Ci sono Paesi in cui la mortalità infantile è ancora molto alta, dove le comunicazioni sono difficili, dove la medicina moderna non è accettata e semplici accorgimenti potrebbero salvare numerose vite. Il Mozambico è uno di questi Paesi.
Nel distretto di Palma la popolazione vive una situazione di forte disagio e il tasso di mortalità infantile e quello durante il parto sono tra i più alti di tutta l’Africa. Ma come si può sensibilizzare un’intera popolazione alle tematiche igienico-sanitarie? Con il teatro… La risposta potrebbe sembrare strana, eppure Eni Foundation ha dimostrato che il teatro fa bene alla salute di un’intera comunità.
Gli sviluppi del progetto Il teatro fa bene, ideato e sostenuto da Eni Foudation in collaborazione con la ONG Medici con l’Africa CUAMM, sono stati presentati venerdì 23 ottobre a Expo, presso Casa Corriere. Presenti al talk i protagonisti di questo importante e insolito progetto: Filippo Uberti, segretario generale di Eni Foundation; Jacopo Fo, attore, regista, fumettista e coordinatore del progetto; Eduardo Missoni, esperto di salute pubblica e comunitaria; Jacopo Patierno, regista e sceneggiatore.
La sfida del progetto, partito a luglio 2015, è stata quella di trovare un modo efficace e semplice di comunicare importanti e basilari norme igienico-sanitarie e alimentari alla popolazione mozambicana del distretto di Palma, nella provincia settentrionale di Cabo Delgado. Se qui le a.s.l. e il Ministero della Salute ci raggiungono con semplici volantini, cartelloni pubblicitari e spot in tv, in Mozambico è il teatro comico ad essere diventato veicolo di comunicazione sanitaria.
Il lavoro di Jacopo Fo è stato quello di trovare la strada giusta per parlare di salute, in particolare a madri e bambini, in modo semplice e diretto. Lavorando a stretto contatto con 7 attori mozambicani ha scoperto che nella loro tradizione teatrale esiste un personaggio simile ad Arlecchino e che un meticciato tra la Commedia dell’Arte e i canoni comici del Mozambico è il veicolo perfetto per comunicare all’interno dei villaggi senza approcci precostituiti.
A breve partirà la tournée in Mozambico, che porterà gli attori di villaggio in villaggio, davanti ad un pubblico di circa 25.000 persone. Anche noi potremo seguire gli sviluppi del progetto seguendo la web serie che sarà presto online.
Il teatro fa bene e anche ridere fa bene, non solo alla salute di ognuno, ma ad un’intera comunità. Ascoltare storie insieme permette alla comunità di condividere problematiche e bisogni, di avvicinarsi a nuovi servizi e di trovare nuove soluzioni.
Uberti ha affermato che il format è “replicabile” e potrà quindi essere attivato anche in altri Paesi dove Eni opera, sempre con una particolare attenzione ai canoni culturali di ogni popolazione.