La vendemmia, i borghi pieni di turisti, negozi di prodotti tipici, moto cariche di bagagli, vociare in almeno in quattro lingue diverse… nulla di tutto ciò .
E’ inverno, e i luoghi si mostrano nella loro veste più semplice e tranquilla .
Luce tenua e aria pungente completano il quadro di questa splendida giornate che ho trascorso in Toscana, più precisamente nella zona del Chianti, con un itinerario breve ma ricco di sorprese lungo un percorso di un centinaio di chilometri. Con me il piccolo gioiello di Fujifilm, la X100T pronta per un primo assaggio delle sue potenzialità.
Di quanto sia piccola, leggera, discreta e silenziosa si è già detto tutto. Non resta quindi che mettersela al collo e scattare.
Arrivo in Toscana nel tardo pomeriggio, le giornate sono corte ed è già buio. Ho deciso di alloggiare in quella che penso sia una piccola perla poco fuori dalle zone del Chianti. Sono in un paese di poche anime, Gello Biscardo in provincia di Arezzo, ospite de La Luna nel Pozzo. Permettetemi la piccola digressione “turistica”, per dirvi che qui si sta veramente come a casa propria…anzi meglio.
Gli appartamenti sono super accoglienti e il cibo dell’omonimo ristorante semplicemente strepitoso.
Ad accogliermi la sempre sorridente Elisa e le luci di un tipico borgo medievale , situazione perfetta per iniziare a scattare in condizioni di poca luce pregustando la cena.
La X100T è una macchina facile e intuitiva nell’utilizzo , ma ricca di funzionalità. Ammetto che per scoprirle tutte ho dovuto leggere il manuale di istruzioni.
La mia prima curiosità è sperimentare la qualità delle immagini dopo aver montato la lente aggiuntiva grandangolare (da 35mm a 21mm equivalente su Full Frame).
Iso settati su 6400 auto: i test dicono che li regga benissimo, non posso far altro che confermare. Ghiera dei diaframmi a tutta apertura o poco meno, e il gioco è fatto.
Non ho nemmeno la necessità di utilizzare il piccolo cavalletto che ho con me.
Dopo aver scaricato le immagini sul computer è praticamente impossibile distinguere quali immagini siano scattate con la lente aggiuntiva se non guardando i dati di ripresa.
L’indomani mattina, un rapido giro per il borgo e via verso il Chianti.
Le vigne sono spoglie, i terreni incolti e le strade deserte… una bella sfida riuscire a raccontare per immagini.
Cerco linee e gioco con i controluce, dopotutto devo capire quanto sia affidabile questa “piccoletta”. Il bello dell’inverno è che la luce è molto più morbida sin dal primo pomeriggio e scattare con la X100T è semplicemente un gesto naturale.
Personalmente amo le ottiche fisse rispetto agli zoom, i 23mm (35 effettivi) sono una lunghezza focale alla quale non sono molto abituato. Per gli spazi aperti la conversione ai 28mm è davvero utile, mentre in alcune situazioni a spasso per le vie dei borghi sento un po’ la mancanza del mio 35mm (50 effettivi). Per fortuna a breve avrò a disposizione anche la seconda lente di conversione prevista da Fujifilm e il mio set up da viaggio/reportage sarà praticamente completo.
Verso le quattro e mezza del pomeriggio arrivano i primi colori del tramonto. I terreni si colorano di un rosso accesso che fa da contrasto al poco verde degli uliveti e all’azzurro del celo.
Le nuvole in celo fanno da sfondo a questi paesaggi sempre meravigliosi.
Cala la sera e il freddo torna a farsi sentire. Tempo di rientrare. Mi riprometto di tornare con più tempo a disposizione, magari alla fine della prossima estate e, perché no, su due ruote.
Articolo scritto e redatto da Simone Raso | Tutti i diritti sono riservati