Ma voi da bambini lo avevate l’orologio Flik Flak? Io ricordo ancora quando me lo regalarono per Natale (o forse era il compleanno, poco male, perché sono nata 3 giorni prima di Natale), mia mamma mi diede la scatolina lunga e rigida e io tutta orgogliosa l’aprii e mi feci mettere subito al polso il mio nuovo orologio con il cinturino rosa! Andavo in giro per casa a dire a tutti che ore fossero, e devo dire che mi ha davvero insegnato a leggere l’ora “come i grandi”.
Da quel lontano 1987, anno di nascita di Flik Flak in Svizzera sono passati 30 anni e il brand quest’anno, per festeggiare il suo compleanno, ha deciso di creare una collezione speciale e un video che racconta, attraverso un viaggio nel tempo a cavallo di tre decadi, la consegna dei regali di Flik Flak da Zurigo a Shanghai, da Oslo a San Paolo e da San Pietroburgo a New York. I sorrisi di chi riceve in dono l’orologio sono stati raccolti da fonti più disparate: dai filmini di telecamere anni ‘80 ai video registrati con gli smartphone.
La collezione speciale per il 30° compleanno comprende 18 orologi colorati e divertenti per bambini, decorati con palloncini, bandierine, arcobaleni e pasticcini. E ancora abbinamenti di colori alla moda con materiali un po’ più ‘da adulti’ per i bambini più grandi.
Flik Flak è stato il primo orologio ad essere concepito per insegnare ai bambini a leggere l’ora ed è ancora oggi l’unico orologio Swiss made per bambini. Il brand, negli anni, si è evoluto per arrivare alle nuove generazioni, rimanendo però sempre fedele alla tradizione e mantenendo invariata la propria missione: fornire strumenti affidabili per imparare a leggere l’ora in maniera divertente ed efficace. Il concetto consolidato dell’edutainment (intrattenimento educativo) è alla base di tutti gli orologi Flik Flak e segue precise linee guida che combinano insieme l’apprendimento intuitivo e il design di stile.
Ho fatto un bel tuffo nella mia infanzia e ora, quasi quasi, mi dispiace di non avere un video anni ’80 di quando ho scartato il mio Flik Flak. Ecco il video
Articolo scritto e redatto da LAURA GUERRATO ǀ Tutti i diritti sono riservati