12/09/2015, con il punteggio di 7-6 6-2 Flavia Pennetta batte la connazionale Roberta Vinci nella finale degli U.S. Open, aggiudicandosi così il suo primo titolo in un torneo del Grande Slam. Non è però la cronaca sportiva di questa partita ad animare le intenzioni di chi scrive, ma altro, molto altro…
Dodici settembre duemilaquindici, due ragazze pugliesi, amiche da sempre, rivali dall’età di nove anni, scrivono la pagina più bella della storia del tennis Italiano, una delle più incredibili dello sport nostrano. Dal 1881, anno della nascita dell’ attività tennistica professionale con l’ introduzione dei tornei del Grande Slam (Australia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti), mai abbiamo assistito ad una finale tutta Italiana in uno di questi 4 Major. Mai fino a questo sabato di fine estate che nessuno di noi potrà mai scordare, un appuntamento epico che ha spinto addirittura le alte sfere del nostro governo a partecipare, per la prima volta, sulle tribune dell’Arthur Ashe Stadium di New York.
Chi sono quindi e come sono arrivate fin qui le due fantastiche atlete che hanno dato vita a questo evento?
Cominciamo dalla vincitrice, al secolo Flavia Pennetta, trentatreenne di Brindisi. Una carriera sempre al top, prima Italiana ad entrare nelle prime dieci della classifica Mondiale (2009), detentrice della serie più lunga di partite vinte consecutivamente nel circuito femminile per una giocatrice nostrana (15). Bloccata da tanti infortuni, soprattutto al polso destro, nel momento migliore della sua vita tennistica, negli ultimi anni ha alternato risultati eccellenti, come la vittoria nel torneo di Indian Wells nel Marzo scorso, a sconfitte pesanti. Fino a New York… Flavia supera i primi turni con qualche difficoltà, un set ceduto nel primo incontro con la modesta australiana Gajdosova ed uno nei sedicesimi con la ceca Cetkovska, ma dagli ottavi di finale in poi la sua marcia diventa inarrestabile; annicchilita l’australiana ed ex campionessa in America Samantha Stosur, domata dopo una grande battaglia l’ex vincitrice di Wimbledon la ceca Petra Kvitova, umiliata in semifinale la rumena numero 2 del Mondo Simona Halep, fino al trionfo nel derby finale, alla conclusione del quale ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni. Come tutti i grandi, ritiro all’apice.
Roberta Vinci, tarantina, di anni ne ha 32, e, fino a qualche giorno fa, ha ottenuto i risultati migliori della sua carriera in doppio. In coppia con la grande amica, Sara Errani, ha infatti vinto tutti e quattro i tornei del Grande Slam, con i trionfi in Australia (2013 e 2014), Francia (2012), sull’erba di Wimbledon (2014) ed infine sul cemento americano (2012), stabilendo, ma dai, un record incredibile per il tennis Italiano. In singolare, invece, il miglior exploit è stata la vittoria, in finale proprio contro Sara Errani, al torneo di Palermo nel luglio del 2013. Fino a New York… Le difficoltà maggiori Roberta ha dovuto superarle nel secondo e terzo turno, nei quali sono serviti tre combattutissimi set per avere ragione della ceca Allertova e della colombiana Marino. Fortunata nello scavalcare agli ottavi un ostacolo durissimo qual è la canadese Eugenie Bouchard grazie al ritiro di quest’ultima, e bravissima nel vincere la maratona dei quarti con la francese Mladenovic, ecco che in semifinale Robertina, questo il suo soprannome, stupisce il Mondo e sveglia tutta quanta l’America da un Grande Sogno. Nel penultimo atto del torneo, infatti, la montagna da superare si chiama Serena Williams, una delle più forti giocatrici di sempre, 21 volte trionfatrice (!!!!) nei quattro tornei maggiori, che proprio quest’anno aveva davanti a se la grandissima occasione di inserire, se ce ne fosse bisogno, il suo nome in maniera indelebile nella storia di questo sport. La 34enne di Saginaw, vincendo il torneo di casa, avrebbe portato a termine un impresa riuscita solamente a tre giocatrici in passato (l’americana Maureen Connely nel 1953, l’ australiana Margaret Smith Court nel 1970 e la tedesca Steffi Graf nel 1988), e cioè vincere nello stesso anno tutte e quattro le prove del Grande Slam. Non aveva fatto i conti, però, con la classe, la determinazione e la voglia di stupire della nostra grande Roberta che, al termine di un match perfetto, colmo di difese incredibili, volees pazzesche e velenosissimi rovesci tagliati, ha fatto piangere circa 650 milioni di persone; lacrime di dolore a stelle e strisce, e di grande, infinita gioia quelle tricolore.
Dodici settembre duemilaquindici… grazie ragazze!!!!
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Articolo scritto e redatto da Federico Torriani | Tutti i diritti sono riservati