezione di avere per le mani un’auto eccessiva. La potenza è dosabile in ogni situazione, l’auto ha uno sterzo molto preciso ed il motore risponde molto bene anche ai bassi regimi. Il suono è sicuramente uno dei tanti punti di forza di questo veicolo perché effettivamente il sei cilindri ha una doppia anima. Con gli scarichi chiusi si muove in maniera discreta lungo un ipotetico tratto cittadino mentre con gli scarichi aperti sa detonare con piacere ad ogni cambio di marcia per scoppiettare al rilascio dell’acceleratore.
Ho avuto modo di guidare in diverse situazioni: nel traffico fiorentino, nelle campagne toscane e lungo un centinaio di kilometri e contrariamente a quanto si può pensare l’auto si è sempre comportata molto bene in tutti i contesti. In quello cittadino certo non abbiamo azzardato parcheggi al millimetro ma credo proprio che una macchina di questo tipo non vada nemmeno lasciata per strada. Le asperità del terreno non hanno minacciato troppo la mia schiena dolorante. Gli ingombri non sono eccessivi (larghezza totale 2.042 mm). Nelle colline toscane abbiamo avuto modo di sperimentare la tenuta di strada ed il piacevole suono prodotto dallo scarico. In autostrada invece abbiamo veleggiato con piacere ad una velocità di crociera con la radio in sottofondo.
Ulteriore menzione va fatta alla trasmissione: un cambio automatico a 8 rapporti “Quickshift”, di nome e di fatto. Immediato nella salita ed immediato nella scalata. Ha un particolare sistema presente anche in altri veicoli che in qualche modo studia le abitudini del pilota e adatta le cambiate allo stile di guida. Un soggetto più tranquillo potrà avere cambiate a bassi regimi mentre un soggetto solito ad una guida aggressiva avrà cambiate più alti regimi. Le modalità di cambiata sono sostanzialmente 2: completamente automatico (decide la macchina il punto di cambiata più opportuno) oppure “manuale” con paddle al volante o leva.
Il veicolo propone inoltre tre modalità di guida: Ice, Normal e Dynamic. La prima come ovvio può essere utilizzata in condizioni stradali di bassa aderenza, la seconda per uso cittadino mentre la terza quando si desidera avere un’auto ancora più reattiva. In questo caso le maniglie delle portiere e le maniglie centrali si illuminano di colore rosso e la sera fanno un discreto effetto.
Se proprio siete interessati a sapere quanto consuma vi dico subito che non sono un soggetto attendibile perché ho il piede pesante. Con una macchina del genere vuol dire sballare completamente i parametri di riferimento e comunicare dati senza senso. Nel combinato la casa dichiara 8.8 litri per 100 km. Colleghi presenti in loco e con il piede più sobrio del mio hanno affermato che il dato dichiarato dalla casa è sostanzialmente veritiero o quantomeno attendibile. Il sistema Start&Stop, alimentato da una seconda batteria, va molto bene e nel traffico cittadino sembra permetta di ridurre i consumi fino al 5%.
Il problema dei consumi è non farsi prendere la mano (o meglio, il piede!) perché è facile cedere alla tentazione di sentire il rombo del V6.
Conclusioni
Si tratta senza dubbi di un veicolo innovativo sotto molti punti di vista. Intanto per le dotazioni tecniche come il cambio ad otto rapporti Quickshift, le sospensioni sportive con sistema Adaptive Dynamics, il differenziale autobloccante meccanico oppure il telaio in alluminio leggero, ma soprattutto per la rivoluzione che in qualche modo porta all’interno di casa Jaguar che sta facendo una sorta di muta nella direzione di una casa dai connotati fortemente sportivi, senza rinnegare la tradizione.
Il costo della versione F-Type Coupé è accessibilissimo, perché parte da meno di € 70.000. Io farei un giro in concessionaria per prenotare un test drive, nel frattempo godetevi il video e la galleria fotografica qui sotto, ne vale la pena.
Nota: ringrazio gli amici e compagni di viaggio nel weekend toscano, tutto il personale Jaguar (nazionale ed internazionale) nonché Alessia R. e Cristina F. per la pazienza dimostrata con tutti noi.
Galleria fotografica
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