Quando si parla di food, siamo sempre sull’attenti. Se poi lo si unisce alle parole personalizzazione ed eventi, diventa tutto più creativo e allegro. Abbiamo intervistato due giovani ragazze, Anna Crippa e Martina Cavallo, che con il loro progetto INK EAT si occupano di personalizzare alimenti e bevande in live printing, dove diventeranno protagonisti ad eventi e cocktail esclusivi. Non si tratta quindi del solito gadget, ma una vera e propria opera d’arte commestibile. Alcune delle loro creazioni realizzate con inchiostro alimentare con strumenti di ultima generazione sono disegnate su macaron, marshmallow, lollipop e non solo… anche sui drink! Scopritele nell’intervista.


1. Anna e Martina, come vi siete conosciute e quali sono i vostri background professionali?

Martina: Il nostro incontro è stato un colpo di fulmine.

Ci siamo conosciute nel 2014 a Milano, al Frida, per caso. Il giorno dopo sono partita per Barcellona e dopo un periodo di relazione a distanza Anna ha deciso di raggiungermi per far sbocciare l’amore ed iniziare una nuova avventura insieme.

Martina: ho studiato, vissuto e lavorato a Roma per 12 anni. Lavoravo come consulente per il dipartimento di Visual Merchandising di Fendi e nel 2014 il mio lavoro mi ha portata sull’isola di Creta per seguire alcuni progetti internazionali.

Anna: io ho studiato Editoria a Pisa ma negli anni successivi la mia passione per la subacquea mi ha permesso di vivere e lavorare ai Caraibi e in Asia, a stretto contatto con la natura ed immersa in un ambiente internazionale e dinamico.

Entrambe, durante i primi anni a Barcellona, abbiamo avuto la possibilità di lavorare nel dipartimento commerciale di Apple, affinando le tecniche di vendita e di customer care.

2. Quando e da cosa nasce l’idea di personalizzazione alimenti e bevande in chiave tecnologica?

Anna: INK EAT è l’evoluzione del progetto precedente, One of a kind – Lollipop Design, nato nel 2016. Abbiamo iniziato per gioco, realizzando artigianalmente lollipops personalizzati e dopo i primi riscontri positivi abbiamo iniziato a studiare e fare ricerche per migliorarci ed introdurre nuovi prodotti.

La svolta tecnologia si è resa necessaria per velocizzare la produzione: fin da subito ci ha entusiasmato tantissimo e abbiamo deciso di percorrere questa strada. Dopo un lungo periodo di “sperimentazione” ci siamo lanciate in questa nuova avventura, presentando ufficialmente INK EAT durante l’ultima Design Week, ad Aprile 2018

3. Il vostro marchio INK EAT da cosa è stato ispirato?

Martina: Al giorno d’oggi tutti amano i prodotti unici e personalizzati e si cerca sempre di più l’esclusività per potersi esprimere al 100%; per quanto riguarda il food la personalizzazione è però quasi sempre limitata al packaging oppure altera, in modo non sempre piacevole, il gusto finale del prodotto.

L’idea di INK EAT è nata proprio per colmare un vuoto, proponendo un prodotto di grande impatto e super “instagrammabile”.

Il nostro scopo è offrire un servizio innovativo, rivolto soprattutto a quelle aziende che hanno voglia di comunicarsi in un modo completamente nuovo e social.

4. Avete mai pensato di espandere il vostro servizio a 360° quindi non solo food ma anche gadget personalizzati, eventi a tema?

Martina: No, trattandosi di un servizio così particolare preferiamo concentrarci solo sul food e proseguire in questa direzione. Sicuramente continueremo a lavorare sui due punti cardine del nostro progetto: la ricerca tecnologica e la qualità.

5. L’esperienza più strana che vi è capitata lavorativamente parlando?

Anna: Sicuramente quella volta in cui a fine Maggio insieme alla prima ondata di caldo è arrivata anche la chiamata di un nostro cliente: “Ciao ragazze, mi servirebbe un preventivo per…NATALE”!

A seguire riunione sotto il sole cocente di Milano, cercando disperatamente di entrare nel mood natalizio.




6. La più esplosiva, che rimarrà alla storia?

Martina: Sicuramente lavorare con Laura Pausini è stata un’esperienza adrenalinica!Ancor prima che lanciassimo ufficialmente il progetto, siamo state contattate per realizzare dei prodotti personalizzati in occasione della sua conferenza stampa. Una vera e propria partenza col botto, non l’avremmo mai immaginato!

Sono stati giorni di fuoco, tra la produzione (ovviamente le tempistiche erano strettissime) l’organizzazione ed il packaging, ma è andato tutto per il meglio e il nostro lavoro è stato super apprezzato!

Abbiamo addirittura avuto il piacere di vedere i nostri prodotti al TG… un’emozione unica!

7. La meno riuscita?

Anna: Trattandosi di un progetto ancora giovanissimo per fortuna non ci sono ancora stati episodi di questo tipo…Incrociamo le dita per il futuro!

In generale ogni lavoro che accettiamo viene studiato e pianificato nel dettaglio, il tutto viene condiviso con il cliente e cerchiamo, per quanto possibile, di evitare sorprese dell’ultimo minuto.

8. Imprevisti: come li affrontate?

Anna: Martina potrebbe tenere corsi di problem solving! Ogni volta che capita un imprevisto  è in grado di pensare rapidamente a piani B,C,D…anche Z, se necessario! La sua positività e la sua indole pragmatica inevitabilmente contagiano anche me, di norma più ansiosa. Scherzi a parte, siamo convinte che, almeno nel nostro caso, il segreto per affrontare gli ostacoli sia agire come un team ed avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere.

9. Cosa realizzereste di speciale per un evento TheOldNow?

Martina: In occasione dei 10 anni di TheOldNow sicuramente proporremmo il nostro servizio di Live Printing, una formula che permette di personalizzare in tempo reale food&drinks. Si tratta di un servizio adatto a tutti quei brand che strizzano l’occhio al mondo dei social; poter stampare il proprio logo o motto direttamente su cocktails e stuzzichini farà divertire gli invitati e la condivisione delle immagini sarà immediata.

Cosa stamperemmo per il decimo compleanno di TheOldNow? Le famose nuvole che hanno dato il via al magazine…!

10. Qual è la domanda che avreste voluto ricevere e quale risposta mi avreste dato?

Anna: Qual è stata la prima immagine che avete stampato?

Prese dall’entusiasmo abbiamo stampato un banale cuoricino rosso su un tristissimo cracker integrale.

Certo, il risultato era ancora ben lontano dall’idea di InstaFood che avevamo in mente, ma nonostante tutto abbiamo subito capito le potenzialità del progetto!



Articolo scritto e redatto da SARA PARMIGIANI | Tutti i diritti sono riservati

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