Se il contouring è stato la grande ossessione del 2015, lo strobing sarà quella del 2016. Basta giochi di luci e ombre sul viso, la parola d’ordine di quest’anno sarà: illuminare. L’effetto finale dovrà essere proprio quello dello stroboscopio, un’invasione di luce.
La tendenza dello strobing riguarda ovviamente il make up del viso, molto amato dalle star che vogliono brillare sotto le luci dei flash. Lo strobing gioca infatti con diversi prodotti e texture per creare sul viso effetti di luce abbaglianti. Dall’effetto più naturale rispetto al contouring, lo strobing prevede solitamente un trucco minimal e semplice, con l’attenzione tutta concentrata sulla pelle del viso che si farà luminosa e lucentissima.
L’effetto luminoso dona sicuramente un aspetto sano e molto radioso, per questo la tecnica dello strobing è molto versatile perché può essere portata dal giorno alla sera senza eccessivi ritocchi. Ma dove e come si applica esattamente? Per un effetto perfettamente luminoso i prodotti da usare sono ovviamente gli illuminanti e i blush che si mescoleranno per ottenere l’effetto desiderato. Con il pennello dovrete applicare i vari prodotti sulle zone del viso più sporgenti come zigomi, naso, arco di cupido e arcata sopraccigliare. Ovviamente la vostra base trucco dovrà essere il più possibile coprente e garantirvi un effetto matte all day long, sarete voi infatti a creare i diversi giochi di luce.
L’idea finale è quella di dare più volume al viso alleggerendo in alcuni casi certi tratti marcati. Lo strobing è una tecnica che, se usata nel modo giusto, vi aiuterà a sentirvi splendenti anche quando la vostra pelle sembrerà grigia e spenta. Fate solo un po’ di attenzione se avete una pelle mista o tendente al grasso, la troppa luce su certe zone potrebbe accentuare imperfezioni o pori dilatati: in questo caso dotatevi di una cipria dall’effetto traslucido da passare sul viso al bisogno. A questo punto siete prontissime per provare lo strobing!
Credits Google | Tutti i diritti sono riservati
Articolo scritto e redatto da Ilaria Beghin | Tutti i diritti sono riservati