Nel 1979 Timberland, azienda leader mondiale nella progettazione e commercializzazione di calzature ed abbigliamento per coloro che amano la vita all’aria aperta e vivono appieno l’outdoor lifestyle, ha realizzato la sua prima Boat Shoe per risolvere uno specifico problema: mantenere l’equilibrio sulle superfici scivolose di una barca.
Pellami naturali di alta qualità, cuciture in nylon impermeabile e resistente nel tempo, occhielli in ottone hanno reso questa calzatura un must have, un’icona, prediletta sia da uomini sia da donne. Tant’è che anche oggi, dopo 35 anni, la Boat Shoe viene scelta da un pubblico più ampio di quello originale: il suo design durevole la rende infatti adatta come scarpa da città, per una giornata in ufficio, ma allo stesso tempo perfetta come calzatura primaverile ed estiva, facile da indossare anche per le giornate al mare. La trasformazione della scarpa da barca in calzatura per tutti ha aperto la strada a nuove reinterpretazioni ad opera di molti marchi di moda, ognuno dei quali ha aggiunto un tocco di originalità ai modelli, pur rispettando la storia e l’artigianalità che li hanno sempre contraddistinti.
È una calzatura casual, perfetta per un look preppy, chic e sportivo con shorts, T-shirt o camicia; per un look moderno, l’abbinamento ideale è quello con fantasie e color block, che così vengono equilibrati dalle forme classiche della Boat Shoe mentre per un’occasione più elegante la scelta migliore cade su un paio di jeans slim fit, camicia bianca e blazer.
Per la Primavera/Estate 2016 Timberland ha rivisitato la classica silhouette della Boat Shoe con diversi materiali, in pelle premium e morbido scamosciato, declinandole in una varietà di sgargianti colori estivi, rossi accesi, verdi e gialli che provengono da una conceria sostenibile classificata Silver da LWG. Particolare attenzione è rivolta verso le Boat Shoes della limited edition dedicata ad alcuni paesi europei. Una capsule collection creata per spiriti cosmopoliti ed ispirata alla bandiere di Italia, Inghilterra, Germania, Francia e Spagna.
Articolo scritto e redatto da Paola Redaelli | Tutti i diritti sono riservati