Chiudo gli occhi e rivedo una tavola imbandita, delizie di ogni tipo fatte in casa – tutte, ma proprio tutte – e come colonna sonora le nostre risate, incuranti della pioggia che cadeva. É l’ultimo ricordo del mio soggiorno a Campo Tures, comune del Sud Tirol.
Premiato dal Touring Club con il titolo di Bandiera Arancione, Campo Tures ha il “pedigree” di cui godono pochi comuni italiani, con meno di 15 000 abitanti, non sul mare e con accoglienza, servizi, tutela dell’ambiente, accesso e fruibilità delle risorse (ed altro ancora), rispettosi di severi standard di qualitá. Una certificazione temporanea, che ogni comune premiato deve riconquistare ogni due anni.
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Immerso nel verde, Campo Tures mi ha lasciato a bocca aperta per un sacco di motivi e ve li racconto così, a ruota libera, senza troppi nessi logici se non il barometro della mia costante sorpresa.
Comincio dalla bellezza dei tanti masi visitati, piccole strutture tendenzialmente isolate ma abitate tutto l’anno. Qui la modernitá ha un sapore speciale. Sposa i rituali del mondo contadino, con sveglia alle sei e duro lavoro, e l’avanguardia fatta di scelte “di tendenza”, come la produzione di latte esclusivamente Bio o la creazione di percorsi didattici/ludici per bambini e turisti.
Segnatevi questi indirizzi se volete tornare alle origini per qualche giorno, rigenerarvi e mangiare ottimo cibo fatto in casa con la possibilità di mettervi all’opera in prima persona.
Lahnerhof, a Caminada,dove imparare a fare il pane, infornarlo nel forno a legna in giardino e consumarlo con salamini e marmellate fatte dalla padrona di casa. Un piccolo appartamento per quattro persone vi costerá ben meno di 100 euro al giorno in alta stagione e riposerete in un contesto delizioso.
Se come me adorate il latte, il posto giusto per provare un’esperienza divertente é il maso Stillwagerhof , dove potrete mungere le mucche (l’ho ftto anch’io!) e scoprire come funziona la filiera produttiva di un prodtto Biologico. Ho imparato piccole grandi cose che ignoravo, ad esempio che una mucca, ogni giorno, beve in media 70 litri d’acqua e produce circa 20 l di latte
Se invece Hansel e Gretel vi strappano ancora un sorriso e gli occhi a cuoricino (i miei erano grandi quanto quelli di Spenk), non perdete questo posto: Kofler Zwischen den Wänden (Acereto, Campo Tures) dove meritano un minuto di silenzio i tipici ravioli di ricotta e spinaci ( gli schlutzkrapfen) e lo strudel di mele: celestiali.
Interamente dedito alla produzione del formaggio, invece, é il maso Mittermairhod a Selva dei Molini. Qui ho potuto cimentarmi nella produzione del Gräukase. Questo formaggio, presidio slowfood, è ottenuto da latte scremato, pertanto magrissimo, e con una ricetta antichisima che varia da produttore a produttore e lo rende unico ogni volta. Ciliegina sulla torta é la stagionatura differente con cui è possibile consumarlo e che fa assumere al Gräukase una una colorazione giallastra crescente col passare dei giorni.
Se invece siete turisti meno avvezzi alla cultura contadina, Campo Tures offre una Natura tutta da scopriere e un’infinitá di percorsi gastronomici meno rurali. Vi suggerisco una cena all’Hotel Drumlerhof , stuttura deliziosa anche per alloggiare e in cui si respira l’eccellenza del Sud Tirol, fatta di cura per i dettagli, attenzione estrema, rispetto per l’ambiente e le risorse energetiche. Sono bastate due chiacchiere con il direttore dell’Hotel, conosciuto in sede, per capire perché Campo Tures può dirsi un’isola felice dove il Turismo si inserisce in un meccanismo complessivo di ottima gestione.
Altra chicca per un soggiorno o una sosta, ed anche per essere coccolati nel confort di una spa eccellente, è il centro Moosmair Arcana.
Qui abbiamo raccolto erbe e fiori accompagnati da una guida esperta, Annares Ebenkofler, che ci ha guidati alla scoperta di foglioline e fiori di campo edibili. In cucina li abbiamo frullati ed abbiamo accompagnato la crema ottenuta con del pane sempre autoprodotto.
A Campo Tures e nei dintorni c’è davvero l’imbarazzo della scelta per alloggiare e se cercate un Hotel in Paese, a due passi dalla via principale, vi suggerisco l’Hotel Alte Mühle : camera spaziose interamente in legno, una hall che meriterebbe almeno 20 foto in questo post e una colazione fantastica: un kg di felicitá al dì fatta di pane di ogni tipo e dolci fatti in casa. Vi incanterà anche la gentilezza del personale di sala, un’altra tra le costanti a Campo Tures.
Vi raccomando, se siete in zona non trascurate lo street food e la manifestazione Cena sotto le Stelle per una serata di profumi, musica e buon umore contagiosi assaggiando canederli e tanto altre specialità locali insieme a fiumi di ottima birra.
Campo Tures merita almeno una settimana di soggiorno, ma se la vostra permanenza dovesse essere di un tempo più ridotto allora vi suggerisco due cose da non perdere assolutamente.
La prima è la visita al Castello di Taufers , che domina Campo Tures dall’alto ed é in ottimo stato di conservazione. Le stanze raccontano di un’epoca di grandi splendori e mille leggende. Se avrete occasione di visitarlo troverete anche una vera chicca – per voi lettrici più modaiole – ed é la testimonianza che i giornali di moda contemporanei sono antichi quanto il mondo e da sempre contengono immagini, suggerimenti di stile, gossip, e tutto ciò che consideriamo moderno.
Fermatevi poi a Cascade, il centro wellness comunale (sì, avete letto bene) per un pomeriggio di relax a cinque stelle. Il centro é dotato di un’ampia offerta di servizi per il benessere ed é aperto a tutti ad un prezzo decisamente accessibile.
Non lasciate Campo Tures prima di dedicare un paio d’ore al sentiero di San Francesco, che non vorrei descrivervi per lasciare il piacere di scoprirlo da soli. Vi dico solo che tra pini e cascate l’uomo ha scelto di celebrare la Natura interpretando il cantico delle creature. Lo ha fatto con sculture che animano il percorso e lo rendono davvero suggestivo.
Ho salutato Campo Tures con un arrivederci convinto. Merita senza dubbio il mio ritorno.
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Articolo scritto e redatto da Mara Stragapede | Tutti i diritti sono riservati