Capri, c’est fini cantava una volta Hervé Vilard. E anche Mais il est où le soleil?, marchio vedetta della moda belga, c’est fini. Lo annuncia la Libre Belgique, attribuendo il bilancio disastroso depositato poco fa ad una crescita mal strutturata e ad investimenti folli in tempo di crisi

Un centinaio di collaboratori della marca ed i due dirigenti, Laurence Evrard e Val Pollet, non fanno mistero di aver passato mesi alla ricerca di un ingrediente segreto che rilanciasse le speranze nel salvataggio del brand. Sebbene i designs contino una vasta base di affezionati, ciò non ha risparmiato la marca dal subire le conseguenze del classico frog leap sconsiderato

Le cifre parlano chiaro: cifre d’affari in rialzo, da 19 milioni nel 2009 a 27 nel 2010, ed investimenti sconsiderati ancora più in rialzo. Voler crescere troppo in fretta, trainati dal successo oggettivo deli capi, è stato quindi fatale alla società brusselese Kesar, responsabile della commercializzazione degli abiti da più di 10 anni

Nata come la risposta belga a Maliparmi, ovvero come specialiser in foulards e accessori dai richiami esotici, ha saputo trasformarsi negli anni in un marchio forte e con un’anima. In una decina di anni il brand basato a Bruxelles ha tentato di conquistare la mittel-Europa: Belgio, Francia, Germania, Regno Unito, Irlanda e Olanda ospitano i capi Mais il est où le soleil in negozi multimarca, propri o in franchise

Laurence Everard ha parlato di una “crisi importante dei consumi funesta alla marca, partita da niente e tristemente abbattuta in volo”

Ed é come un canto del cigno che presenta per la primavera – estate 2012 forse una delle sue collezioni più belle ed oniriche

Nello spirito di quella che chiamano “ba-rock-mantic woman”, dall’anima divisa tra il rock and roll, i piaceri barocchi e l’esigenza di romanticismo, la collezione si snoda su tre livelli, giocando con materiali diversi, stampe e consistenze

Abbinamenti senza mezzi termini come la pelle naturale e lo chiffon stampato. È una collezione che vuole adattarsi alle sfaccettature di quella che è la donna moderna, sensibile ma capace di imporsi

Per il mood più barocco e prezioso, Mais il est où le Soleil propone abiti e outfit da festa con pizzi affogati nella cipria, nastri neri, paillettes stampate e tulle ricamato

Avventurosa e non aggressiva, invece, è la donna immaginata dal brand in “abiti slavati dal sole”. Mix audaci di pelle e jersey, stampe geometriche, con cinture e taglie rigorosamente over

Passare le giornate estive allungata su una spiaggia del mare del nord, e giocare con luci e materiali con stampe nautical: pois e strisce navy, ma anche colori brillanti come rosa caldi e il turchese, parlano invece dell’anima più romantica del brand

Che dire, affrettatevi nei punti vendita del marchio, che dovrebbe cominciare a breve una massiccia liquidazione. Una vera perdita non solo per la moda belga, ma per il panorama internazionale

 Articolo scritto e redatto da Giulia Vettore che ad oggi non fa più parte del team autori di theoldnow.it