Alcuni la definiscono l’abitudine più fastidiosa al mondo, altri come il minimo comun denominatore della fotografia. Ma chi si è fermato a riflettere su cos’è una selfie?

I critici ne parlano come un oversharing distruttivo divenuto troppo comune in quest’era digitale, come veri e propri colpi di vanità. Quel che è sicuro è che rappresentano una parte importante del moderno linguaggio visivo, una nuova forma di comunicazione dove motivazione ed intento sono di base positivi. “Condivido, dunque sono” ha dichiarato Sherry Turkle, psicologa e professoressa di Studi Sociali di Scienza e Tecnologia al MIT. Le selfie o shots of self sono ora le immagini più comuni presenti sulle piattaforme di social network di ogni nazione.

L’Oxford English Dictionary, il dizionario d’Inglese più famoso del mondo, l’ha addirittura nominata parola dell’anno 2013 definendola ufficialmente come “Fotografia fatta a se stessi, solitamente scattata con uno smartphone o una webcam e poi condivisa sui social network“. Ma la parola face la sua prima comparsa in un forum di discussione australiano già nel 2002, dal quale si espanse molto rapidamente, conquistando il dominio del gergo giovanile di tutto il mondo.

Ho una fotocamera, mi faccio una foto, la metto su internet, cosa c’è per pranzo? –  La fotografia è un arte, su questo non c’è alcun dubbio, ma uno scatto della vostra cena, di un tramonto in stazione, un immagine del vostro cane ed una selfie lo sono? Si tratta delle immagini più diffuse presenti su Instagram, ma anche su Facebook, Twitter, Tumbrl ect., sono definibili fotografie, oppure sono una forma diversa di comunicazione? Una selfie non inizia e finisce nell’autoscatto di sé stessi, ma è la messa in rete di questa a far si che scatti il processo. Quello di cui si sta parlando, quindi, non è solo l’atto di fotografarsi, ma condividere l’immagine alla cerchia sociale che ognuno ha, o vuole crearsi, online.

Rappresentano istanti e ricercano un’audience, come l’update di uno status facebook o un tweet. Le selfie vogliono raccogliere “mi piace”, commenti e condivisioni: vogliono essere popular. Non sono quindi espressione di vanità ed egocentrismo? Forse, indubbiamente sono l’espressione di stati d’animo, un mezzo per comunicare agli altri dove siamo, cosa facciamo, con chi siamo e soprattutto come stiamo: raffigurazione e spiegazione insieme che vale più dei 140 caratteri di un tweet. Un nuovo trend è pubblicare selfie al mattino, senza trucco ne parrucco, e la sera c’è chi preferisce fotografare il proprio viso che esprime la delusione di una brutta giornata che scriverne un lungo post. Viviamo in un era fatta di tempi stretti e cosa c’è di più rapido ed indolore di un autoscatto con lo smartphone?

Selfie Vip

Articolo redatto da Erica Chiesi | Tutti i diritti sono riservati

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