Quando mi chiedete qual è l’aspetto del mio lavoro che più amo, vi rispondo sempre: incontrare le persone. Perché indubbiamente ci sono luoghi meravigliosi e prodotti interessanti, ma sono le persone a fare la differenza. Incontrare Daniel Canzian è stato un viaggio nella concretezza di uno chef che ama le materie prime e il cibo sopra ogni cosa, che si dedica a loro senza mai esserne sopraffatto e che porta in tavola una tradizione italiana contemporanea che affascina nella sua essenzialità e nei ricordi che è in grado di generare e far riaffiorare.
Ma facciamo un passo indietro, perché non solo ho avuto l’occasione di provare i piatti dello chef stellato che ha aperto il Daniel Canzian Ristorante in Brera, a Milano, ma anche di assistere in prima persona a una cooking class privata all’interno della sua cucina, poco prima dell’inizio del servizio serale: un’occasione unica di confronto e di immersione nella sua filosofia di cucina.
È iniziato tutto così: con le materie prime. Perché senza di esse la cucina non avrebbe senso, ma sopratutto senza di esse qui mancherebbe il tassello importante e fondamentale dell’idea che Daniel porta in cucina. “Senza nulla togliere alla proposta food internazionale, noi viviamo seduti sulla Ferrari enogastronomica del mondo” queste le sue parole nel descrivere la varietà e la qualità dei prodotti che si trovano sul nostro territorio, nella nostra meravigliosa Italia.
Da qui parte il suo manifesto della cucina italiana contemporanea, che si articola in 7 punti: la cucina è arte ed esprime la sua massima raffinatezza attraverso la sintesi e la semplicità, la stagionalità è alla base della sostenibilità, la natura è la regola principale del futuro, è necessario restaurare la tradizione per guardare al futuro, la regionalizzazione è la chiave per recuperare il rapporto con la nostra terra d’origine, l’esempio è la più alta forma di insegnamento, un cuoco deve usare la mente e non gli occhi per allenarsi al bello e al buono.
Essere fianco a fianco dello chef Daniel è incredibile e trascinante: si finisce a tagliare un pomodoro con l’emozione delle prime volte, degustare prodotti scelti e selezionati con estrema cura, in una cucina che per lui è una casa, e proprio in essa ti accoglie come amici. L’esperienza che abbiamo vissuto noi è stata senza dubbio unica, ma ciò non significa che sia esclusiva. Daniel si è infatti aperto ai corsi di cucina con lui, proprio all’interno del Daniel Canzian Ristorante: una bellissima opportunità per conoscere dal vivo un uomo che è più di uno chef, è una delle persone più talentuose, umili e concrete che io abbia mai incontrato, un cuoco che ama le materie prime e le utilizza con cura ed un amore speciale.
Assaggiare i piatti ed immergersi nei sapori dopo averli visti prendere forma dal vivo e continuare a farlo seduti in prima fila con vista sulla cucina, è stato magico. Un connubio di percezioni, emozioni e ricordi di cui, prima di salutarvi, vi lascio di seguito qualche fotografia che racchiude alcune portate: l’uovo d’Artista, il pane sfogliato, la zuppetta ai frutti di mare, il Risotto al brodo affumicato curry paprika e tè nero, il Goulash di polpo ed a chiudere la Millefoglie caramellata alla vaniglia Tahiti, marroni e mele cotogne. Da provare, senza dubbio.
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