Tra appassionati di serie TV l’espressione salto dello squalo o jump the shark è molto conosciuta e spesso utilizzata. Ma di cosa si tratta? Bisogna tornare al mitico e indimenticato cult anni ’70-’80 Happy Days, per comprenderla a pieno.
La situation comedy statunitense che ha appassionato la mia generazione grazie ai vestiti anni ’50, alla simpatia e al racconto spensierato di un’America che allora ci sembrava così lontana ed eccezionale, ha anche segnato la storia dei modi di dire. Nella quinta serie, infatti, durante l’episodio dal titolo Fonzie, un nuovo James Dean? (3ª parte), il protagonista, munito di sci d’acqua, saltò uno squalo bianco indossando un costume e la sua inseparabile giacca di pelle nera. La scena, estremamente surreale e lontana dai canoni tradizionali del telefilm, ne segnò ufficialmente il declino.
Salto dello squalo è dunque, da allora, quel punto di non ritorno in cui gli sceneggiatori pur di allungare la serie si inventano un evento/episodio assurdo, ma così assurdo che gli spettatori rimangono spiazzati più che coinvolti. A volte bisognerebbe saper dire «basta, questa serie non la rinnoviamo», ma si sa che il business è business e si finisce per fare un passo falso che in molti casi causa il declino definitivo e inesorabile del telefilm.
Non è facile ricordare tutti i momenti in cui le numerosissime serie proposte in tv hanno fatto il salto dello squalo, ma di episodi memorabili ce ne sono parecchi. I più citati online sono senza dubbio i seguenti:
Grey’s Anatomy – l’episodio cantato
Niente da dire sulle doti vocali degli attori ma, che tempismo! Nell’episodio numero 18 della settima stagione dal titolo Una canzone per rinascere, Callie, una delle protagoniste, è ricoverata per un gravissimo incidente. Nonostante questo si è scelto di strutturare l’episodio come musical. Una scelta che è parsa un po’ fuori luogo proprio in quel momento.
Dr. House – l’operazione alla gamba
Il burbero dottore che nonostante il suo pessimo carattere si è fatto amare anche in Italia, nell’episodio 22 della settima stagione dal titolo Nella notte tenta addirittura di operarsi da solo la gamba malata, dopo aver assunto delle droghe sperimentali. Un po’ troppo anche per lui, che ne dite?
The O.C. – la morte di Marissa
Quando muore uno dei personaggi principali deve esserci sempre un motivo valido! Nella serie The O.C. invece, non è chiaro cosa abbia portato alla decisione di far uscire di scena Marissa, una delle protagoniste. Ancora più inspiegabile perché nelle puntate successive a questo spiacevole episodio ci si focalizzò sul racconto del dolore, rattristando e allontanando gli spettatori fino ad arrivare alla decisione di interrompere la serie al termine della quarta stagione. A nulla servì una petizione firmata da 700.000 fan per farla proseguire.
Heroes – la seconda stagione, ma anche no.
Tutti concordi nel dire che la seconda stagione non sia stata all’altezza della prima e ne abbia decretato così l’interruzione definitiva. É proprio vero che non è sufficiente inserire nuovi personaggi e colpi di scena per coinvolgere gli spettatori!
Lost – uomini neri e orsi polari
Una serie amatissima ma che a mente fredda contiene così tanti colpi di scena, flashback e stranezze che in tanti sono concordi nel dire che i salti dello squalo siano stati parecchi. L’episodio più citato è sicuramente la morte di Eko “per mano” dell’uomo in nero.
Dexter – sei più carino e fai il salto dello squalo
Mette tutti d’accordo il salto dello squalo di Dexter che dalla quinta stagione cambia rotta con il tentativo di rendere più “amabile” il protagonista, l’assassino degli assassini. Una scelta che ha spiazzato non poco.
Glee – sfigati troppo cool
La prima stagione di Glee ha avuto un enorme successo non solo perché si trattava di un musical molto piacevole e divertente, ma perché raccontava le vicende di un gruppo di “looser” che grazie alla musica riuscivano a riscattarsi. Dalla seconda stagione purtroppo i perdenti sono diventati troppo cool e questo ha reso il telefilm molto meno credibile anche se ancora ricco di buona musica.
Pappa e ciccia – questa vincita non sa da fare
Nei blog statunitensi sul podio della classifica dei peggiori salti dello squalo, insieme a Happy Days, c’è sempre e senza via di scampo il telefilm Roseanne, in Italia conosciuto come Pappa e Ciccia. Ma cosa è successo di così grave per fargli guadagnare una menzione così negativa?
Semplicissimo: otto stagioni a raccontare la vita di una famiglia media americana con tutte le sue difficoltà e all’inizio della nona stagione la protagonista vince 108 milioni di dollari alla lotteria con conseguenti colpi di testa dovuti al denaro, spese pazze e colpi di scena. Il pubblico e la produzione non hanno retto a questo radicale cambio di indirizzo ed infatti al termine di quella stagione la serie fu cancellata.
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Articolo scritto e redatto da Elisabetta Croce | Tutti i diritti sono riservati