Abbiamo avuto l’occasione e l’onore di essere stati scelti da Ford per accompagnarli negli Stati Uniti in occasione del NAIAS (North America International Auto Show) ed è così che un giovedì mattina della seconda settimana dell’anno partiamo alla volta di Detroit, con scalo a Parigi.

Si è appena verificato l’attacco terroristico al giornale parigino Charlie Hebdo e realizziamo immediatamente che la situazione sui voli internazionali è molto complessa tanto da tardare la nostra partenza di oltre un’ora e mezza a causa di controlli di sicurezza straordinari.

Dopo circa 9 ore di volo raggiungiamo la città di Detroit dove ci aspetta un clima terribilmente freddo con temperature eccezionali che toccano i -20 gradi. Ne parlano tutti, Corriere compreso. Per fortuna il nostro albergo è dentro l’aeroporto e non dobbiamo nemmeno mettere il naso all’aperto.

Siamo arrivati negli Stati Uniti con un paio di giorni di anticipo e abbiamo deciso di prendere una macchina e dirigerci verso le cascate del Niagara, che distano circa 500 chilometri da dove ci troviamo. Da lì decideremo il daffarsi.

La prima sfida è quella di trovare gli uffici presso i quali noleggiare una vettura. Certo, ci troviamo in un aeroporto e solitamente ci sono diverse società di noleggio, ma qui a Detroit per trovare un’auto bisogna prendere un autobus che ti conduce ad un enorme parcheggio distante una manciata di chilometri dal terminal.

Facciamo la nostra scelta e ovviamente non possiamo che optare per una Ford. Nello specifico è una Ford Explorer, un SUV a trazione integrale che sicuramente non avrà problemi con questo clima.

Ford NAIAS

Ci mettiamo in viaggio e dopo qualche ora di tragitto posso già dire qualcosa delle strade canadesi. La prima è che se rimani senza acqua per lavare i vetri sei finito. Le strade sono fortemente salate e la neve che si scioglie ti concia i vetri da sbattere via. Ogni auto che ti supera ti sporca il vetro e si deve costantemente usare acqua per ripulire il vetro.

La seconda è che il limite di velocità nelle autostrade è 100 km/h e da quella velocità non si scappa.

Questo, seppure non permetta un gran divertimento, rende la guida sostanzialmente molto più leggera perché non si deve sempre stare attento alle auto lente e a quelle che vogliono correre matti anche con strade trafficate. Qui non ci sono macchine con targa Svizzera che sfrecciano a 200 chilometri all’ora. Tutti vanno sostanzialmente alla medesima velocità con una tolleranza di una decina di chilometri orari. Telecamere non ne ho vista nemmeno una, indice del fatto che qui la gente deve aver probabilmente ricevuto un’educazione stradale abbastanza importante.

Ford NAIAS

Il prossimo che sento lamentarsi dei camion presenti sulle strade del Bel Paese lo mando a guidare per un po’ in Canada (o peggio ancora nei dintorni di Detroit) dove, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ci sono tantissimi camion carichi come dei muli che ti sfrecciano a fianco alla velocità stabilita per legge ovvero 100 chilometri orari.

Ford NAIAS

La guida avviene per quello che noi chiameremo file parallele che è un modo educato per dire che ognuno si supera un po’ dove vuole: a sinistra oppure a destra. Nonostante sembri confuso devo ammettere che una volta fatta l’abitudine diventa quasi comodo perché c’è sempre il pigro che si piazza al centro della carreggiata che puoi superare comodamente e liberamente passando sulla destra.

Le strade canadesi sono sostanzialmente prive di traffico e solo avvicinandosi alle grandi città capita di trovare un minimo congestione. Visti i limiti di velocità particolarmente restrittivi mi sarei immaginato di non vedere nemmeno un incidente e invece ne ho incrociati ben tre. Che i canadesi non sappiano guidare sulla neve ?

Dopo sei ore di viaggio mi trovo nei pressi delle Cascate del Niagara che sono uno spazio aperto al pubblico e accessibile senza pagare un centesimo. Certo conviene mettere l’auto a pagamento (10 dollari americani) perchè qui con le sanzioni non scherzano.

Le cascate sono completamente ghiacciate. L’ultima volta era successo 150 anni fa. Fa un freddo eccezionale anche qui e in effetti i turisti in giro sono pochissimi. Lo spettacolo che ci si para davanti è impressionante. Potreste essere portati a pensare che siano altissime invece vi deluderò: sono alte solo 52 metri (un palazzo di di una ventina di piani). Certo non poco. La cosa impressionante è il volume di acqua che scende lungo un fronte che si divide in tre lati diversi. I calcoli stimano che ogni muniti scendano dalle cascate 150.000 metri cubi di acqua. Una cifra impressionante, specie se toccata con mano a meno di dieci metri dal salto.

Vi lascio con alcune foto del viaggio, spero vi piacciano.

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