Doveva essere un weekend torinese, ma si è trasformato in una piacevolissima 24 ore in città. Ebbene sì, venerdì mattina siamo partiti tutti e quattro insieme alla volta di Torino per goderci un programma dettagliato e serratissimo che ci ha affascinato e fatto innamorare ancora di più di questa meravigliosa città.
Ma iniziamo dal principio, perché tutto inizia con un invito dal re della dolcezza ovvero Pastiglie Leone che, dal 1857, rappresenta un punto di riferimento di dolcezza, attraverso ricette ispirate alla tradizione e alla selezione dei migliori ingredienti. Pastiglie Leone, la sola azienda italiana con così tante differenti produzioni artigianali, ci ha aperto letteralmente le sue porte conducendoci in un viaggio multi sensoriale davvero unico. Caramelle, gommose, gelatine, liquirizie, classiche pastiglie e finissimo cioccolato: siamo rimasti affascinati dai profumi e dai colori della produzione, per non parlare degli assaggi golosi, che hanno reso questo luogo davvero indimenticabile.
Una volta terminata la visita, ci siamo spostati in centro città e, dopo un pranzo da Poormanger, abbiamo fatto check in all’Hotel Victoria di Torino, affiliato a Space Hotel. Lo stile dell’Hotel Victoria nasce da un incontro armonioso tra eleganza e sobrietà. Le camere, come gli spazi comuni, sono rifinite nei dettagli, accoglienti e capienti. Al nostro arrivo abbiamo trovato una soluzione perfetta per famiglie ad attenderci: due camere contigue che si possono collegare fra di loro chiudendo una porta sul corridoio: idea che ci ha permesso di creare un appartamentino torinese splendido, tutto per noi. L’attenzione al cliente è massima anche nei confronti dei bambini: Gaia e Giada hanno trovato nella loro stanza dei giochi ad hoc tutti a loro dedicati.
Dopo il check in e un cambio veloce ci siamo goduti una passeggiata senza meta per Torino, per poi tornare all’Hotel Victoria per un piccolo momento di spa, prima di uscire nuovamente.
Rigenerati da doccia e confort, ci siamo diretti verso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dove ci attendeva una guida per una visita privata. La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dal 1995 sostiene i giovani artisti italiani e stranieri, con una particolare attenzione alla committenza e produzione di nuove opere, promuovendo l’arte contemporanea con l’obiettivo di avvicinare ad essa un pubblico sempre più ampio. Al suo interno abbiamo visitato la mostra Tutto passa tranne il passato che ci ha condotto attraverso la crescente consapevolezza pubblica della violenza razzista e della ingiustizia storica che ha riposizionato monumenti, collezioni etnografiche e archivi fulmini di origine colossale al centro del dibattito politico e sociale.
Nello spazio di Fondazione Sandretto Re Rebaudengo abbiamo anche trovato Berlinde De Bruyckere con Aletheia, On-Vergeten; un’installazione ambientale immersiva concepita dall’artista come doppio di un luogo che ha profondamente impressionato la sua immaginazione, un laboratorio per la lavorazione delle pelli ad Anderlecht. Di seguito le parole dell’artista sull’opera, qui un video dell’esperienza che ho vissuto.
In questo momento storico, in cui proliferano estremismo e razzismo, in cui compassione e solidarietà sono inariditi, in cui vediamo troppe somiglianze con l’inquietudine degli anni trenta che ha preceduto le mostruosità innominabili dell’Olocausto e quella particolare diffamazione della civiltà è persino negata da persone con troppo potere politico, sento l’esigenza di proporre immagini audaci, forti. Voglio portare quella stanza al pubblico. Come una esperienza fisica, immersiva – Berlinde De Bruyckere
E dopo questa incantevole immersione nell’arte ci siamo spostati da Spazio7, il ristorante di Torino premiato con la stella Michelin
Il percorso enogastronomico che io e Alessandro abbiamo avuto modo di degustare in Spazio7 – mentre Giada e Gaia si sono godute degli ottimi ravioli al plin burro e formaggio – è stato Spazio7 nel tempo, i classici del ristorante in un menù a 5 portate con la corrispettiva proposta di degustazione vini.
Dopo le entrée, ci siamo immersi in una esperienza culinaria di eccellenza di cui vi lascio il reportage fotografico realizzato in loco. Dentice all’acqua pazza (2016), Coniglio, verza e peperoni (2019), Ravioli al plin (2012), Agnello allo spiedo (2018) e Funghetto (2020). A chiusura la piccola pasticceria.
La nostra 24 ore a Torino, una delle più belle città italiane, si è quindi conclusa con ricordi deliziosi e preziosi, che ci hanno riaccompagnato a casa come un abbraccio.
Fotografie Pastiglie Leone cortesi Claudia Ferri | Tutti i diritti sono riservati