Se penso che sono passati soltanto due anni mi sembra impossibile. Da quel famoso 11 dicembre 2015, il giorno più bello della mia vita da che ricordi, il momento in cui le piccole Giada e Gaia hanno visto finalmente la luce della mondo e io un cesareo molto impegnativo, la mia esistenza non è solo cambiata ma è stata letteralmente stravolta. In tanti ci chiedono, quando ci incontrano, come abbiamo fatto e come facciamo ad essere ancora vivi dopo l’arrivo di due gemelli, come abbiamo fatto a gestire tutto senza avere l’esperienza di un primogenito che abbia aperta la strada.

In sincerità non lo so come abbiamo fatto.

Penso che sia stato merito del lavoro di squadra, dell’essere in 2, del pensare razionalmente che le difficoltà passano e lasciano soli i ricordi migliori, del darci il cambio quando l’altro non ce la faceva più, del sopportarsi – e sopportarci – a vicenda, del ricordarci periodicamente che prima dell’arrivo delle bambine eravamo in due e che ci amavamo molto ed eravamo felici e nessuna decisione poteva toglierci quello che avevamo da principio. Penso che sia stato come un miscuglio di tanti fattori: primo fra tutti la determinazione, i nostri caratteri così diversi ma allo stesso tempo allineati nel mettere delle regole e dei piccoli sgarri alle stesse, dei momenti per noi come famiglia e per noi come coppia. Abbiamo lottato un po’ contro tutto e tutti, incastrandoci fra il lavoro, le famiglie e questa nuova quotidianità fatta di quattro persone con bisogni e necessità completamente diverse fra loro, ma con un legame speciale ed indissolubile, quello più speciale in assoluto, quello di sangue. Abbiamo investito tutte le nostre energie nel cercare di mantenere la calma quando avremmo soltanto voluto urlare e piangere. Ci siamo abbracciati in silenzio nei momenti in cui avremmo voluto parlare, ma non ne avevamo le forze. Ci siamo dati manforte anche se non eravamo d’accordo, cercando di venirci incontro e capirci come persone prima e come genitori dopo.

Non c’è una formula magica per sopravvivere all’arrivo di due gemelli ma la chiave che ha aiutato noi è stato l’Amore: quello semplice, quello per il quale si lotta con le unghie e con i denti, quello per il quale non si dorme la notte e soffri il mal di pancia dal ridere.

Quello che ha dato vita a due persone meravigliose: Gaia e Giada.

 

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