Con oggi il nostro viaggio inizia ufficialmente il conto alla rovescia e se nei giorni passati abbiamo via via cercato punti dell’isola sempre più distanti ora è il momento di rientrare verso la base o comunque di tornare più vicino alla nostra destinazione finale.

La giornata di oggi è destinata a portarci da Pedernales a Santo Domingo ed in condizioni normali i 304 km che separano le due città vengono coperti in quasi cinque ore di viaggio. Noi dobbiamo mettere in conto le fisiologiche soste per accontentare i bisogni di nove persone, la necessità di far riposare il nostro autista nonché l’idea di mangiare un boccone da qualche parte.

L’organizzazione ha quindi deciso di farci partire molto presto e farci fermare ad OcoaBay, una tenuta vinicola collocata all’interno della Baia di Ocoa e che rappresenta un vero motivo d’orgoglio per tutta l’isola.

Il nostro viaggio riparte dall’ostello nel quale abbiamo pernottato nel corso degli ultimi due giorni ed il nostro furgone, come sempre carico all’inverosimile, riprende il viaggio passando a fianco a Cabo Rojo, Oviedo per fermarsi ad una prima sosta tecnica nel paese di Paraiso.

Scendiamo come sempre in massa dal nostro pulmino ed ognuno ha con sé la propria fotocamera. C’è chi entra nei negozi, chi si ferma a fotografare per strada, chi si affianca ad un mercatino di strada improvvisato, dove vengono venduti generi di prima necessità e c’è chi si ferma a fare quattro chiacchiere con i locali, sempre disponibili a raccontare una storia oppure a farsi fare una fotografia.

Ci imbattiamo in un gruppo di motociclisti che ci mostrano orgogliosamente le motociclette, sempre tirate a lucido e sempre perfette.

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OcoaBay: il turismo Enogastronomico in Repubblica Dominicana

Più di cinque secoli fa la Repubblica Dominicana fu il primo paese dei Caraibi che riuscì a produrre un vino in una terra così poco adatta alla coltivazione dell’uva. La produzione durò per diversi anni, giusto il tempo che servì agli spagnoli per spostarsi in centro America ed abbandonare il vigneto al proprio destino. Da allora nessuno ebbe mai il coraggio di coltivare uva e vinificare.

Ocoa Bay è un paradiso che occupa oltre 1 milione di metri quadri e collocato proprio di fronte alla bellissima ed incontaminata Bahía de Ocoa e punta a diventare a tutti gli effetti la Napa Valley della Repubblica Dominicana. Il progetto finale, che include un hotel di lusso e che diventerà nel corso degli anni un vasto complesso residenziale con tanto di club-house, ristorante, saloni per conferenze, centro commerciale, anfiteatro, centro-benessere ed un eliporto, comprende un importante vigneto che segna il punto di partenza per un turismo enogastronomico in Repubblica Dominicana. Non sarà certo il primo vigneto dei Caraibi ma è il primo ed unico progetto di ampio respiro per portare il turismo enogastronomico nella zona dei Caraibi.

Il vino viene prodotto attraverso l’esperienza di professionisti provenienti da diverse parti del mondo ed utilizza una parte delle tecnologie italiane per il processo di vinificazione.

Ma come è possibile produrre vino di qualità in Repubblica Dominicana ? La risposta è molto semplice: il particolare microclima che si sviluppa in questa parte di territorio montagnoso collocato al sud dell’isola non è particolarmente piovoso e le temperature notturne, fortemente differenti da quelle diurne, creano un’escursione termica ideale per alcune tipologie di vino. Il clima moderato tutto l’anno rende possibile addirittura riuscire a raccogliere uva ogni sei mesi ed risultati dell’esperimento sono più che incoraggianti, a giudicare dal vino che abbiamo bevuto.

Abbiamo bevuto una bottiglia di French Colombard. All’olfatto è possibile identificare un profumo pungente, quasi con dei toni di rosmarino tuttavia gli agrumi ed i frutti tropicali sono la componente olfattiva che domina questo vino giallo dorato. Al palato si presenta con un discreto corpo e gli aromi di agrumi vengono assolutamente confermati. È distinguibile chiaramente la frutta di origine tropicale quale d’esempio il mango e vi sono alcune note di frutta secca.

Il vino è perfetto per una giornata calda su di una spiaggia o per un pranzo a base di frutti di mare ed oggettivamente devo ammettere che se non mi avessero detto che il vino proveniva dai Caraibi sarebbe stato difficile riuscire ad identificarlo. Si sente il mare, ma non i Caraibi.

Attualmente il vigneto è al quinto anno di attività e la sperimentazione prevede di identificare quali tra i diversi vini sapranno dare risultati più convincenti. Nei vigneti, che attualmente occupano una porzione di territorio molto ridotta, si coltivano diversi tipi di uva tra i quali French Colombard, Cabernet Sauvignon, Tempranillo, Moscato de Hamburgo, Italia, Malvasía, Montepulciano, Alfonso Lavallée, Passerina, Syrah, Rebo, Cannonau, Cabernet Sauvignon, Sauvignon Blanc, Xarel-ló, e Red Globe.

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La nostra giornata prosegue con un pranzo, assolutamente all’insegna del turismo enogastronomico, progetto finale di questo grande investimento.

 

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Se poi volete investire in uno dei luoghi più spettacolari in tutto nostro pianeta allora potete comprare uno dei lotti disponibili all’interno di questo resort. Oltre alla casa dei vostri sogni, vi verrà data anche una porzione di terreno nel quale potrete coltivare il vostro vino che potrete poi decidere se consumare oppure affidare alla cantina di OcoaBay per la vendita.

 

Articolo scritto e redatto da lingegnere | Tutti i diritti sono riservati