Ansia, paura, tachicaridia, pensieri, ecco cosa proviamo quando vediamo una di quelle raccomandate verdi che ci vengono recapitate a casa con su scritto “atto di notifica” e affianco “servizio notifiche verbali stradali”.
Abbiamo immediatamente compreso che si tratta di un verbale per una violazione del codice della strada e da subito scattano le domande di rito. Quanto avrò preso di multa? Dove l’avrò presa? Quanti punti mi toglieranno?
Io, fortunatamente, nonostante i tanti kilometri percorsi in occasione dei diversi test drive devo dire che (facendo dovuti scongiuri) non sono mai incappato in gravi violazioni del codice della strada. Certo ammetto di osservare, per quanto possibile, i limiti di velocità e soprattutto, cosa ancora più importante, di prestare molta attenzione la cartellonistica in quanto tendenzialmente ogni dispositivo per la rilevazione elettronica la velocità deve essere segnalato opportunamente.
Certo però la situazione non è sempre così trasparente e capita a volte di imbattersi in veri e propri agguati. Ne sono la testimonianza di articoli di giornale nei giorni immediatamente successivi all’introduzione dei nuovi autovelox nella città di Milano, posizionati in alcuni tratti dove il limite di 50 km/h in una strada a tre corsie per senso di marcia con spartitraffico centrale sembra essere un vero e proprio assurdo.
Multe a tappeto. In rete esiste anche un mio video, gentilmente ceduto ad alcuni amici e colleghi di una testata auto, dove si vedono la raffica di multe fatte da alcuni autovelox cittadini: una vera e propria strage.
Ma è sempre negligenza del cittadino oppure a volte i limiti di velocità sono una vera e propria giungla? Pensiamo ad esempio alla “Milano-Meda” (nota superstrada che conduce verso la Brianza). Si parte da Milano con un limite di 70 km/h. Si passa ad 80 nel tratto gestito dalla Provincia che diventano poi 100 all’altezza dell’uscita 5 (proprio in corrispondenza di un autovelox) per tornare ad 80 dopo un paio di kilometri.
Per fortuna oggi ci aiuta la tecnologia ed in particolare nei miei viaggi auto non posso fare a meno di affidarmi, oltre che al rispetto del codice della strada, al mio compagno di viaggio Coyote che grazie ad un sistema di localizzazione GPS vi permette di abbassare sensibilmente la possibilità di ricevere una di quelle raccomandate di colore verde tanto odiate. Coyote interfaccia la propria posizione con una base di dati che viene aggiornata periodicamente, all’atto dell’accensione del dispositivo. Prima di incrociare un sistema di rilevazione elettronica della velocità viene mandato un avviso visivo e successivamente sonoro in modo che il conducente possa eventualmente ripristinare uno stile di guida rispettoso del Codice.
La catalogazione degli autovelox viene fatta in parte dall’azienda Coyote ed in parte degli utenti che, mediante la semplice pressione di un pulsante, possono notificare alla comunità che utilizza Coyote, l’eventuale presenza di una postazione mobile piuttosto che un incidente, una coda, un rallentamento oppure un autovelox non presente nella base di dati di Coyote. Il tutto nel massimo rispetto delle Leggi italiane.
In generale questo tipo di dispositivo non vuole essere un incentivo a correre come dei disperati sulle strade del bel paese, però è innegabile il fatto che si sia una di quelle nazioni dove maggiormente si trovano questi dispositivi tanto odiati. Basta un attimo di distrazione per trovarsi una brutta sorpresa nella cassetta delle lettere, tanto vale prevenire e affidarsi a Coyote che con un piccolo abbonamento annuale ci fornisce una cartografia sempre aggiornata degli autovelox italiani.
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