L’arrivo dell’autunno vale quanto un evento: si sprecano foto di tramonti sul mare con dediche nostalgiche, foto ricordo de “l’altro ieri” che si è allontanato così in fretta da sembrare “l’altro ieri del 2013”.

La fine dell’estate sembra non essere un semplice momento di transazione, ma una sorta di processo di consapevolezza interiore che passando per una fase traumatica iniziale ci ritrova poi tutti qui rassegnati, a settembre, quasi ottobre. Pronti (ahahaha) a riprendere con l’anno che riparte ed il ritorno in ufficio (ahahahaha, l’ho detto?).

E allora via a focalizzarci sulle cose belle che possiamo fare (a me bastava il mare a vista, ma non vorrei girare il dito nella piaga), c’è chi si iscrive in palestra (ancora), chi esce tutte le sere nonostante la pioggia scrosciante, chi si fa tutte le feste di “fine estate” in città: giacché finisce tanto vale ballarci su fino al 15 novembre, che poi passiamo sul task Natale e siamo di nuovo tutti felici.

Io sto ancora decidendo cosa fare, per il momento ho ripreso a girare la città in bici, ho iniziato un nuovo libro e faccio il pieno di amici ogni giorno. A contorno di tutto c’è una nuova selezione musicale, ovvio. Una playlist d’autunno. Vuoi che dopo 4 mesi di “hit estive” io abbia bisogno di un break, vuoi che ogni stagione richiede le sue scoperte e i suo ascolti, di tutto un po’: ogni nuovo inizio merita la sua più adatta colonna sonora, e questo è un inizio a tutti gli effetti.

La mia playlist è decisamente varia perché cerco principalmente di assecondare 3 esigenze:

il ritorno ad una routine dinamica e cittadina, non mancano quindi pezzi che mi accompagnano in bici, in metro o mentre sono a spasso per la città. Sono le “colonne sonore” dico io, quei pezzi che tiri su facendo altro e ti ritrovi comunque a canticchiare (per dirla in modo elegante, poi quando mi arresteranno perché canto i ritornelli in metro a palla vi scrivo due righe), ti distraggono ma in un modo bello.  Aggiungono calore e addirittura glamour alle cose che fai. Ci sono sceneggiature che senza musica non sarebbero mai altrettanto emozionanti, questi sono quei pezzi là, nella mia playlist trovate “Doop Woop” ad esempio, e “Feeling Good”, anche questa interpretata da Ms. Lauryn Hill (Nina Revisited è un album che vale la pena di un ascolto per intero, ma provo sempre a non esagerare con troppi brani simili in una stessa playlist). Un pezzo che mi aiuta molto in questo, inoltre, è “Shelter” degli Years&Years, i tre pischelletti che stanno facendo impazzire l’Inghilterra, il cui video ha “solo” 33 milioni e rotte view su Youtube.

Allo stesso modo e allo stesso scopo, trovate nella playlist anche “Satellite” di Colapesce, feat. Meg. Ammetto che questa canzone assorbe un po’ anche ad una funzione catartica: ha delle sonorità estive e romantiche che in qualche modo, servono a farmi sentire ancora un in vacanza. È la mia canzone da pausa con il mondo. Una pausa di 3’23” ce la possiamo ancora permettere, no?

La seconda situazione che cerco di “presidiare” è, manco a dirlo, l’ufficio! Per fortuna in ufficio ho spesso la possibilità di lavorare anche con la musica, ne ascoltiamo tutti e finché non diamo fastidio agli altri o non siamo contestati dagli ascoltatori forzati, possiamo tranquillamente fare 8 ore di rotazione in streaming. Qui l’ascolto va calibrato spesso anche in funzione dei gusti dei miei colleghi e comunque, cerco sempre di tenere su cose che possano aiutarmi a restare concentrata e mai il contrario. Un esempio? “Il brucaliffo” di Brunori Sas, accettata dai colleghi a pieni voti  così come anche la cover di “Crazy” nella versione di Daniela Andrade, voce dolcissima, intonazione puntuale. Un canto semplice e vellutato. Ma vi dirò, le mie due colleghe sciurettine hanno anche apprezzato Levante, tra le varie proposte mi è stata indicata “Ciao per sempre” e io l’ho diligentemente inserita in playlist!

Terza condizione che assolutamente richiama la musica è l’incontro con l’autunno, l’ammirazione della città che cambia per vestirsi di colori diversi, la luce del tramonto, l’aria che sa di fresco ma ci permette ancora pochi, pochissimi strati, le foglie ingiallite che cominciano a colorare il resto. Non si può evitare di avere qualcosa con cui accompagnare l’accoglienza di una delle stagioni più belle da vivere in città. Io ho scelto la poesia di Giuliano Dottori con diversi brani, tra cui “Chiudi l’emergenza nello specchio” e l’intensità di “Waltz del Bounty” dei Verdena. “Sugar” degli Editors è inoltre tra questi brani, si, forse non è esattamente in linea con i precedenti, ma ha la stessa capacità di emozionarmi in modo positivo ed è quel tipo di canzone che potrei ascoltare innamorandomi continuamente dato quel mix di forza e malinconia che mi lascia.

La playlist completa è composta di tanti altri brani che in qualche modo entrano nel mio calderone emotivo di questi giorni e lo assecondano o lo condizionano, dandogli la direzione che vorrei. La chiamano playlist, ma potremmo tranquillamente definirla “terapia”.

È continuamente in crescita e se volete consigliarmi qualcosa da aggiungere, sarei davvero felice di potervi accontentare.

Intanto, buon ascolto e buon autunno.

 

Articolo scritto e redatto da Alessia Esposito | Tutti i diritti sono riservati