L’evento che mi accingo a descrivervi si svolge in una location insolita e molto affascinante. Siamo allo Sheraton antistante l’aeroporto di Malpensa, un posto logicamente associato al via vai di uomini d’affari, alla partenza per le vacanze, non di certo ad una cena rilassata fra amici in cui lo stress e la fretta sono assolutamente banditi. Gli spazi a disposizione all’interno di questo hotel sono davvero immensi, corridoi sterminati ed ampie sale d’attesa potrebbero essere l’ambientazione perfetta per un film horror di stampo Kubrickiano, solo che in questo caso invece del triciclo dovrebbe essere prevista una moto

All’interno di questa opera d’arte contemporanea si cela, oltre ad una raccolta ed attraente spa, un ristorante di classe che vedrete ricomparire spesso l’anno prossimo su questi schermi. Si tratta de Il Canneto, il cui chef Enrico Fiorentini ha presentato la sua cucina nel corso della serata

 

Ad attenderci ai tavoli del ristorante c’era una curiosa e golosa piramide di cucchiani contenenti dei gustosi appetizer che si sono rivelati qualcosa di molto vicino alle ciliegie, una volta assaggiatone uno non è stato facile dire basta. Insieme agli stuzzichini abbiamo fatto la conoscenza anche della cantina che ci ha accompagnato nel corso della serata, la siciliana Tasca d’Almerita, che ha proposto in abbinamento alle entrée un delicato Spumante metodo classico 2008

 

Il primo piatto che introduce lo chef Fiorentini è un risottino alla zucca con mandorle tostate al sale e spuma di taleggio. Il riso, come d’abitudine, era l’ottimo Carnaroli della Riserva San Massimo cotto magistralmente, la zucca ed il taleggio si univano perfettamente, mentre le mandorle conferivano la necessaria croccantezza al piatto, oltre a costituire un piacevole rimando alla Sicilia. Le foglioline di timo appoggiate in cima al riso completavano il tutto alleggerendo il taleggio

 Il piatto principale, più complesso ed elaborato, è una miniatura d’Angus al Vin Brulé con tartare di mazzancolle alla maggiorana accompagnate da patate schiacciate alle castagene. Un piatto in cui lo chef mette in bella mostra le proprie qualità, sia nella scelta della materia prima, l’angus era ottimo, sia nella composizione di un piatto importante. In abbinamento ad un secondo di tale struttura è stato proposto un vino di egual caratura: una doppia magnum di Rosso del Conte 2006, un grade rosso a base Nero d’Avola di lunghissima persistenza e con una nota dolce peculiare piacevolissima, da segnarsi assolutamente

 

 

Per chiudere in bellezza la serata è stato servito un Clafoutis natalizio al mascarpone, castagne e gelato ai cachi, un dessert non eccessivamente dolce, in cui il mascarpone risultava appena accennato e l’ensemble suonava insieme una musica delicata e piacevole, una sonata al chiaro di luna leggera, ma golosa

 

Una bella scoperta in un posto nonostante le apparenze inaspettatamente caldo, non nel senso termico del termine, ed accogliente, un ristorante in cui tornerò volentieri

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati

3 Risposte

  1. nancymorya

    Good article. And a classy restaurant, kitchen, delicious food and wine really mouth watering pictures. Good work.

  2. Giulia

    Ma io quella ragazza la conosco!!
    Bello l’articolo, bravo IlFede!

    Giuly